Canzoni invernali: le 4 tra amore e nostalgia

Canzoni invernali: le 4 tra amore e nostalgia

L’inverno è una stagione dall’atmosfera unica e suggestiva, caratterizzata da paesaggi innevati che portano un’aura di mistero misto a meraviglia: la natura si addormenta sotto un soffice manto di neve e sembra quasi che il mondo inizi a rallentare, a diventare più quiete. Da queste sensazioni nascono le canzoni invernali: da temi amorosi a quelli nostalgici. Questi brani con le loro melodie avvolgenti e le parole estremamente evocative riescono a regalarci un tepore interno anche quando le temperature fuori si abbassano.

Le 4 canzoni invernali per le fredde serate

  1. Inverno, Fabrizio De André, 1968

Tra le migliori canzoni invernali italiane c’è Inverno, sesta traccia dell’album Tutti morimmo a stento di Fabrizio De André. Il cantautore sceglie l’inverno come specchio di una condizione caratterizzante della vita dell’uomo, ovvero l’inesorabile fine di tutte le cose. Nonostante questo possa sembrare un tema abbastanza banale e molto ricorrente nei testi di diversi cantautori, De André, grazie alla sua sensibilità e alla sua poetica, riesce a trasformarlo in un’opera d’arte capace di toccare le corde più profonde dell’animo di chi ascolta. Il campanile descritto dal cantautore rappresenta il confine tra cielo e terra, la luce che sembra morire nell’ombra incerta del divenire. Il testo quasi poetico è accompagnato da una musica struggente e malinconica che si adatta alla perfezione all’atmosfera tendenzialmente nostalgica evocata dalle parole di De André.

  1. La nevicata del ’56, Mia Martini, 1990

Seconda traccia dell’album La Mia Razza, La nevicata del ’56 di Mia Martini è tra le canzoni invernali che hanno tratto ispirazione da fatti reali. La cantante portò il brano scritto da Carla Vistarini, Luigi Lopez e Massimo Cantini assieme a Franco Califano sul palco dell’Ariston nel 1990. Il testo punta sulla forza evocativa delle immagini, traendo ispirazione dalla più grande nevicata del secolo, quella del ’56, che sommerse la città di Roma fino a donarle un’atmosfera ancora più magica del solito. È da questo episodio che inizia il ricordo di un’epoca ormai perduta, quando tutto era più bello perché i sentimenti erano più autentici. Il tono della canzone è spiccatamente malinconico, riportando alla memoria reminiscenze passate; il tutto sale ancora più di livello grazie all’interpretazione struggente di Mia Martini. Tuttavia, soprattutto al primo ascolto, si può avere l’impressione che gli autori abbiano voluto unire più canzoni in una, tentando di conciliare più estetiche; ciononostante, va detto che il brano, con molta delicatezza e senza strafare, tocca le corde della nostalgia in modo assolutamente meraviglioso.

  1. A Winter’s Tale, Queen, 1995

Tra le canzoni invernali inglesi più famose c’è A Winter’s Tale dei Queen, secondo estratto dell’album in studio Made in Heaven del 1995, l’ultimo della band, uno dei più leggendari. Il brano è stato scritto da Freddie Mercury in uno stile di registrazione molto raro per l’artista, perché era stato eseguito tutto in una volta, senza interruzioni; l’assolo di chitarra fu registrato solo dopo la morte di Mercury. Quest’ultimo scrisse la canzone mentre era nella sua casa in Svizzera, sul Lago Ginevra: il testo è un riflesso della bellezza invernale che Mercury vedeva dalla sua finestra. Il brano nasce da una sorta di epifania scaturita dalla vista mozzafiato del panorama svizzero e Mercury ha sfruttato al massimo l’occasione per redigere un testo che collegasse il paesaggio invernale all’amore per il suo partner esplorando l’idea che l’amore tra due persone può durare nel tempo anche quando uno dei due non fa più parte del mondo terreno.

  1. Winter, Joshua Radin, 2006

Il testo introspettivo di Winter la rende una delle canzoni invernali più famose di Joshua Radin, tratta dall’album We Were Here del 2006. L’autore cattura l’essenza del desiderio, della nostalgia e della bellezza dolceamara dell’amore. Grazie anche alla tenera voce di Radin, la canzone offre un senso di calma nel freddo inverno; esplora i temi dell’amore, della perdita e della natura fugace dei momenti. L’essenza di Winter è aperta all’interpretazione dell’ascoltatore che può creare la sua personalissima connessione con la canzone: per alcuni può incarnare la malinconia di un amore perduto, per altri può racchiudere la bellezza effimera di un momento passeggero. La canzone riflette la natura contemplativa di Radin e la sua capacità di incapsulare le emozioni attraverso la musica: l’inverno è per lui una riflessione sulla natura transitoria della vita e su come l’amore possa riscaldare o raffreddare i nostri cuori. La capacità di Winter di superare le barriere linguistiche e toccare i cuori degli ascoltatori di tutto il mondo è la conferma dell’eccezionale abilità artistica di Radin.

Fonte immagine: Pexels 

A proposito di Di Costanzo Mariachiara

Mariachiara Di Costanzo, classe 2000. Prossimamente laureata in Lingue e Culture Comparate all'Università degli Studi di Napoli L'Orientale. Appassionata di moda, musica e poesia, il suo più grande sogno è diventare redattrice di Vogue.

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