L’origine della città di Napoli: dal mito di Partenope alla storia

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Napoli. Terra bella e dannata, culla di storia, arte e mistero. Capoluogo campano e capitale artistica e culinaria, domina l’omonimo Golfo, circondata da luoghi maestosi, quali il Vesuvio, la penisola Sorrentina, le isole di Capri, Ischia e Procida, i Campi Flegrei e Pompei. Una città la cui natura vivace è imbevuta di fascino immortale e genuinità.

Passeggiando nel brulicante Centro Storico, tra Spaccanapoli e i Quartieri Spagnoli, ci si sente protagonisti di scene teatrali a cielo aperto. Napoli è magia, tradizione ed esoterismo. È commistione e creatività, fulcro di una peculiare tradizione culinaria, con icone internazionali come la pizza. Nel 1995 il suo Centro Storico è stato riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità.

Ma come nasce quest’incredibile città? Il capoluogo partenopeo affonda le sue radici nell’antichità, a circa 2.500 anni fa, tra leggenda, dominazioni e conquiste. Puntiamo gli occhi al mare per scoprire il “ground zero” della sua storia.

La leggenda della sirena Partenope

Quando si parla di Napoli, si usa spesso l’aggettivo partenopea. Il nome deriva dalla mitologica Sirena Partenope, da cui, secondo la leggenda, trae origine la città. La storia si collega al mito di Ulisse, narrato nell’Odissea. L’eroe greco, con un astuto stratagemma, si fece legare all’albero della sua nave, riuscendo così ad ascoltare il canto fatale delle Sirene senza schiantarsi sugli scogli.

Il fallimento della seduzione di Ulisse portò alla morte Partenope. Disperata, la sirena si gettò in mare e il suo corpo venne trascinato dalle onde fino all’isolotto di Megaride, dove oggi sorge il magnifico Castel dell’Ovo. In suo nome, i primi coloni fondarono la città di Partenope. A consolidare il mito, nel 1869 venne eretta la Fontana della Sirena Partenope nella zona di Mergellina.

La fondazione greca: da Palepolis a Neapolis

Dalla mitologia passiamo alla storia. Lì dove sarebbe giaciuto il corpo di Partenope, nel IX secolo a.C., approdarono coloni Greci provenienti da Rodi. Attratti dal fascino paesaggistico, si stabilirono sull’isolotto di Megaride, fondando un piccolo borgo chiamato Partenope. Circondata dal mare, la città godeva di un’ottima posizione difensiva e iniziò una graduale crescita.

Dopo un breve declino dovuto al predominio etrusco, la città rinacque nel V secolo a.C. I Greci di Cuma ripopolarono il borgo e decisero di espandersi verso est, fondando una città più grande e fortificata. Nacque così Neapolis (città nuova), mentre il nucleo originario fu ribattezzato Palepolis (città vecchia).

Neapolis nasce dunque ufficialmente il 21 dicembre del 475 a.C. La data è fortemente simbolica, coincidendo con il solstizio d’inverno, un momento astrale importante per gli antichi. Il territorio fu esteso fino all’attuale Centro Storico, dove a Piazza Bellini sono ancora oggi visibili i resti delle antiche mura greche. Qualche anno dopo, nel 438 a.C., i Cumani persero il loro primato incalzati dai Sanniti. Da allora Napoli acquisì sempre maggiore prestigio, divenendo una delle città più importanti del Mediterraneo e fonte tramite cui la cultura greca alimentò quella romana.

Dall’età romana al Medioevo

Napoli venne conquistata nel 326 a.C. dai Romani, ma continuò a conservare la sua forte eredità greca, tanto da essere definita “la metropoli dell’ellenismo d’Occidente”. Distrutta nell’82 a.C. dai partigiani di Silla, la città risorse, trasformandosi da centro mercantile a luogo di otia (svago) per l’alta società romana e per gli imperatori.

Nel 536 d.C. Napoli fu conquistata dai Bizantini, divenendo nell’VIII secolo un ducato autonomo. Sotto il ducato, la città fu caratterizzata da continue guerre difensive contro i Longobardi e i Saraceni. Nel 1139 i Normanni di Ruggero II d’Altavilla conquistarono la città, ponendo fine al ducato. Napoli entrò così a far parte del Regno di Sicilia, con capitale Palermo. A questo periodo risalgono il Castel Capuano e le prime fortificazioni di Castel dell’Ovo.

Dopo qualche decennio, il regno passò in mano agli Svevi con l’imperatore Federico II, che nel 1224 istituì l’illustre Università, il più antico ateneo statale del mondo.

