La Festa del Sole, o Inti Raymi in lingua quechua, è una delle celebrazioni più spettacolari e antiche del Sud America. Ogni 24 giugno, la città di Cusco, antica capitale dell’Impero Inca, si trasforma in un palcoscenico a cielo aperto per una grandiosa rievocazione storica. Questo evento, secondo solo al Carnevale di Rio per numero di visitatori, è un’immersione profonda nella cosmovisione andina e nella storia del popolo Inca.
Origini e significato: perché il 24 giugno?
Una festa proibita e rinata: dalla colonia alla modernità
Le tre tappe dell’Inti Raymi: guida alla cerimonia
Come si celebra oggi la Festa del Sole
Un Patrimonio Culturale della Nazione
Origini e significato: perché il 24 giugno?
La data non è casuale. Il 24 giugno coincide con il solstizio d’inverno nell’emisfero australe, il giorno con la notte più lunga dell’anno. Per gli Inca, questo momento segnava la “rinascita” del Sole (Inti), che da quel giorno avrebbe ricominciato a riprendere forza, allungando le giornate. La cerimonia fu istituita nel XV secolo dall’imperatore inca Pachacútec per glorificare il dio Sole, la divinità più importante del pantheon incaico, e per celebrare il nuovo anno secondo il calendario andino. Era l’evento religioso più importante dell’impero, al quale partecipavano i rappresentanti di tutte le quattro regioni (suyos).
Una festa proibita e rinata: dalla colonia alla modernità
Con l’arrivo dei conquistadores spagnoli, la storia dell’Inti Raymi subì una brusca interruzione. Nel 1572, il viceré Francisco de Toledo bandì la cerimonia, etichettandola come una festività pagana contraria alla fede cristiana. Per quasi quattro secoli, la festa sopravvisse solo in forma clandestina nelle comunità andine. Fu solo nel 1944 che, sulla base delle cronache storiche, fu organizzata una grande rievocazione teatrale a Cusco, con l’obiettivo di recuperare un tratto fondamentale dell’identità culturale peruviana. Da allora, l’evento è cresciuto fino a diventare la celebrazione maestosa che conosciamo oggi.
| Le tre tappe dell’Inti Raymi: guida alla cerimonia | |
|---|---|
| Tappa e Luogo | Descrizione del rito e info per assistere |
| 1. Qorikancha (Tempio del Sole) | La cerimonia inizia qui, l’antico centro religioso più sacro dell’impero. Lo Sapa Inca invoca il dio Sole. Info: accesso gratuito, ma lo spazio è limitato. Bisogna arrivare molto presto. |
| 2. Plaza de Armas (Piazza Principale) | Il corteo imperiale si sposta nella grande piazza, dove si svolge l’ “Incontro dei Tempi” e la lettura della foglia di coca. Info: accesso gratuito. È il punto più affollato, visibilità difficile. |
| 3. Sacsayhuamán (Fortezza Cerimoniale) | È l’evento principale e più lungo. Qui si svolge la cerimonia centrale, con danze, musica e la simulazione del sacrificio di un lama per predire il futuro. Info: accesso a pagamento con biglietti. È necessario acquistarli con largo anticipo. |
Come si celebra oggi la Festa del Sole
I festeggiamenti a Cusco durano un’intera settimana, ma il culmine è la grande rievocazione del 24 giugno, che si snoda attraverso tre luoghi storici. Centinaia di attori in costumi tradizionali danno vita a canti e danze, seguendo un percorso preciso. Si inizia al Qorikancha, l’antico Tempio del Sole, oggi Convento di Santo Domingo. Poi il corteo si sposta nella Plaza de Armas, il cuore della città. L’atto finale e più spettacolare si tiene sulla spianata della fortezza cerimoniale di Sacsayhuamán, dove il sacerdote, in lingua quechua, recita preghiere e simula il sacrificio di un lama per trarre auspici per il nuovo anno.
Un Patrimonio Culturale della Nazione
Nel marzo del 2001, l’Inti Raymi è stato dichiarato Patrimonio Culturale del Perù e Grande Evento di Identità Nazionale. La celebrazione non è importante solo per gli abitanti di Cusco, ma anche per le comunità andine di Ecuador, Bolivia, Colombia, Argentina e Cile, che continuano a onorare il solstizio d’inverno. Come sottolineato da enti come Promperú (l’ente del turismo peruviano), l’Inti Raymi non è solo un’attrazione turistica, ma un potente simbolo della connessione tra il passato Inca e il presente, che mantiene viva un’eredità culturale di inestimabile valore.
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Articolo aggiornato il: 30/09/2025

