Gianfranco Mauto: come far rivivere Piero Ciampi

Gianfranco Mauto

Gianfranco Mauto ci regala una doppietta di pubblicazioni interessanti. Un disco realizzato in studio dal titolo Il tempo migliore che di recente si arricchisce di un suo duplicato ma in versione acustica. Esce Il tempo migliore – Acustico dove, va sottolineato, gli stessi brani sono realizzati rigorosamente dal vivo con solo pianoforte e voce. La chicca è inoltre racchiusa in questo nuovo brano che non troviamo nel primo disco: si intitola Nero bianco e blu, uno scritto inedito del grande Piero Ciampi che Mauto musica su richiesta di una grandissima come Miranda Martino. Non contenti, in questa release acustica, i due duettano anche assieme per restituire una vita nuova alla penna di un riferimento assoluto della canzone d’autore italiana, mai troppo illuminato come forse meriterebbe. Il pop d’autore di Gianfranco Mauto si fa dunque suono di dettaglio pregiato nel tempo e nella bella saggezza. L’amore e il quotidiano incontrano la storia.

Intervista a Gianfranco Mauto

Un disco che si divide in due ed è quella la prima curiosità. Dopo la versione in studio, di Il tempo migliore esce la versione acustica di solo piano e voce. Perché?

Le canzoni nascono in modi diversi, spesso in modo casuale, semplice, con un solo strumento o una melodia nella testa, e solo successivamente si colorano di arrangiamenti più o meno ricercati; ma nel momento in cui nascono così “nude” che conservano secondo me la loro forza, la loro “verità”, per questo ho voluto fermarle così, pianoforte e voce dal vivo, proprio per fermare nel tempo la loro ragione di essere.

Una versione ricca della featuring di Miranda Martino che canta con te un testo inedito scritto da Piero Ciampi… Come nasce tutto questo?

Ho conosciuto Miranda e siamo subito entrati in empatia. Lei è una donna ed una artista  eccezionale, piena di energia e sentimento, mi ha sempre raccontato con passione la sua vita ricchissima di esperienze ed incontri ed uno di questi con Piero Ciampi, suo amico, che, frequentando la sua casa romana negli anni ’70 decise, come gesto d’affetto, di regalarle una poesia. Un giorno Miranda mi ha chiesto di musicarla, da lì è nato tutto…

Come hai trovato la musica giusta per questo brano?

Mi sono avvicinato in punta di piedi a quelle parole scritte nel ’77 da questo grandissimo artista. Ho lasciato che quell’emozione provata nel leggerle la prima volta arrivasse sui tasti del pianoforte: quando l’ho fatta sentire a Miranda e lei si è commossa come me ho capito di aver forse interpretato nel modo migliore che potessi quelle sensazioni.

Ad ascoltare i tuoi suoni, il mondo cantautorale di Ciampi come di tanta parte di quella scuola, è assai lontano da te. Come hai vissuto questo accostamento?

Nonostante il grande onore che mi è stato concesso ho vissuto questa esperienza come un grande onere ed ho fatto l’unica cosa che potevo fare: rimanere me stesso, con il mio mondo musicale, cercando di rendere attuali quelle frasi e moderno il loro grande messaggio.

Delle due anime, di quella in studio o di quella acustica, quale pensi sia più fedele alla tua vita quotidiana?

Mi appartengono entrambe. Mi sento a mio agio sia nella semplicità della creazione con un solo strumento, perché le armonie che si creano con la voce sola possono riempire tutto lo spazio, ma anche nella produzione in studio che è allo stesso modo affascinante e permette di creare mondi sonori nuovi ed intriganti, proiettati verso il futuro.  

Paolo Tocco

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