FIM: una degna conclusione | resoconto del secondo giorno

FIM: una degna conclusione | resoconto del secondo giorno

Quasi come un oscuro e scaramantico presagio, la giornata di ieri, Venerdì 17, non è iniziata nel migliore dei modi.
Se il primo giorno del FIM è stato accompagnato da una limpida atmosfera che ha rischiarato l’avveniristica struttura di Piazza Città di Lombardia, la seconda ed ultima giornata del Salone della Formazione e dell’Innovazione Musicale si è aperta con dei grossi nuvoloni ai quali sono inevitabilmente seguite piogge nel pomeriggio.

Per fortuna la Piazza si trova sotto una struttura coperta e le avverse condizioni atmosferiche non hanno inficiato lo svolgimento dell’evento.

Il racconto del secondo ed ultimo giorno del FIM

Aprono l’evento a Casa FIM gli Genos Saxophone Quartet, quartetto di sassofoni formato da Elia Faletti, Tommaso Massardi, Matteo Tassano e Nicolò Gatti che hanno suonato con le legature senza viti autofissanti fornite dall’azienda Kyndamo.

Le legature Kyndamo sono state inoltre tra le dieci invenzioni finaliste al “Premio Leonardo- Innovazioni per la musica” che ha visto vincere il progetto della tastiera ODLA per la trascrizione musicale per persone non vedenti ideata e prodotta della startup di Palermo Kermonia River.

I rappresentati di Kermonia River, Renato Pace e Alessandro Pace, sono stati inoltre protagonisti di un interessante conferenza sulle prospettive future degli strumenti e delle innovazioni musicali. All’incontro hanno partecipato anche Salvatore Chindamo di Kyndamo- Legature Sax e Clarinetto e Mattia Davide Amico di Kodaly  con KIBO, tastierina midi che riproduce le note musicali attraverso delle figure geometriche.
Durante il confronto sono emerse delle linee guida verso le quali devono propendere le innovazioni in campo musicale: maggior ricerca e sperimentazione di strumenti rivolti a tutte quelle persone portatrici di handicap e patologie che impediscono il normale utilizzo e fruizione della musica.

Una ricerca in tal senso potrebbe aiutare tutto il mondo della musica e dei musicisti perché aiuterebbe a riscoprire modi di percezione e fruizione musicale spesso dimenticati, come quello tattile.
Intervallati dalle esibizioni di alcuni artisti come Tony Liotta, Andrea De Paoli, Ilaria Pastore e Massimo Giuntoli, seguono altri interessanti incontri, possibilità di confronto e supposizioni di nuovi scenari.

Esempio estremamente attinente l’incontro “Made in Italy. Le prospettive internazionali” curato da Claudio Formisano presidente del CAFIM Italia (Confederazione Europea delle Industrie Musicali) che ha auspicato a una maggiore unità nelle fiere internazionali tra i produttori ed espositori italiani. Senza collaborazione e unità di intenti si rischia di far venire meno il senso di un marchio, il “made in italy”, che ha grande prestigio nel mondo. Piuttosto che allestire stand singoli tra loro scollegati, gli espositori italiani dovrebbero cercare di esporre, per quanto possibile, nella stessa area, per esprimere una solida conferma di quella tradizione che rappresentano.

Le discussioni e le innovazioni non animano soltanto Casa FIM però, anche il padiglione FIM Talks offre importanti conoscenze e spunti di riflessione: è il caso dei workshop “Professione musicista: dalla formazione all’attività professionale” e “La musica elettronica e i sintetizzatori” rispettivamente tenuti da Fabio Anicas di Live Musica Academy e Andrea De Paoli di MKI Modernkeyboards.
Mentre Casa FIM e FIM Talks sono luogo di confronto, FIM Social vede esibirsi tantissimi artisti che presentano, ad un pubblico di giovanissimi scolari, i loro inediti.
Atto conclusivo di questa settima edizione del Salone della Formazione e dell’Innovazione Musicale il “Da Vinci’s Spirit- Prog Music Experience” dove hanno suonato gli Universal Totem Orchestra, i FEM, i Macchina Pneumatica e i Silver Key.

Considerazioni finali

È dunque terminata per noi questa intensa esperienza del FIM che ci ha visto non solo come spettatori ma anche come fortunati protagonisti, in quanto media-partner dell’evento abbiamo avuto la possibilità di intervistare, nell’avveniristica Piazza Città di Lombardia, importanti artisti quali Flavio Oreglio e Pietruccio Montalbetti (storico membro dei Dik Dik), dei quali presto leggerete sui nostri portali.

Davanti all’entusiasmo delle tante scolaresche che hanno assistito alle esibizioni, ai laboratori e ai workshop non possiamo che tornare da Milano con grande soddisfazione. Con la consapevolezza che la formazione di una persona può partire anche dalla musica e che la curiosità e la conoscenza vanno stimolate da subito. Ma l’età non deve costituire un limite, per il suo carattere universale la musica è e deve essere accessibile a tutti. Senza che però venga strumentalizzata o ne venga screditato il valore, sia chiaro.

Forse una celebre frase di Frank Zappa riassume il tutto in maniera esaustiva:

“Informazione non è conoscenza, conoscenza non è saggezza, saggezza non è verità, verità non è bellezza, bellezza non è amore, amore non è musica. La musica è il meglio”

A proposito di Angelo Baldini

Sono nato a Napoli nel 1996. Credo in poche cose: in Pif, in Isaac Asimov, in Gigione, nella calma e nella pazienza di mia nonna Teresa.

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