LANY: le 8 canzoni più belle della band californiana

LANY: le 8 canzoni più belle della band californiana

LANY, la pop rock band californiana dai suoni vapor

Musica pop, chitarre elettriche super riverberate e piene di delay, melodie delicatissime e percussioni acustiche, questo è il cuore del progetto musicale della band di Los Angeles, che in pochissimo tempo è riuscita a conquistare il cuore degli ascoltatori di tutto il mondo; grazie all’estetica super accattivante che mischia molto della tradizione stilistica millennials, a metà tra lo skater boy e il tipico ragazzo della porta accanto, e a una identità melodica ben precisa che si basa su melodie e armonizzazioni estremamente orecchiabili, eseguite alla perfezione dalla voce calda del frontman Paul Jason Klein. Un pop con un sapore generazionale, che strizza l’occhio alla musica elettronica e a certe ispirazioni anni ’80, che si distingue in un marasma di prodotti musicali per la sua unicità, per la ricercatezza, la pulizia del suono e l’originalità dei testi, che pur affrontando argomenti di quotidiana normalità, non risultano mai banali

LANY: le 8 canzoni più belle della band californiana

Congrats 

“You broke my fucking Heart!”

Partiamo dalla fine, ultimo brano pubblicato dal trio di Los Angeles, uscito ormai quasi un anno fa e che segna una piccola rivoluzione dal punto di vista delle scelta dei suoni. Un’esplorazione di sonorità più corpose, che si avvicinano al rock e al teenage punk, chitarre e batterie più presenti, a tratti rabbiose, soprattutto nel ritornello, dove esplode tutto il risentimento per la fine di una storia d’amore. Una ballad rock che brucia di rabbia e delusione e che senza mezzi termini rinfaccia all’altra persona tutte le cose spiacevoli che ha fatto. La speranza è che il Karma giri. 

Superfar 

Una di quelle canzoni che sprizza California da tutti i pori, dal sintetizzatore anni ’80, dal rullante bello corposo, dall’atmosfera sognante fino ad arrivare ai suoni elettronici che sembrano regalare un viaggio a ritroso nel tempo. Come se fossimo sulla Delorean di Ritorno al Futuro e stessimo guidando lungo le strade di Nashville, col finestrino abbassato, il vento tra i capelli, finalmente liberi e con un sano menefreghismo ad accompagnare. La canzone parla della fuga da una relazione complicata e squilibrata. Una serie di immagini quotidiane che però vengono rese attraverso un suono effervescente e un testo estremamente semplice ma che riflette perfettamente i dubbi che si hanno riguardo una storia d’amore che non funziona.

“Got me begging for affection, all you do is roll your eyes
Broken down, I’ve had enough. If this is love I don’t want it”

ILYSB 

Senza dubbio il più grande successo della band, che grazie a questo brano è passata dall’essere un gruppo di vicini pieno di sogni e che faceva musica nella propria stanza per divertimento a fenomeno mondiale che calca i palcoscenici di tutto il mondo. Una vera e propria “banger” da classifica, uno di quei brani che ha tutto per sfondare. Sonorità fresche, un ritmo coinvolgente, soprattutto grazie ai “clap” iniziali e una melodia semplice e pulita che entra in testa dal primo istante. L’espressione più pura e teen dell’essere felicemente innamorati, così tanto da volerlo urlare al mondo intero. 

“Oh, my heart hurts so good
I love you, babe
So bad”

Thick and Thin 

Una batteria martellante, coinvolgente fin dal primo istante e che ti fa venire voglia di muoverti fin dal primo ascolto. Una canzone synth pop dal sapore malinconicamente estivo che si concentra sulle promesse mancate, sui giuramenti infranti e l’amore che in un momento c’è e il momento dopo scompare. Ciò che rende così interessante il progetto LANY è sicuramente la capacità di produrre dei testi tanto sinceri quanto accattivanti, fondendo modi di dire tipici della lingua inglese (Thick and Thin, che può essere tradotto approssimativamente “Nel bene e nel male”) con stereotipi tipici dei testi della musica pop. Una dolce estetica dei cuori spezzati, che non si vergogna a mettere in mostra i propri sentimenti e la propria sofferenza. 

