Napoli prima e dopo: tra tradizione e innovazione

Napoli prima e dopoLa suggestiva scenografia del Maschio Angioino farà da sfondo alla 34° edizione di Napoli prima  e dopo fortemente voluta dal direttore artistico: «Sono trentaquattro anni che la canzone napoletana è in televisione e quest’anno con i nuovi vertici Rai pensavo di non farcela. La vera svolta del programma di quest’anno è la forte componente giovanile della “Napoli dopo” – ha dichiarato  Pino Moris, aggiungendo – devo ringraziare la Rai perché così ha vinto la canzone napoletana e soprattutto ringraziare tutti gli amici che prenderanno parte alla serata dagli artisti agli addetti ai lavori».

Una napoletana e un toscano a condurre Napoli prima e dopo

Di amici si tratta se solo si pensa che già durante la conferenza stampa tenuta all’Hotel Mediterraneo di Napoli si è respirata un’aria di goliardica intesa dove le barriere del prima e dopo si sono fuse nella musica, nelle parole, nei testi della tradizione grazie all’aiuto del maestro Enzo Campagnoli. La perfetta sintesi che ha fatto Pupo dell’essenza della kermesse musicale è sicuramente indicativa dell’apporto che la cultura napoletana ha sempre dato agli artisti: «Sono sette anni che conduco Napoli prima e dopo con un pilastro della canzone napoletana, Gloriana. Rispetto ai primi anni sono sicuramente più tranquillo però parlare di cultura napoletana per uno che è stato adottato da Napoli non è semplice e, per certi aspetti , il connubio tra una napoletana e un toscano poteva anche risultare poco credibile e sappiamo benissimo quanto sia importante la credibilità per qualcuno che deve prendere un microfono e parlare alla gente. A dispetto delle previsioni, è stato un legame vincente».

Gli amici di Napoli prima e dopo

Il filo rosso che collega le parti della trasmissione, che andrà in onda il 23 luglio su Rai Uno, è la tradizione: si aprirà con il medley di Peppino di Capri, fino a giungere alla versione di Ciccio Merolla del Caravan Petrol, si passerà da Antonello Rondi ai Sud 58, da Enzo Avitabile a Clementino, da Nino d’Angelo ad Anna Tatangelo. La tradizione riuscirà anche ad annullare la barriera del tempo con l’esibizione di Sal Da Vinci che con la “Preghiera a ‘na mamma” offre un doveroso omaggio al padre, Mario. Numerosi sono i nomi che si alterneranno sul palco della Napoli prima e dopo: Serena Autieri, Suor Cristina, Enzo Gragnaniello, Anzo Avitabile, Tosca, Caccamo e Juratho con la delicata versione di Caruso, omaggio all’autore scomparso.

Madrina della serata sarà la vulcanica Marisa Laurito, la quale ha esordito: «Il mio sogno è avere a Napoli una stabile della canzone napoletana che salvaguardi la poesia di quegli autori che hanno scritto versi indimenticabili. Chi lo sa che aria doveva esserci a Napoli per far sì che scrivessero parole  e musiche senza essere né poeti né maestri. Quest’anno il cast mi sembra eccezionale e la composizione del programma continua a prendere consensi».

Napoli è sicuramente una città senza tempo, circondata dalla forza degli elementi della natura: mare, magma, vento e terra, e per cantarla, secondo Gragnaniello, bisogna avere: «Radici nella terra e rami nel cielo». Ospite d’onore sarà l’eclettico Peppe Barra; Ospite del parterre: Francesco Cicchella e Franco Cavallaro, Capo Ufficio Stampa del Centro Europeo per il Turismo Cultura e Spettacolo. La comicità sarà affidata al duo comico di Edo e Gigi Imperatrice (I fatebenefratelli), durante la serata saranno consegnati premi alla carriera a personalità dello spettacolo con il Trofeo Donna Oro.

Non dobbiamo far altro che aspettare la serata e godere  dell’indimenticabile canzone napoletana.

Jundra Elce

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A proposito di Jundra Elce

Laureanda in Filologia Moderna. Ama leggere, l'opera, il mare e i pocket coffee. È un connubio perfetto di grandi imperfezioni.

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