Estetica Vaporwave: le origini e le influenze

Estetica Vaporwave: le origini e le influenze

L’Internet è stata la culla di molte tendenze e meme che altrettante persone conoscono bene, grazie anche alla diffusione tramite i social network: Tiktok, Instagram, Facebook sono i social più utilizzati e i loro contenuti i più visti dalle persone di tutte le età. Prima di questi social però, nel 2011, in vari siti e forum sparsi nella rete, nacque una delle tendenze più strane ma amate dagli utenti: l’estetica Vaporwave.

Ma quando nasce l’estetica Vaporwave?
Nacque nel 2011 nei forum online, come Turntable.fm, e acquistò molta popolarità anche nei vari siti come 4chan e Agora Road’s Macintosh Cafe. È un’estetica che si rifà molto alla Chillwave, dalla quale ha le sue radici, condividendo con essa la nostalgia per il passato e, nell’ambito musicale, l’utilizzo di tecniche di editing come il sampling (il riutilizzo di una parte di un’altra traccia per riadattarla nella propria); l’estetica Vaporwave è, infatti, molto debitrice alla cultura pop anni 80 e 90. Molte delle immagini create dagli artisti di questa tendenza hanno parecchi elementi che possono sembrare dissonanti ma che creano uno strano equilibrio e sensazioni di nostalgia:

Immagini di personaggi di anime e cartoni animati: i più presenti nelle immagini dell’estetica Vaporwave sono Usagi Tsukino di Sailor Moon; Rei Ayami di Neon Genesis Evangelion; vari personaggi dei Simpsons, specialmente Bart Simpson.

Marche e loghi famosi: Pepsi, Microsoft Windows, Playstation, Acqua Fiji e molti altri.

Statue della cultura classica: l’Apollo del Belvedere, il Laooconte, la Nike di Samotracia e Atena in varie raffigurazioni scultoree.

Sfondi dei vecchi desktop di Windows 95, di grandi città, centri commerciali vuoti oppure abbandonati, e liminal spaces (tradotto dall’inglese come Spazi liminali) dai toni inquietanti, surreali ma anche nostalgici.

• L’uso primeggiante di colori come l’azzurro, il fucsia, il viola e il giallo.

• Uso di scritte al neon e di ideogrammi giapponesi, coreani o cinesi.

Che cosa vuole trasmettere l’estetica Vaporwave?
Questa bizzarra ma affascinante estetica, con le sue immagini e suoni, vuole mostrarci un passato nostalgico, far ritornare la mente indietro nel tempo per rivivere un passato che non c’è più.

Musica dell’estetica Vaporwave
Una delle branche artistiche più influenzate dal Vaporwave è proprio la musica, ispirando moltissimi artisti a creare un nuovo tipo di musica. Come spiegato all’inizio, la Vaporwave riprende molti elementi della sua estetica “madre” la Chillwave, ramo della musica elettronica,  che riscopre la cultura musicale del passato, modificandola e arrangiandola col proprio stile, per dare all’ascoltatore una sensazione di nostalgia. Un esempio famosissimo di musica Vaporwave è Floral Shoppe dell’artista Ramona Andra Xavier, sotto lo pseudonimo di Macintosh.

Chiunque conosca la Vaporwave sicuramente riconosce il sound di quest’opera, frutto del sampling, del loop e della distorsione della traccia musicale di origine, ovvero It’s your move di Diana Ross. Macintosh riprende e ripete molto spesso nella sua traccia la frase “It’s your move”, decontestualizzandola dal contesto originale di Diana Ross, parlando direttamente con l’ascoltatore e incitandolo ad agire, come se fosse bloccato in una scelta da compiere.

Altri artisti dell’estetica Vaporwave altrettanto conosciuti sono Saint Pepsi, conosciuto per il suo remix di Off the Wall di Michael Jackson intitolato Enjoy Yourself; ispirati dal Vaporwave sono molti autori italiani , che si rifanno più alle pubblicità e ai programmi televisivi, come Glere in Tassoni 420, che rimescola i jingle, gli slogan e la canzone della pubblicità della tassoni dei primi anni 2000; oppure come l’artista Sixthclone con la sua canzone bim.bum.bam(b). che remixa la sigla dell’omonimo programma della Rai.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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