Obesità e Globesity: un fenomeno mondiale

Obesità e Globesity: un fenomeno mondiale

Il termine Globesity è l’unione della parola ‘global’ e ‘obesity’, si può quindi intuire che si tratta di un fenomeno che, con il passar del tempo, è divenuto mondiale, diffondendosi quasi come se fosse un’epidemia. Inizialmente si trattava di una problematica inerente solo ai Paesi benestanti, ora invece, tramite le varie analisi attuate dall’organizzazione mondiale della sanità, si è stimato che il fenomeno della globesity si stia diffondendo anche nei paesi a basso e medio reddito.

L’obesità è una condizione patologica e deriva da un eccessivo e squilibrato apporto di alimenti che porta, di conseguenza, ad un enorme accumulo di grasso nell’organismo. Lo squilibrato comportamento alimentare è responsabile delle cosiddette “malattie del benessere”, tipiche dei Paesi ad alto reddito, mentre nel caso di carenze alimentari si parla di “malattie della povertà”, tipiche dei Paesi a basso reddito.
Purtroppo una delle caratteristiche più gravi che persiste nei soggetti a rischio di obesità è la mancata consapevolezza del problema; infatti è stato stimato che circa un obeso su dieci riterrebbe il proprio peso giusto.
Il fenomeno della globesity è stato preso in analisi da The Lancet, in particolare in riferimento alla situazione della Gran Bretagna, affermando che, rispetto a 10 anni fa, c’è stato un aumento del 65% di casi di soggetti obesi.

COSA C’E DA SAPERE:
Le cause dell’obesità sono varie; nei Paesi ricchi il sovrappeso e l’obesità si devono collegare ad una maggiore disponibilità di alimenti raffinati, ad una eccessiva introduzione calorica (troppi zuccheri, grassi e bevande alcoliche) ed a uno stile di vita sempre più sedentario.
Frequenti sono le obesità che derivano da irregolarità del comportamento alimentare, che possono essere determinate sia da disturbi psicologici, sia da condizioni socio-economiche e familiari.

In base alla distribuzione della massa adiposa l’obesità viene classificata in ginoide o androide.
L’obesità ginoide o “a pera” è caratteristica nelle donne, e non è altro che la formazione di massa adiposa sotto l’ombelico (cosce, natiche, zona periferica); mentre l’obesità androide o “a mela” prevale negli uomini ed è caratterizzata dalla distribuzione del grasso al di sopra dell’ombelico (collo, spalle, zona centrale).
Quest’ultima risulta essere più pericolosa, in quanto spesso si associa ad altre patologie, come malattie cardiovascolari, ipertensione, diabete.

L’obesità può essere classificata considerando l’età del soggetto:
1. l’obesità giovanile rappresenta un rischio che difficilmente si corregge nell’adulto, proprio perché il numero di cellule adipose non diminuisce con l’età;
2. l’obesità in età adulta, invece, è detta ipertrofica ed è caratterizzata dall’aumento dimensionale degli adipociti o cellule adipose.
Quest’ultima risulta spesso determinata da un’alimentazione squilibrata e disordinata, pertanto risulta più facile da correggere rispetto a quella giovanile.

È importante prevenire l’obesità fin dalla prima infanzia, osservando una dieta equilibrata e praticando una costante attività fisica, ma l’esempio primario deve venire dai genitori in quanto, stando alle analisi dell’organizzazione mondiale della sanità, le possibilità in percentuale di avere un figlio obeso crescono in modo esponenziale soprattutto se sia la madre che il padre sono obesi.

Le conseguenze dell’obesità sulla salute sono diverse: diminuita forza fisica, disturbi cardiovascolari, dolori articolari, artrosi, diabete mellito (forma non ereditaria), gotta, arteriosclerosi, scompenso cardiaco, problemi psicologici. Inoltre, se non si presta attenzione alla diffusione di questo fenomeno, è probabile che entro il 2035 ci sia un aumento di circa 700.000 casi di malattie tumorali.

Fonte immagine: Pixabay

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