La sindrome della crocerossina, nota in psicologia anche come sindrome di Wendy, non è una diagnosi clinica ufficiale, ma fa riferimento a un modello comportamentale disfunzionale basato su una relazione in cui una persona si prende cura dell’altra in modo eccessivo e auto-sacrificale. Chi manifesta questo pattern nelle relazioni interpersonali tende a porre sistematicamente i bisogni del partner, di un familiare o di un amico prima dei propri. Il nome deriva dal personaggio di Wendy della celebre opera su Peter Pan, creata dallo scrittore scozzese James Matthew Barrie, una bambina che assume un ruolo materno e accudente. Le persone con questa tendenza si sentono responsabili delle emozioni altrui e sentono il bisogno di essere sempre impeccabili, rispondendo affermativamente a ogni richiesta, anche a costo di superare i propri limiti.
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Le cause: da dove nasce la sindrome della crocerossina
L’emergere di questo modello comportamentale dipende da molti fattori, spesso radicati in esperienze di vita pregresse. Tra le cause più comuni troviamo:
- Esperienze infantili: in particolare la parentificazione, una dinamica in cui il bambino è costretto ad assumere ruoli e responsabilità da adulto, prendendosi cura dei genitori o dei fratelli e imparando a ignorare i propri bisogni.
- Traumi e abusi emotivi: aver vissuto esperienze di abbandono o abusi può portare a sviluppare un bisogno compulsivo di essere indispensabili per non essere lasciati.
- Credenze culturali o familiari: crescere in un contesto in cui viene insegnato che il sacrificio per gli altri è la massima virtù e che prendersi cura di sé è egoistico.
- Bassa autostima: la persona basa il proprio valore sulla capacità di essere utile agli altri, cercando costantemente approvazione esterna.
Come capire se si soffre della sindrome della crocerossina
Riconoscere questo pattern è il primo passo per poterlo modificare. Ecco alcuni tratti caratteristici:
- Trascurare i propri bisogni: la tendenza ad abbandonare i propri desideri e necessità a tal punto da non riconoscerli più.
- Difficoltà a stabilire limiti: la parola “no” non fa parte del proprio vocabolario per paura di deludere o di essere rifiutati.
- Codipendenza e dipendenza affettiva: sentirsi definiti solo in funzione degli altri e credere di non avere valore senza la loro validazione.
- Senso di colpa pervasivo: portare con sé un senso di colpa costante, che porta a evitare qualsiasi forma di conflitto e a scusarsi anche quando non si ha torto.
Comportamento disfunzionale (crocerossina) | Obiettivo di un comportamento sano ed equilibrato |
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Dire sempre di sì per paura del rifiuto | Imparare a dire “no” in modo assertivo per proteggere le proprie energie e il proprio tempo |
Annullare i propri bisogni per soddisfare quelli altrui | Riconoscere, validare e comunicare i propri bisogni come altrettanto importanti |
Cercare valore personale nell’approvazione esterna | Costruire un’autostima interna basata sulle proprie qualità e non sul giudizio altrui |
Sentirsi in colpa quando ci si prende cura di sé | Praticare la cura di sé (self-care) come un atto necessario per il proprio benessere psicofisico |
Come superare la sindrome della crocerossina
Il primo passo per superare questo schema è la consapevolezza dei propri atteggiamenti. È fondamentale iniziare un lavoro emotivo, preferibilmente con il supporto di uno psicologo o psicoterapeuta. Un percorso terapeutico può rappresentare un punto di svolta per comprendere le radici del proprio comportamento, imparare a costruire relazioni sane e a gestire le risorse interiori per stabilire confini sani. Anche imparare a prendersi cura di sé è fondamentale: leggere un libro, scoprire nuovi hobby, fare una passeggiata, praticare skincare. Come sottolineato da fonti istituzionali come l’Istituto Superiore di Sanità, dedicare tempo ad attività che generano piacere e benessere è essenziale per la salute psicologica. Ciò include stabilire confini chiari e comunicare i propri bisogni in modo positivo, contribuendo a un netto miglioramento dei rapporti e del benessere individuale.
In conclusione, chiunque può modificare il pattern della sindrome della crocerossina se ne ha il desiderio. Riconoscerne le dinamiche e farsi aiutare è il primo passo verso una vita più serena ed equilibrata.
Fonte immagine: Depositphotos.com
Articolo aggiornato il: 23/09/2025