Coniglio nano: 6 cose da sapere prima di adottarne uno

Coniglio nano

Il coniglio nano rientra sicuramente tra gli animali domestici più amati: ad attirare è sicuramente il suo aspetto tenero, simile a un peluche, e le dimensioni contenute, che lo rendono un perfetto compagno da tenere in appartamento.

Nonostante sia piuttosto comune la scelta di avere uno di questi simpatici batuffoli come animale da compagnia, però, c’è ancora tantissima disinformazione riguardo il modo corretto di prendersene cura; e poche persone si preoccupano di informarsi adeguatamente prima di accogliere un coniglietto nella propria casa. A differenza di quanto si possa pensare, infatti, il coniglio nano è un animale piuttosto impegnativo ed anche molto delicato.

State pensando di adottare un coniglio nano? Ecco 6 cose che dovete assolutamente sapere prima di accoglierlo in casa!

1  Ha bisogno di un veterinario esperto in esotici

Ebbene sì: i veterinari generici nella maggior parte dei casi non hanno seguito corsi d’aggiornamento per curare animali diversi da cani o gatti, per cui potrebbero trovarsi in difficoltà nel gestire problematiche tipiche del coniglio o dare consigli errati sulla loro gestione. Questo è il motivo per cui, ad esempio, molti conigli non sopravvivono all’intervento di sterilizzazione: se effettuato nella maniera corretta si tratta di un intervento di routine molto sicuro, ma un veterinario non specializzato potrebbe non conoscere gli esami di routine da effettuare prima dell’operazione, o le dosi di anestesia adatte a questo particolare animale.

Il coniglio è considerato un animale da compagnia non convenzionale e ha bisogno di un veterinario esperto che sia preparato nell’anatomia, fisiologia e chirurgia dei conigli. Prima di adottare un coniglio nano, quindi, assicuratevi che ci sia un veterinario esperto in esotici, non troppo distante da voi, a cui rivolgervi per qualsiasi necessità.

2  Non è un animale da gabbia

Non importa quanto grande sia la gabbia, non importa se lo si lascia libero di gironzolare per diverse ore nell’arco della giornata o se lo si chiude in gabbia solo durante la notte: il coniglio in gabbia soffre, esattamente quanto soffrirebbe un cane o un gatto. Non solo dal punto di vista psicologico: lo stare in gabbia può provocare all’animale problemi alla struttura scheletrica o alle zampe (a causa del continuo contatto con urina e escrementi), che ne ridurrebbero moltissimo l’aspettativa di vita. Motivo per cui, il coniglio va lasciato libero di scorrazzare in giro per casa, che va ovviamente preparata all’arrivo del nuovo inquilino: è necessario procurarsi una cassetta igienica in cui inserire la lettiera, mettere eventuali balconi in sicurezza e coprire i cavi elettrici esposti, poiché il vostro animaletto ne sarà inevitabilmente attratto. In caso ciò risulti troppo complesso, si può comunque optare per uno spazio più limitato, ma comunque dedicato a lui: ad esempio, una stanza tutta per lui oppure un ampio spazio nel salotto delimitato da un recinto. Qualora neanche questo fosse possibile, forse il coniglio nano non è l’animale domestico più adatto a voi.

3  Convivenza con bambini e altri animali? Sì, ma con cautela!

Se state pensando di acquistare un coniglio nano come regalo per il vostro figlio o fratellino, aspettate un istante. I conigli sono animali piuttosto delicati, e non è una buona idea affidarli completamente alle cure di un bambino senza la supervisione di un adulto. A differenza di quanto l’aspetto coccoloso possa suggerire, infatti, non amano essere presi in braccio e possono essere ostili anche alle coccole eccessive; inoltre, possono risentire in maniera drammatica di urti bruschi inavvertiti, cadute o manipolazioni sbagliate. Per lo stesso motivo, è bene prestare attenzione anche alla convivenza con altri animali: se avete già un cane, un gatto o un altro coniglietto, è necessario informarsi sulle giuste modalità di inserimento; e inoltre è bene non lasciare mai il proprio coniglio con un animale di grosse dimensioni o con una struttura fisica particolarmente robusta senza supervisione, poiché anche dopo l’inserimento c’è il rischio che avvenga qualche incidente fatale, ad esempio mentre giocano insieme.

4 Attenzione ai segnali

A differenza di altri animali, il coniglio nano non comunica tramite un verso: felicità, sofferenza, affetto o diffidenza sono da lui espressi attraverso il linguaggio del corpo. I coniglietti sono in particolar modo soggetti a problemi di stomaco, per cui occhio ai segnali che possono indicare l’insorgere di un blocco intestinale: inappetenza, feci molli o immobilità sono i maggiori campanelli d’allarme.

In questo caso, è bene rivolgersi immediatamente ad un veterinario!

5 La giusta alimentazione

Poiché, come abbiamo già detto, lo stomaco è molto delicato, è di fondamentale importanza garantire al proprio coniglio la giusta alimentazione. I coniglietti sono dei gran mangioni e il loro stomaco è sempre in attività, motivo per cui devono avere del fieno di buona qualità sempre a disposizione. Fate anche scorta di verdura fresca, mentre sono da limitare alimenti particolarmente zuccherini, quali frutta e carote. Anche il pellet va dato con cautela, soprattutto deve essere composto solo da estratti vegetali: sono assolutamente da evitare pellet di semi misti contenenti cereali e frutta secca.

6  Quali sono le prime cose da fare quando si porta un coniglio nano in casa?

Siete convinti della vostra scelta e vi sentite pronti ad accogliere il nuovo, piccolo, inquilino in casa? Se il coniglietto è ancora un cucciolo, per i primi giorni è bene introdurlo gradualmente al nuovo spazio e nutrirlo esclusivamente con fieno e pellet. Bisogna, poi, fissare la prima visita veterinaria: solo in seguito ad un esame delle feci si potrà introdurre nell’alimentazione del coniglietto la verdura fresca. È bene, inoltre, accertarsi dell’età corretta del coniglio: generalmente i coniglietti non dovrebbero essere ceduti prima dei due mesi di vita, ma negozianti e allevatori non sempre sono completamente onesti a riguardo.

Se l’animale ha meno di due mesi, potrebbe necessitare di qualche accortezza in più che ne garantisca la crescita e la sopravvivenza nonostante l’allontanamento prematuro dalla mamma.

Con una corretta gestione, il coniglio nano è un animale longevo e davvero di compagnia, in grado di donare tantissimo amore e di riempire la vita di chi decide di accoglierlo. Se avete deciso di adottarne uno in maniera ponderata e informandovi bene sulla corretta gestione, sicuramente non ve ne pentirete!

Fonte immagini: archivio personale

A proposito di Paola Cannatà

Studentessa magistrale presso l'Università degli studi di Napoli "L'Orientale". Le mie più grandi passioni sono i peluche e i film d'animazione Disney, ma adoro anche cinema, serie TV e anime (soprattutto di genere sci-fi), i videogiochi e il buon cibo.

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