Lomax – Ricercatori di Folk Songs: dove comincia il Blues | Recensione

LOMAX - Ricercatori di Folk Songs

Lomax – Ricercatori di Folk Songs di Frantz Duchazeau è un graphic novel che merita attenzione, lungi dal risolversi nella cronaca illustrata di un tema – il lavoro di ricerca etnomusicale dei texani Lomax nel Sud degli USA – sul quale ormai è stato già scritto di tutto.

La vicenda è nota, soprattutto tra gli appassionati di folk – non solo americano – e di blues.
Siamo nei primi anni Trenta del Novecento, in un’America rurale sconvolta dalla Grande Depressione e fattualmente incapace di divincolarsi tra le vergognose eredità socio-culturali di un interminabile secolo di schiavitù. John Avery Lomax è un brillante etnomusicologo, ed insieme al figlio Alan intraprende, per conto della Library of Congress, un viaggio contro il destino che la Storia sembrava, senza ripensamenti, aver riservato al popolo afroamericano.
Quella dei Lomax è infatti un’avventura rivolta al recupero delle tradizioni orali di quest’ultimo e, nello specifico, della sua musica, dispersa per decenni nel vociare dei senza-speranza costretti tra lavori forzati e campi di cotone: una musica che si rivelerà spontanea commistione di misteriose reminiscenze, istinto e creatività.
Prima John con il suo accurato modello di documentazione folklorica e poi, anni dopo, Alan con la sua particolare sensibilità verso le singole vicende umane malcelate tra le quinte delle songs, saranno i paladini di una rivoluzione culturale che finirà per consegnare all’Umanità, con un archivio di 5.000 ore di registrazioni audio, 17.400 brani musicali, 3.000 video e 5.000 fotografie, una Storia alternativa, che quella ufficiale avrebbe altrimenti ignorato ed infine dimenticato.
Con al seguito fonografo e cilindri, Lomax padre e figlio, segnati da un profondo dolore comune, trovano l’unica bussola esistenziale nella missione di riscoperta e conservazione di un passato che percepiscono ancora presente laddove, ai loro occhi, le catene che furono degli schiavi continuano a pesare su quel mondo vivace quanto oscuro, tra pregiudizi bigotti che tentano crudelmente di rinsaldare la trama di una narrazione ostinatamente ciclica, la quale occlude ogni possibile scappatoia per la memoria e la salvezza del futuro popolo del blues.

Duchazeau crea, con tratto ruvido ed essenziale, il diario di viaggio di un’umanità senza storia, che attraverso la musica si riscopre viva nel suo inedito sguardo oltre l’oblio e nei suoi manifesti sogni di libertà, se non di gloria.
I Lomax incontrano sul loro cammino artisti senza nome, future icone come Son House, Guitar Slim, Lead Belly, e rivoluzionari dimenticati come Jack Moss. Tra aneddoti scorrevoli quanto amari, l’opera coglie l’essenza di un popolo stravolto che suole presentarsi ai due, di volta in volta, con ironia, paura, coraggio, garbo e crudezza.
Il segno del fumettista, sempre elegante, è a tratti rapido, inquieto e talvolta distorto fino al caricaturale, volto a tradurre graficamente la complessità di una trasformazione in atto: quella di un popolo ridotto al rango di gregge, adombrato dalle dinamiche storiche, il quale comincia a riascoltare il suono delle proprie vicende e a riconoscervisi, traendo sempre più coscientemente un proprio racconto, sviluppato attraverso voce, armonica, chitarra e piano. Graffi sonori su pagine altrimenti mute, omissive ed omertose; ed ora, invece, finalmente traboccanti di una embrionale, resa giustizia.

Ma Lomax – Ricercatori di Folk Songs è anche la storia di un padre e di un figlio, delle loro insormontabili distanze, delle loro malinconie e delle loro comuni motivazioni. La storia di un maestro che riversa generosamente la sua scienza, e quella di un allievo che si lascia sedurre dall’umanità percettibile tra le note. Insieme contro il pregiudizio razziale che discrimina e condanna: il che vuol dire, in quell’epoca, insieme contro il mondo, il destino ed il silenzio della Storia.

LOMAX - Ricercatori di Folk Songs - Coconino Press
LOMAX – Ricercatori di Folk Songs – Coconino Press – Fandango

Fonte immagine in evidenza: Ufficio Stampa

A proposito di Mirko Ambrosio

Nato a Napoli per fortuna, laureato in Legge per caso, appassionato di musica per scelta.

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