Amici come prima: la conferenza di Boldi e De Sica all’Hotel Vesuvio

Amici come prima: la conferenza di Boldi e De Sica all’Hotel Vesuvio

Amici come prima, la conferenza stampa

Giovedì 20 Dicembre, nell’elegante ed esclusiva cornice della Sala Puccini dell’Hotel Vesuvio di Via Partenope (Napoli), Christian De Sica, Massimo Boldi e Maurizio Casagrande hanno tenuto una conferenza stampa sul loro nuovo film uscito nelle sale il 19 Dicembre: Amici come prima (Medusa Film, Indiana Production), la pellicola che sancisce una memorabile reunion tra Boldi e De Sica.

Il legame di una delle coppie comiche più iconiche del cinema italiano, interrotto ben 13 anni fa dopo il loro ultimo cinepanettone “Natale a Miami” (2005, Neri Parenti), è ora rinato sulle ali dell’entusiasmo.

Entusiasmo, ecco, forse è proprio questa la parola chiave, il Leitmotiv, di questo nuovo progetto cinematografico.
Fin dal trionfale ingresso in sala, ornato dai flash dei fotografi, De Sica, con lo charme e l’avvenenza che da sempre lo contraddistinguono, racconta subito dell’entusiasmo che lo ha guidato nella realizzazione del film. Un entusiasmo donato dalla giovane età della troupe che li ha seguiti, ma soprattutto dalla ritrovata complicità con il partner.

Una complicità ritrovata e non ricostruita come conferma Massimo, per l’appunto: «La nostra intesa era talmente sperimentata e collaudata da farci ritrovare subito l’entusiasmo di sempre, era come se il tempo non fosse passato, un giorno valeva l’altro». Infatti, entrambi smentiscono le voci su presunti litigi e divergenze che li avrebbero allontanati: «Il rapporto personale tra noi non si è mai incrinato, ma lui aveva firmato un contratto di esclusiva con la casa di produzione Medusa, mentre io ero legato alla FilmAuro di Aurelio De Laurentiis» precisa Christian.

Balza subito all’occhio l’alchimia che scorre tra i due, coppia comica non solo sullo schermo ma anche dal vivo. Se nei film, De Sica è un avvenente seduttore e Boldi un personaggio dai tratti buffi e un po’ sfortunati, anche nella realtà Christian si destreggia con grande padronanza tra flash e interviste, ma, soprattutto, è molto attento a contenere l’esuberanza dell’amico Boldi, di cui tesse grandi elogi, definendolo un attore comico straordinario che riesce a conciliare in sé il candore e la follia di un bambino.

Tempo degli ultimi scatti e delle ultime domande, i 3 prendono posto al tavolo e inizia così la parte clou della conferenza, incentrata principalmente sul film, sulla sua realizzazione e sulla buona riuscita al botteghino dove, a quanto pare, ha già raggiunto i 180mila euro di incassi dopo appena un solo giorno di proiezione; e passerà in breve, dalle 380 copie distribuite nelle sale, a 600 copie.

La regia della pellicola è firmata Christian De Sica che però precisa di essere stato molto aiutato dal figlio Brando, il quale ha voluto omettere il suo nome nei credits per sfuggire all’etichetta di raccomandato: «La sua è stata una co-regia del film a tutti gli effetti, anche lui ha preferito evitare di aggiungere nei titoli di testa il suo nome al mio. Io mi sono occupato di recitazione degli attori, scene e costumi, mentre Brando ha curato i movimenti della cinepresa».

