Il popolo slavo vanta una ricca tradizione di racconti, leggende e fiabe, popolate da creature fantastiche. Tra queste, spicca Alkonost, un essere leggendario con caratteristiche uniche. Questa figura della mitologia slava è un uccello con testa e mani di donna (a volte anche con il busto femminile), che dimora nel paradiso slavo, chiamato Irij, insieme a Sirin, un’altra creatura simile.
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Origini del nome e legame con la mitologia greca
Il nome deriva dal termine greco “ἀλκυών” (alkuōn), che significa “martin pescatore”. Le origini di questa figura si possono rintracciare nella mitologia greca, nel mito di Alcione, trasformata in uccello dal dio Zeus. Si ritiene che il nome “Alkonost” sia entrato nella tradizione slava a causa di un errore di trascrizione nel libro “Šestodnev” di Giovanni Esarca di Bulgaria. La sua figura divenne popolare grazie agli antichi manoscritti di letteratura slava e ai “lubki“, stampe popolari russe che raffiguravano scene e racconti.
Alkonost e Sirin: gioia e tristezza a confronto
Secondo la mitologia slava, Alkonost e Sirin sono entrambe donne-uccello che abitano Irij. Mentre Alkonost è l’uccello della gioia, il cui canto porta serenità, Sirin simboleggia la tristezza e il suo canto può portare alla pazzia o alla morte. In alcune interpretazioni, rappresentano le due facce (positiva e negativa) del dio slavo Veles, una delle più importanti divinità del pantheon slavo.
Alkonost (uccello della gioia) | Sirin (uccello della tristezza) |
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Il suo canto è così meraviglioso da far dimenticare ogni cosa, portando gioia e oblio. | Il suo canto ammalia i mortali, che dimenticano la loro vita per seguirla fino alla morte. |
Simboleggia la volontà di Dio, la speranza e la felicità che attende nell’aldilà. | Rappresenta la tentazione, la malinconia e il dolore dell’anima che ha perso il paradiso. |
Vive nel paradiso (Irij) e visita la terra solo per portare messaggi divini. | È attratta dal mondo terreno e canta per le anime tormentate, annunciando future sofferenze. |
Leggende: le uova nel mare e la rugiada miracolosa
Diverse leggende sono legate ad Alkonost. Una narra che, durante l’inverno, deponga le sue uova in fondo al mare. Dopo sette giorni, le uova si schiudono, provocando una tempesta. Un’altra leggenda racconta che, la mattina della festa del raccolto delle mele, Sirin giunga al frutteto portando tristezza, seguita da Alkonost, che porta gioia. La rugiada che cade dalle sue ali conferisce alle mele proprietà curative.
Simbolismo e rappresentazioni nell’arte popolare
Nelle rappresentazioni più antiche, Alkonost era raffigurata con i seni scoperti, a simboleggiare il suo ruolo di nutrice degli esseri umani. Con l’influenza cristiana, le sue rappresentazioni cambiarono. Nell’arte popolare, è spesso raffigurata con una corona sul capo, con in una mano il fiore del paradiso e nell’altra una pergamena srotolata. La sua immagine, riprodotta su oggetti di uso quotidiano, era considerata un amuleto portafortuna.
Alkonost, figura affascinante e complessa, incarna la profondità della mitologia slava, unendo elementi di origine greca a credenze locali e rappresentando la dualità tra gioia e tristezza, vita e morte, umano e divino.
Fonte immagine: Wikipedia
Articolo aggiornato il: 07/09/2025