Nous les Arbres, gli alberi come non li abbiamo mai visti

Nous les Arbres

Noi Alberi (Nous les Arbres), un evento alla Fondazione Cartier per l’Arte Contemporanea di Parigi, mette in mostra opere artistiche e ricerche scientifiche che restituiscono nuove suggestioni e arricchiscono la nostra conoscenza di queste meravigliose creature viventi.

Le piante sono intelligenti. Dimostrarlo è l’obiettivo dei partecipanti che, attraverso l’uso di diversi media, hanno raccontato ai visitatori le capacità sensoriali, mnemoniche e comunicative degli alberi.

Particolarmente interessante, l’installazione ‘Symbiosia’ del botanico Stefano Mancuso, pioniere della neurobiologica vegetale, e l’artista Thijs Biersteker. L’opera intende dare letteralmente voce alle piante, rivelando attraverso segnali visivi la loro reazione alle condizioni ambientali circostanti.

Alcuni display LED consentono ai visitatori di osservare in tempo reale come determinati fattori esterni, quali ad esempio traffico e siccità, influenzino la crescita degli alberi. Come? Una serie di sensori in grado di misurare la radiazione solare, livelli di anidrite carbonica, umidità, qualità dell’aria e temperatura, caratteristiche del terreno ecc., forniscono una preziosa quantità di dati che vengono rielaborati per mostrare visivamente la reazione dell’albero nello sviluppo degli anelli nascosti dalla corteccia. Infatti, questi fattori ambientali causano fluttuazioni nella fotosintesi degli alberi, che impattano la formazione degli anelli. Il display luminoso di Symbiosia genera un nuovo anello al secondo (corrispettivo di un anno di vita di un albero), lo spessore e la forma degli anelli consentono i visitatori di osservare l’impatto dei cambiamenti climatici nel breve e lungo periodo. Al link puoi guardare un breve documentario su questa installazione.

Nous les Arbres e Symbiosia

La finalità ultima di Symbiosia quindi è di sensibilizzare il pubblico riguardo i problemi legati ai cambiamenti climatici attraverso una rappresentazione visiva degli effetti che questi hanno sugli alberi e, conseguentemente, sull’uomo. Quest’ultimo anche artefice del cambiamento climatico o, quantomeno, responsabile della sua accelerazione vertiginosa.

Questa installazione è lo spunto per la condivisione di altri strumenti e ricerche che usano la tecnologia per raccontare gli alberi in modo innovativo.

Qualche anno fa Eroica Fenice ha intervistato i fondatori di Treedom, “una rivoluzionaria piattaforma nata nel 2010 che permette di acquistare e piantare alberi da frutto in Italia, Africa e Sud America per finanziare progetti ecologici, di rivalutazione territoriale e di volontariato volti a supportare comunità di contadini locali”. Il sito mette anche a disposizione un’originale applicazione che fa una stima della quantità di CO2 emessa in base alle nostre abitudini e scelte quotidiane. Se da un lato è fondamentale ridurre a monte la quantità di CO2 emessa cambiando le nostre abitudini, dall’altro piantare piú alberi rappresenta la scelta ottimale per catturare almeno una parte del gas.

Nel 2050 si attende che il 70% della popolazione umana mondiale vivrà in aree urbane. Per le persone, vivere in un ambiente altamente urbanizzato e con poche opportunità di interagire direttamente con la natura può condizionare negativamente il benessere e la connessione emotiva con il mondo naturale. Oltretutto, una considerevole presenza di alberi in città contribuisce ad abbassare le temperature, creando microclimi più confortevoli. Gli alberi mitigano anche l’inquinamento atmosferico causato dall’ attività urbana ahimè più caratteristica: il traffico. In caso di piogge intense, il sistema radicale consente un rapido e profondo assorbimento dell’acqua da parte del terreno che si comporta come una vera e propria spugna, evitando alluvioni.

Treepedia è una piattaforma online interattiva sviluppata dal Senseable City Lab del MIT che misura la ‘green canopy’ (chioma verde) della città. A partite dalle immagini di Google Street View, i ricercatori del MIT hanno creato un algoritmo che riesce a determinare automaticamente, per ogni scatto, se ci sono alberi o meno e le loro caratteristiche. In aggiunta, visualizzando tutto ciò in una mappa e indicizzando i dati, risulta possibile monitorare, valutare e comparare differenti aree. Secondo le aspettative dei fautori del progetto, Treepedia consentirà ai cittadini di tutto il mondo di avere una maggiore consapevolezza e un ruolo più attivo nell’incrementare la presenza di alberi nelle loro città.

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Cesare Cascella

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