Amici come prima, la storia

Nel film De Sica veste i panni di Cesare, direttore del lussuoso hotel di Milano Relais Colombo di proprietà di Massimo Colombo (Massimo Boldi) che, a causa dell’incombente vecchiaia, è succube delle decisioni di sua figlia Luciana (Regina Orioli). Con l’arrivo di nuovi soci cinesi, intenzionati a rivoluzionare tutto, Luciana dà il via a una serrata serie di licenziamenti dei quali Cesare è la prima vittima. L’obbiettivo della figlia è quello di prendere definitivamente il controllo dell’azienda e per farlo è disposta a pagare cinquemila euro al mese una badante che possa tenere occupato e arginare l’arzillo padre. Rimasto senza lavoro, Cesare, aiutato dall’amico Marco (Maurizio Casagrande), coglie la palla al balzo e assume le sembianze dell’affascinante Lisa che riesce immediatamente ad ammaliare l’ingenuo Massimo. Da qui prenderanno il via esilaranti imprevisti e situazioni equivoche che, però, daranno vita a una commedia e non a un cinepanettone. Ecco dunque che arriviamo a un punto fondamentale della conferenza!

Amici come prima non è un cinepanettone e De Sica ci tiene a evidenziarlo: «È una commedia ricca, all’americana, piena di situazioni frenetiche e colorate, c’è una storia ben definita come filo conduttore a differenza della comicità slapstick proposta in passato dai nostri Cinepanettoni natalizi da cui però abbiamo mutuato alcuni piccoli innesti di comicità, due/tre citazioni che il pubblico sicuramente aspetta venendo a rivedere di nuovo insieme me e Massimo».

Da qui, l’esigenza di arruolare attori di spessore come Lunetta Savino, Regina Orioli e Maurizio Casagrande che potessero conferire al film maggior rilevanza, lontana dai canoni farseschi dei cinepanettoni. Alla loro età, non se la sono più sentita di continuare con quella comicità, desideravano qualcosa di più serio, di più profondo, e con Amici come prima sembrano esserci riusciti.

Nonostante l’estraneità dai loro precedenti lavori, ne rivendicano comunque la natura nazionalpopolare: «Facciamo il cinema per il pubblico, non per i teorici». Nazionalpopolari proprio come Al Bano e Romina Power: «Siamo gli Al Bano e Romina Power del cinema italiano» afferma Boldi.

Spazio anche per Casagrande, che si dimostra piacevolmente soddisfatto dalla realizzazione e dalla visione del film, e per alcuni aneddoti di Christian e Massimo, la loro è infatti un’amicizia nata molto prima del cinema.

Dobbiamo fare un passo indietro e tornare al 1971, a quando entrambi si esibivano nei locali di Milano con La Pattuglia Azzurra, un gruppo musicale in cui Boldi suonava la batteria e De Sica cantava. Dopo il 1974, con la morte del padre Vittorio, i due si persero di vista per alcuni anni, per ritrovarsi nel 1985 sul set di Yuppies di Carlo Vanzina.

Amici come prima, considerazioni sulla conferenza

Al di là della discutibile qualità di alcuni loro vecchi lavori e di alcune affermazioni di ieri sul nuovo film forse un po’ troppe “gonfiate” (ma resta il fatto che non lo abbiamo ancora visto e che loro lo stessero comunque promuovendo) ciò che resta alla fine di questa conferenza è un grande entusiasmo, un’enfatica allegria.
In molti potranno dire che questa loro reunion sia stata dettata soltanto da una questione economica ma queste ipotesi lasciano il tempo che trovano, perché non hanno in fondo chissà quale utilità o importanza.

L’entusiasmo dimostrato ieri è stato davvero contagioso, perché innescato da un’intesa naturale e spontanea tra i due. Quell’intesa che spinge De Sica a stringersi bonariamente Massimo, distogliendolo dal portarsi via la locandina del film, e che altro non è che un frutto della loro decennale amicizia. Ci risulta quindi difficile pensare che, tra i motivi che hanno portato al loro ritorno, non ci sia davvero una solida amicizia. Un’amicizia, un affiatamento che, in ogni caso, sono riusciti a creare anche tra tutti quei ragazzi e ragazze che tutt’oggi ridono citando le loro gag. Perché è bello essere amici, amici come prima.

A proposito di Angelo Baldini

Sono nato a Napoli nel 1996. Credo in poche cose: in Pif, in Isaac Asimov, in Gigione, nella calma e nella pazienza di mia nonna Teresa.

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