11 novembre 1918: termina la Prima Guerra Mondiale

11 novembre 1918

L’11 novembre 1918 viene firmato a  Compiègne un armistizio che pone fine alla prima guerra mondiale. 

Sono le cinque del mattino dell’11 novembre 1918, i rappresentanti delle potenze della Triplice Intesa e dell’Impero tedesco si incontrano in un vagone ferroviario nel bosco francese di Compiègne per sottoscrivere un armistizio dopo quattro anni di combattimenti. L’atto segna di fatto la fine della prima guerra mondiale e delle ostilità tra le forze in campo, che sul terreno di battaglia hanno lasciato quasi nove milioni di soldati. Tra i civili si contano 6 milioni e mezzo di vittime. Cifre impressionanti, che ben raccontano la brutalità della guerra. 

11 novembre 1918: i dettagli di Compiègne

Visti gli sviluppi del conflitto, e dunque la sconfitta dell’Impero tedesco e dei suoi alleati, i termini dell’armistizio firmato l’11 novembre 1918 furono molto duri nei confronti di Berlino: entro trenta giorni le truppe tedesche dovevano ritirarsi sulla riva orientale del Reno, mentre le forze alleate occupavano zone strategiche dell’ormai ex Impero (due giorni prima il Kaiser Guglielmo II aveva abdicato, ponendo fine all’esperienza del Secondo Reich). Le navi tedesche dovevano essere dismesse o consegnate ai vincitori. L’armistizio annullò poi i trattati firmati dal Secondo Reich con Russia (Trattato di Brest-Litovsk) e Romania (Trattato di Bucarest), il che ridusse il territorio tedesco ai confini prebellici. 

I primi segnali di apertura verso la conclusione delle ostilità furono lanciati dalla Germania nel 1917, non trovando però alcun confronto politico. Le cose cambiarono l’anno successivo, quando il presidente statunitense Woodrow Wilson elaborò un programma per la pace composto da 14 punti. Il manifesto, che l’11 novembre 1918 e nel corso delle successive conferenze di pace restò in larga parte inattuato, era ispirato a elementi di cooperazione e libertà, come quella dell'”assoluta navigazione sui mari, al di fuori delle acque territoriali, sia in tempi di pace sia in tempi di guerra”. 

Massimiliano di Baden, cancelliere imperiale tedesco, il 4 ottobre 1918 inviò una nota al presidente Wilson: “Il governo tedesco chiede al presidente degli Stati Uniti d’America di prendere in mano il ripristino della pace, di far conoscere la sua richiesta a tutti gli Stati belligeranti e di invitarli a inviare plenipotenziari allo scopo di aprire i negoziati. […] Al fine di evitare ulteriori spargimenti di sangue, il governo tedesco chiede la conclusione immediata di un armistizio sulla terra e sull’acqua e nell’aria”. 

Le dure condizioni imposte a Compiègne si riverberanno nei successivi accordi di pace, alimentando fame e frustrazione nel popolo tedesco che dopo un decennio vissuto nella Repubblica di Weimar cederà al richiamo demagogico del socialnazionalismo di Adolf Hitler.

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A proposito di Salvatore Toscano

Salvatore Toscano nasce ad Aversa nel 2001. Diplomatosi al Liceo Scientifico e delle Scienze Umane “S. Cantone” intraprende gli studi presso la facoltà di scienze politiche, coltivando sempre la sua passione per la scrittura. All’amore per quest’ultima affianca quello per l’arte e la storia.

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