8 Sfumature di Giulietta per il Festival Mann

8 Sfumature di Giulietta

8 Sfumature di Giulietta, con la regia di Riccardo Rombi e, sul palco, Virginia Billi, Giorgia Calandrini, Rosario Campisi, Francesco Franzosi e Alba Grigatti nei panni caleidoscopici di Romeo Montecchi e Giulietta Capuleti, gli amanti morti e immortali della tragedia di Shakespeare.
La messinscena rientra nel programma del Festival Mann, una tradizione del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che per una settimana diventa mecenate di artisti, letterati, musicisti, attori. Nella Sala del Teatro, piccola ed accogliente, gli spettatori osservano incuriositi questo innovativo esperimento centrifugo e centripeto nei confronti del canone tradizionale.

8 quadri di 8 autori

La pièce mostra al pubblico otto quadri, otto varianti di uno stesso momento colmo di tensione, interpretandoli alla luce di altrettanti autori teatrali della storia delle arti: la scena del balcone, la riflessione sul nome, il desiderio di aversi, la forza dell’abbandono, una consapevole follia, una diatriba dell’anima fra onore e sentimento. Tutto questo emerge in 8 Sfumature di Giulietta, otto versioni differenti che si concentrano in particolar modo sul personaggio femminile interpretato da Billi-Calandrini-Grigatti. È la donna a guidare le redini di questi dialoghi che, partendo dalla celeberrima scena del balcone di Shakespeare, viaggiano nel tempo e assumono nella forma, ma non nella sostanza, linguaggi, movenze, pensieri di nuovi intellettuali di ogni tempo.

Ogni quadro di 8 Sfumature di Giulietta attraversa il tempo e le fucine intellettuali del mondo: le tracce inconfondibili di Beckett, che lasciano lo spettatore spiazzato nell’eterna domanda “Sono io eternamente ignorante o questo è del tutto incomprensibile?”; le impossibili domande esistenziali di Pirandello; un’aggressività di toni e movimenti invece assolutamente più moderni e graditi al pubblico più giovane; per arrivare a quadri che sembrano una parodia vera e propria, annoiata, di una retorica trita e ritrita che trova la sua giusta applicabilità, e si esaurisce, nel momento shakespeariano.

8 Sfumature di Giulietta, un momento introspettivo

Sulla scena sono pochi gli oggetti: per 8 Sfumature una rosa, un blocco scuro che diventa all’occorrenza armadio, balcone, prigione, nascondiglio, luogo di soliloquio e corrispondenza fra gli amanti. Giulietta si trasforma in donna sofferente, femme fatale, eroina disturbata, coraggiosa predatrice, e a questo mondo femminile caleidoscopico corrisponde un Romeo rude, gentile, sottomesso e in un quadro addirittura ribelle contro il topos rinnega-il-tuo-nome. 8 Sfumature di Giulietta imita, ribalta, trasforma, innova, distrugge di volta in volta quei dialoghi che sono entrati nella coscienza collettiva degli spettatori.

Il Festival Mann continua fino alla sua ultima giornata ad accogliere turisti, spettatori, amatori di tutta Italia, ma girando per il Museo Archeologico non è raro ascoltare lingue di tutto il mondo, provando un orgoglio tutto partenopeo per la macchina messa in moto in modo magistrale. E 8 Sfumature di Giulietta, col suo caleidoscopio fra antico e moderno, si inserisce a pieno titolo nello spirito della manifestazione.

regia Riccardo Rombi
con Virginia Billi, Giorgia Calandrini, Rosario Campisi, Francesco Franzosi, Alba Grigatti
luci Laura De Bernardis
scene Beatrice Ficalbi
assistente alla regia Ulpia Popa
progetto video Andrea Santese
produzione Catalyst

A proposito di Simone Cavallo

Nato e cresciuto a Napoli, si è laureato in Filologia Moderna all'Università degli Studi di Napoli Federico II. Ha due chiodi fissi, la lettura e la Francia, dove ha studiato, in occasione dell'Erasmus, e dove si è pagato le tante serate a bere vino, lavorando come assistente di Italiano nelle scuole.

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