L’età moderna: Angioini, Aragonesi e Borbone

Nel XIII secolo Napoli e il Regno di Sicilia diventarono angioini. Carlo I d’Angiò spostò la capitale da Palermo a Napoli. A questo periodo risalgono monumenti imponenti come la Chiesa di Santa Chiara, il Duomo e Castel Sant’Elmo. In seguito alla rivolta dei Vespri Siciliani (1282), la Sicilia passò agli Aragonesi, mentre Napoli rimase capitale del Regno di Napoli. Sotto gli Angioini, la città divenne uno dei più influenti centri culturali d’Europa, ospitando artisti del calibro di Petrarca, Giotto e Boccaccio.

Nel 1442, anche Napoli divenne possedimento aragonese con Alfonso V d’Aragona, che rese il regno un grande centro dell’Umanesimo. A questo periodo risalgono l’arco trionfale del Maschio Angioino e Porta Capuana.

All’inizio del XVI secolo, dopo una breve occupazione francese, Napoli passò sotto la dominazione spagnola per oltre due secoli. Nonostante il governo dei viceré, la città crebbe demograficamente e urbanisticamente: furono aperte Via Toledo e costruiti i Quartieri Spagnoli.

Dopo una breve parentesi austriaca, nel 1734 il regno fu conquistato da Carlo di Borbone, che ricostituì uno Stato indipendente. Sotto i Borbone furono realizzate opere grandiose come la Reggia di Caserta e il Teatro di San Carlo. Con la Rivoluzione francese, Napoli divenne una repubblica giacobina, per poi essere conquistata da Napoleone. Nel 1815, con il Congresso di Vienna, i Borbone tornarono, unificando i due reami nel Regno delle Due Sicilie.

Nel 1860, con la Spedizione dei Mille di Garibaldi, il Regno delle Due Sicilie cadde e nel 1861 nacque l’Italia unita sotto Vittorio Emanuele II di Savoia.

Dall’Unità d’Italia a oggi

L’unificazione italiana determinò per Napoli una profonda crisi sociale e industriale. Le difficili condizioni post-unitarie portarono a una grande trasformazione urbanistica, il “Risanamento”, con la costruzione di nuove arterie come Via Duomo e il Corso Umberto I (Rettifilo). In questo periodo, la città conobbe un fervido ambiente culturale, con esponenti come Benedetto Croce.

Durante il fascismo, Napoli fu designata “Porto dell’Impero coloniale”, conoscendo un nuovo rinnovamento urbanistico con la Mostra d’Oltremare. Proprio per il suo ruolo, fu pesantemente bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo l’armistizio del 1943, la città fu teatro della storica insurrezione popolare delle “Quattro Giornate di Napoli” (27-30 settembre 1943), che cacciò le truppe naziste prima dell’arrivo degli Alleati.

Nel dopoguerra, il napoletano Enrico De Nicola divenne il primo Presidente della Repubblica Italiana. Negli anni ’90, la città ha visto un’importante opera di riqualificazione, culminata con la realizzazione del Centro Direzionale. La plurimillenaria storia di Napoli lascia tracce profonde che è possibile assaporare e vivere attraverso i suoi gioielli paesaggistici e monumentali.

«Andando a Firenze, dopo due anni, dopo cinque, anche dopo sei se volete, potremo dire addio ai fiorentini e andare a Roma; ma da Napoli non si esce; se vi andiamo, saremo costretti a rimanerci…» (Vittorio Emanuele II di Savoia)

Tabella riassuntiva della storia di Napoli

Periodo Storico Eventi e Monumenti Chiave
Origini Mitiche Leggenda della sirena Partenope sull’isolotto di Megaride.
IX – V sec. a.C. (Greci) Fondazione di Partenope, poi di Neapolis (475 a.C.). Mura Greche (Piazza Bellini).
326 a.C. – V sec. d.C. (Romani) Napoli diventa città degli “otia” per l’aristocrazia romana.
VI – XII sec. (Bizantini e Normanni) Ducato autonomo, poi conquista normanna (1139). Castel dell’Ovo, Castel Capuano.
XIII – XV sec. (Svevi, Angioini, Aragonesi) Università Federico II (1224). Napoli capitale con gli Angioini. Maschio Angioino, Duomo.
XVI – XIX sec. (Spagnoli e Borbone) Viceregno spagnolo. Regno indipendente con i Borbone (1734). Teatro San Carlo, Reggia di Caserta.
1861 – Oggi (Contemporanea) Unità d’Italia. Risanamento, “Quattro Giornate”, rinascita culturale.

Foto di su l’origine della città di Napoli: Pixabay

 

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