Dismorfofobia: il disturbo, le cause, le cure

Dismorfofobia

La dismorfofobia – ossia il disturbo di dismorfismo corporeo – è un disturbo somatoforme caratterizzato dalla presenza di eccessiva preoccupazione nei confronti di difetti – o presunti tali – dell’aspetto fisico.

Che cosa è la dismorfofobia?

Il disturbo di dismorfismo ha radici psicologiche multiple: ogni manifestazione di eccessiva preoccupazione o cura nei confronti di difetti fisici realmente presenti oppure nei confronti di difetti solo percepiti dall’individuo ma, in realtà, privi di fondamento oggettivo ricade nel quadro della sindrome.

Il disturbo talvolta interessa la cute (il presunto difetto è percepito sulla pelle), altre volte risulta fisico diffuso (il soggetto percepisce dismorfie presunte ad una o più parti del corpo); quando il disturbo interessa la massa muscolare, la dismorfofobia prende il nome di vigoressia.

Il disturbo di dismorfismo, inoltre, porta con sé, dal punto di vista clinico, disturbi della sfera sociale, in quanto l’individuo finisce per non sentirsi accettato e dunque finisce con l’isolarsi e andare incontro a posture psicologiche al limite della depressione (oltre che a manifestazioni del tutto associabili alle turbe ossessivo-compulsive).

Dismorfofobia: cause sociali ed ambientali

Il disturbo di dismorfia di solito si osserva con una certa frequenza durante l’adolescenza, fase della vita in cui l’individuo sta costruendo la propria maturità personale attraverso la complessità dei rapporti intrapersonali ed interpersonali; i conflitti non risolti durante l’adolescenza tendono a stratificarsi nella psiche dell’adulto rendendo ancora più complesso il processo di guarigione.

Le cause sono da rintracciare nella sfera psichiatrica e psicologica: fattori genetici e socio-psicologici multipli sono implicati nell’insorgenza del disturbo, ma le cause sono anche di tipo ambientale: una società che insegue freneticamente la “perfezione a tutti i costi”, ricorrendo alla chirurgia estetica per ogni futilità, se non persino per modificare le proprie proporzioni fisiche per alterare la propria fisionomia in nome di una società massificata persino nell’aspetto fisico (corpi tutti uguali, in serie, come prodotti di clonazione) non fa altro che aumentare in maniera esponenziale il rischio di generare in un qualsiasi individuo un abnorme ed assolutamente ingiustificato timore di non piacere, di non essere gradevoli e belli.

Una certa incidenza patente di dismorfofobia è stata riscontrata in soggetti introversi o emotivamente trascurati; una forte componente di rigore, severità nei propri confronti, tendenza al perfezionismo e sensibilità estetica fortemente sviluppata, possono essere indici di rischio (elementi di predisposizione) per l’innesco del disturbo.

Fra i comportamenti spia del disturbo compaiono le manifestazioni ansiose, gli atteggiamenti ossessivo-compulsivi, la tendenza all’isolamento, il disagio psico-somatico; fra i comportamenti rischiosi, esito di una mancanza di approccio terapeutico al problema, figurano l’autolesionismo, la depressione e i pensieri suicidi: proprio per tali complicanze, ai primi segnali d’allarme, è necessario ricorrere ad un serio colloquio psicologico, per una terapia del comportamento mirata.

Cura del disturbo di dismorfismo

Trattandosi di un disturbo del comportamento, un efficace intervento di cura può essere rintracciato nella psicoterapia comportamentale attraverso l’applicazione di tecniche e prassi psico-riabilitative mutuate dal trattamento dei disturbi ossessivo-compulsivi e dalle tecniche di riabilitazione degli stati depressivi.

Fonte immagine in evidenza: pixnio

A proposito di Roberta Attanasio

Redattrice. Docente di Lettere e Latino. Educatrice professionale socio-pedagogica. Scrittrice. Contatti: [email protected] [email protected]

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