Robert Plant e Napoli, un amore lungo 16 anni

Robert Plant

Robert Plant e Napoli, un amore lungo 16 anniIl 22 luglio 2016, Napoli, grazie all’ottimo lavoro su cui basa la nuova gestione dell‘Arena Flegrea, capace di portare grandi artisti in città, ha ospitato, per la terza volta, una delle voci più influenti e importanti della scena rock: la voce di Robert Plant, ex leader dei Led Zeppelin, accompagnato dai The Sensational Space Shifters.

Robert Plant e The Sensational Space Shifters, l’ Arena trema

L’aria era diversa, la notte dell 22, all’interno dell’Arena Flegrea.
Non si potrebbe spiegare diversamente, davvero.
L’immagine metaforica dell’atmosfera così densa da poterla toccare con mano prendeva forma, si sentivano i respiri trattenuti in attesa e qualcuno dei visi più giovani, nonostante maneggiasse con cura il biglietto tra le dita, sembrava ancora non credere a ciò che stava per accadere.
Il sole non è ancora calato quando Mike Sanchez, a cui era affidata l’apertura, comincia a far scorrere le prime note nella cavea, eccitando e smuovendo un pubblico ancora non completo.

Il buio cala del tutto, i minuti passano e Plant e la sua band si fanno un po’ attendere. Sono quasi le dieci quando sale sul palco, Robert Plant, accolto da un boato mostruoso di urla, incitamenti e amore. Per quasi due ore, tutti noi assistiamo alla storia che prende forma. Non è più il ragazzino degli anni ’70 (e a sentire lui questo è un bene) e mancano i suoi eterni compagni e amici dei Led ad appoggiarlo, ma è uno spettacolo imperdibile di musica e performance. Robert Plant è il performer rock. 

Per quanto possibile, davanti a questo forza della natura, il pubblico dell’Arena cerca di conservare posizione, vista la natura del luogo stesso, ma quando i primi accenni di Whole Lotta Love si fanno chiari nelle orecchie, tutti corrono davanti, al limite dello spazio possibile, per cantare e urlare insieme a quell’uomo che ci ha regalato tante canzoni e emozioni.
C’è amore tra Plant e Napoli, senza ombre di dubbio.
Per quanto non possiamo conoscere la quantità di quello umano, è difficile non cogliere la natura di quello, perlomeno, artistico. Nessun artista, se annoiato o scontento, tornerebbe in una città per tre volte in sedici anni dopo averla scoperta.
E questo ci aiuta a capire, a comprendere, il reale potenziale umano della città di Napoli, la quale non passa inosservata agli occhi e al cuore di un’artista che di tappe e città ne ha viste più di quante noi ne vedremo mai.
Se già detto dell’ottimo lavoro di Floro Flores e del suo team all’Arena, va ricordato che, contemporaneamente, altri grandi eventi prendevano forma in quel giorno e in quelli successivi. La stessa Arena, presto, ospiterà un altro evento internazionale molto atteso, l’arrivo dei Massive Attack per la serata del 27 luglio.
Napoli, grazie al lavoro di tutti, rischia veramente quest’anno di essere rinominata “Napoli Capitale della Cultura”.

Foto gentilmente offerte dallo staff dell’Arena 

A proposito di Gennaro Esposito

Iscritto a Lettere Moderne, decide di abbandonare gli studi umanistici per l’ Università della Strada. Segue da qualche tempo i corsi di Marketing della Nocciolina Zuccherata. Alcune voci lo vogliono a La Repubblica, altre, invece, parlano di una sua assunzione a Il Fatto Quotidiano. Lui assicura di star seguendo una terapia psicofarmacologica per farle smettere del tutto.

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