Heart won’t let me 

Le relazioni spesso sono complicate e persino lasciarsi quando le cose vanno male appare qualcosa di impossibile. Un ostacolo insormontabile, una forza attrattiva e repulsiva che però ci tiene inesorabilmente incatenati a qualcosa di cui sentiamo il bisogno di avere, ma che capiamo anche essere profondamente tossico. Heart won’t let me è la cronaca di una storia di amore che non sa finire, tipico di chi non riesce a lasciare andare i ricordi felici e si attacca a quel quel briciolo di speranza che ci lega ai bei tempi andati. Uno sforzo continuo, un tentativo di recupero e di rinnamoramento. Emblematico è il videoclip in cui Paul Klein canta legato a una mongolfiera gigante a forma di cuore. 

“Every time I try, every time I try to leave
My heart won’t let me”

DNA

DNA è quel brano che emerge dal caos, dalla vita frenetica di Los Angeles, dal marasma di auto, di luci al neon, del suono dei clacson, dei rumori della città. Una canzone vera, purissima, che si contrappone alla finzione della società moderna, delle relazioni usa e getta, fatte di ghosting, indifferenza e disinteresse. La confessione di un eterno romantico che non può fare a meno di tenerci, che si lascia trasportare dalle emozioni e ha tantissima voglia di innamorarsi. Un brano che se ne frega di tutte le sovrastrutture imposte da questo nuovo modo tossico di viversi le relazioni, che si spoglia dalla finzione dei social, dalla spettacolarizzazione dell’estetica e di relazioni sociali essenzialmente vuote. DNA vuole ricordarci quanto è bello provare delle sensazioni vere, tenersi per mano davanti a tutti, dire cosa si prova senza nessun timore, che tenere a qualcosa, a una persona non è una debolezza, anzi. LANY docet.

“My reputation says that I fall too fast
They try to twist it, try to make it sound bad
But I don’t care, no, I don’t care”

WHERE THE HELL ARE MY FRIENDS 

“Am I starting to hate California? Why am I in L.A?” 

Un brano dalle sonorità urban che entra in testa con la sua struttura circolare, per i suoi suoni spigolosi e l’ambientazione da party metropolitano. Un pezzo che parla della monotonia della routine, della città, della solitudine e della voglia di evasione. A volte anche nella città delle luci ci si può iniziare a sentire intrappolati e anche la più grande delle platee può diventare claustrofobica, persi in una festa in cui tutti ballano e noi siamo gli unici fermi. Ci chiediamo se esista qualcuno che tiene a noi per davvero, che sia capace e abbia la voglia di infrangere il velo di solitudine e smarrimento che ci circonda. Il pezzo più generazionale della band LANY, che parla al cuore di milioni di giovani ragazzi che si trovano nella terra di mezzo tra l’adolescenza e l’età adulta

Malibu Nights 

Un brano da quasi 350 milioni di ascolti su Spotify, sicuramente quello che è entrato di più nel cuore dei fans. Una ballad romantica spogliata da qualsiasi sovrastruttura che si perde tra gli echi profondi di un pianoforte, tra i suoni della spiaggia e delle notti solitarie di Malibu. Un vero e proprio manifesto dell’estetica LANY, che in questo brano mostrano tutta la loro carica emozionale più sincera e straziante.

“I got way too much time to be this hurt
Somebody help, it’s getting worse
What do you do with a broken heart?”

Fonte Immagine di Copertina: Wikimedia Commons

A proposito di Giuseppe Musella

Laureato in mediazione linguistica e culturale presso l'Orientale di Napoli. Amo tutto ciò che riguarda la letteratura. Appassionato di musica, anime, serie tv e storia. Visceralmente legato a Napoli.

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