Curiosità sulla Campania: 5+1 che non conoscevi

Curiosità sulla Campania

Una meravigliosa terra da scoprire: storie, leggende e curiosità sulla Campania, terra felix

La bellezza della Campania si cela non solo nelle cose che possiamo vedere (o assaggiare). Spesso, dietro ogni tradizione, dietro la superstizione, nelle ricette e nei miti ci sono storie che vengono tramandate di generazione in generazione. Sono proprio queste curiosità che la Campania cela che la rendono una regione così poco incline ai cambiamenti radicali che la costringerebbero a snaturarsi.

Le curiosità che la riguardano toccano gli ambiti più disparati: dalla storia al mito, dalla cucina ai primati. Scopriamo insieme alcune interessanti curiosità sulla Campania!

Curiosità sulla Campania: Il malocchio

Da sempre, la nostra regione è emblema di contraddizioni. Tra queste è necessario annoverare certamente la capacità di coniugare la forte fede cattolica con la tendenza ad assecondare rituali legati alla superstizione. Il malocchio ne è un esempio. Nello specifico, il malocchio indicherebbe la presunta capacità di alcune persone che – mosse da sentimenti di odio o invidia – riescono a portare sfortuna solo con uno sguardo. Qual è, dunque la curiosità legata a questa pratica? Pare, infatti, che questa “capacità” venga trasmessa dalle nonne direttamente alle proprie nipoti, saltando una generazione. Tuttavia, bisogna stare attenti: se una persona dovesse disgraziatamente diventare vittima del malocchio, non avrà più questo tipo di facoltà da utilizzare o trasmettere.

Il Munaciello

Un’altra curiosità legata alle credenze che riguardano la Campania e, più nello specifico la città di Napoli, riguarda il celebre “Munaciello”. Tutti, o almeno tutti i campani, conoscono la leggenda di questo spiritello che vaga per le vie di Napoli portando talvolta bene, talvolta male. Non tutti, però, conoscono la sua storia e le sue origini.

Esistono tre versioni che raccontano la nascita di questo personaggio.

La prima è legata alla possibile vicenda di un giovane garzone vissuto durante la metà del ‘400, innamorato della figlia di un ricco mercante. I due, costretti a non poter stare insieme, riuscivano a vedersi clandestinamente, quando di notte il giovane si arrampicava per raggiungere la sua amata. In una di queste occasioni morì, cadendo. La ragazza, poco tempo dopo, diede alla luce un bambino che nacque deforme e che lei vestiva con un saio con cappuccio. Questo cominciò a provocare l’ilarità della gente che gli affibbiò il nomignolo “o’ munaciello”.

La seconda versione deriva da un vecchio mestiere, quello del “pozzaro”, ovvero gli addetti alla manutenzione del sistema idrico. Conoscendo a menadito le strade del sottosuolo, erano perfettamente in grado di entrare all’interno delle case. In alcune rubavano preziosi, in altre s’intrattenevano con le donne della casa regalandogli i gioielli rubati. Spesso, accadeva anche che fossero le donne stesse a ripagarli con dei gioielli, attribuendo la sparizione al fantomatico “munaciello”. È per questo motivo che la leggenda racconta di un personaggio e ruba ma dona anche. Secondo l’ultima ipotesi, invece, la figura di questo personaggio potrebbe derivare da piccoli demoni che vagavano per la città lasciando in giro oggetti e monete. L’intento era di attrarre le persone per portarle con loro negli inferi.

Beneventum

Una curiosità storica, invece, riguarda la città di Benevento che negli anni ha cambiato diverse volte il suo nome.

La prima volta in cui Beneventum cambiò il suo nome fu nel 321 a.C. In seguito alla sconfitta romana delle Forche Caudine, infatti, alla città venne cambiato il nome in Maleventum. Tuttavia, furono gli stessi romani che – dopo la vittoria su Pisso nel 274 a.C., cambiarono nuovamente il nome alla città per celebrare la buona sorte che li aveva assistiti durante la battaglia.

La stazione di Toledo

Questa curiosità è motivo di vanto per la nostra regione ed è impossibile non conoscerla. Tuttavia, potrebbe essere utile per qualche turista che decida di visitare la nostra magnifica terra. Probabilmente, c’è ancora qualcuno che non sa che la stazione Toledo della Linea 1 della Metropolitana di Napoli è al primo posto tra le 22 stazioni più belle d’Europa, nella classifica stilata dal giornale britannico Telegraph.

Campania sostenibile

Questa notizia, probabilmente, renderà orgogliosi gli appassionati di vintage e “second hand”. La Campania, infatti, è risultata la regione più sostenibile d’Italia 2018 e 2019, secondo uno studio condotto dall’Osservatorio Hand Economy. Nel 2020 si è posizionata al terzo posto, mentre quest’anno ha raggiunto il secondo. Pare, infatti, che la compravendita di prodotti usati generi un giro d’affari ci circa 2 miliardi annui. Ma i vantaggi non sono solo economici. Ogni anno, la nostra regione risparmia circa 700 tonnellate di CO2.

Un’ultima curiosità sulla Campania potrebbe mai non riguardare la pizza?

Queste erano solo alcune delle curiosità che riguardano la Campania. Basta osservare bene per rendersi conto che ogni angolo di questa regione racconta una storia. Per esempio: sapevate che la prima pizzeria del mondo ha aperto nel 1830 a Napoli? L’Antica Pizzeria Port’Alba si trova ancora oggi in pieno centro storico a Napoli.

A proposito di Cinzia Esposito

Classe ’96 e studentessa magistrale in Corporate communication e media all’Università di Salerno. Vengo da una di quelle periferie di Napoli dove si pensa che anche le giornate di sole vadano meritate, perché nessuno ti regala niente. Per passione scrivo della realtà che mi circonda sperando che da grande (no, non lo sono ancora) possa diventare il mio lavoro.

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