Rip van Winkle è un racconto scritto nel 1819 da Washington Irving e rappresenta una delle pietre miliari della letteratura statunitense. Incluso nella raccolta The Sketch Book of Geoffrey Crayon, insieme al celebre The Legend of Sleepy Hollow, il racconto esplora i temi del cambiamento, della memoria e della nascita di un’identità nazionale attraverso una storia indimenticabile.
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La creazione di un folklore americano
Washington Irving, attingendo al folklore europeo e in particolare a quello tedesco, rielaborò antiche leggende in una cornice americana. Con questa operazione, tentò di dotare i giovani Stati Uniti di un proprio bagaglio mitico, un passato quasi leggendario. La Rivoluzione americana aveva creato una frattura così profonda tra il prima e il dopo da rendere il passato coloniale un’epoca remota, perfetta per essere trasformata in folklore. Opere come lo Sketch Book contribuirono a definire la letteratura americana e ad affermare la reputazione degli scrittori statunitensi a livello internazionale.
La trama: il sonno che attraversa la storia
La storia, il cui testo originale è consultabile su Project Gutenberg, segue Rip van Winkle, un amabile fannullone di origini olandesi che vive in un villaggio alle pendici delle Catskill Mountains, vicino a New York. Perseguitato dalla moglie autoritaria a causa della sua pigrizia, un giorno Rip si rifugia in montagna con il suo cane. Lì incontra un gruppo di strani uomini barbuti, vestiti all’antica, che giocano a birilli. Senza fare domande, beve con loro da un boccale e cade in un sonno profondo. Al suo risveglio, tutto è cambiato: il suo fucile è arrugginito, il suo cane è sparito e la sua barba è lunga un piede. Tornato al villaggio, non riconosce nessuno. Scopre di aver dormito per vent’anni, attraversando inconsapevolmente la Rivoluzione americana. L’America non è più una colonia di Re Giorgio III, ma una repubblica indipendente. Alla fine, viene riconosciuto da sua figlia, ormai adulta, e riprende la sua vecchia vita di ozio, diventando una memoria vivente del mondo prima della grande trasformazione.
| Il mondo di Rip: prima e dopo il sonno ventennale | Prima del sonno (colonia britannica) | Dopo il sonno (Stati Uniti d’America) |
|---|---|---|
| Insegna della locanda | Un ritratto di Re Giorgio III. | Un ritratto di George Washington. |
| Discorsi della gente | Pettegolezzi e storie oziose. | Accesi dibattiti politici su “diritti”, “elezioni”, “federali”. |
| Status di Rip | Un pigro ma fedele suddito della Corona. | Un uomo libero, ma spaesato e politicamente irrilevante. |
Interpretazione: il sonno come allegoria della Rivoluzione
Il racconto di Rip van Winkle è una potente allegoria politica e culturale. Il sonno ventennale di Rip non è solo un espediente fantastico, ma simboleggia lo “strappo” (in inglese, *rip*) storico causato dalla Rivoluzione. Rip stesso incarna l’America coloniale: apatica, noncurante della politica e sottomessa a un’autorità dispotica (la moglie Dame van Winkle, che rappresenta la Gran Bretagna). Come sottolineato da analisi della National Endowment for the Humanities, quando si risveglia, si ritrova in un mondo che non capisce più, pieno di fervore politico e di concetti nuovi come la democrazia e la cittadinanza. La sua incapacità di adattarsi rappresenta la nostalgia per un passato più semplice e meno conflittuale, ma anche l’irrilevanza di quel passato nel nuovo ordine. La storia esplora così il trauma del cambiamento e la difficoltà di forgiare una nuova identità nazionale, liberandosi del passato senza però dimenticarlo.
Immagine di copertina: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 27/09/2025

