Creature mostruose nella mitologia greca: quali sono?

Creature mostruose nella mitologia greca

La mitologia greca è senza dubbio la più famosa e notoria nel mondo occidentale e ha influenzato di buon grado l’arte, la letteratura e il cinema, grazie alla sua ricca storia. Esiste un mondo fantastico nella mitologia greca, abitato da creature mostruose dalle caratteristiche più variegate. Il loro compito è sfidare i mortali (o gli eroi), spaventarli, e operare al servizio degli Dei. Ovviamente, queste creature  mostruose sono frutto di pura fantasia, un gioco della mente umana, che è stata in grado di crearle dalle caratteristiche in parte realistiche in parte fantastiche.
Ecco alcune delle creature mostruose più note!

Le sirene

Chi non ha mai sentito parlare delle sirene? Creature mostruose e misteriose oggetto di numerose rivisitazioni cinematografiche. Sono mostri affascinanti, dalla voce ipnotica, metà umane e metà uccelli. Inizialmente le sirene sono state raffigurate con le zampe di uccello o con la coda di pesce dall’ombelico in giù. Usano il loro canto per ammaliare i marinari in viaggio sulle loro navi, così da indurli nella loro trappola e divorarli. L’unico a sopravvivere al loro canto, secondo la leggenda, fu Ulisse, il quale si fece legare attorno all’albero maestro e si tappò le orecchie con della cera, così da non essere contagiato dal canto mortale delle sirene.

Le arpie

Le arpie sono creature mostruose antropomorfe, metà umane metà uccello. Possono essere considerate come le servitrici delle Furie (le dee della vendetta), che nella mitologia greca, sono coloro che entrano nella mente dei mortali, facendoli lentamente impazzire. Feroci, crudeli e violente, le arpie sono note per le loro torture e per il loro aspetto mostruoso: denti affilati e volto pallido.

La chimera

Tra le creature mostruose, la chimera è una bestia a tre teste. Il suo corpo e la sua testa sono quelli di un leone, la coda è quella di un serpente, e dalla schiena, spunta un’altra testa, quella di una capra. Figlia di Tifone ed Echidna, che a detta di Omero, riusciva a cacciare fuoco dalla bocca, e fu per mano di Bellerofonte, in sella al suo Pegaso (altra creatura mitologica) a sconfiggere la chimera in uno scontro frontale.

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Scilla e Cariddi

Cariddi è un altro personaggio della mitologia greca, anch’essa tra le creature mostruose dalle connotazioni femminili. Figlia di Poseidone e di Gaia, la leggenda narra che vivesse sulla riva asiatica del Bosforo, nel confine tra Asia ed Europa, al polo opposto di un altro mostro marino, dal nome Scilla. Cariddi assomiglia a un vortice che risucchia tutto, e si riconosce per la sua bocca dotata di numerose file di denti che risucchia navi di marinai al suo interno. Scilla, invece, ha sembianze più umane, seppur mostruose: il corpo di pesce, la testa di donna, e teste di cane sporgenti dal collo. Si narra che fosse una delle ninfe più belle esistenti, ma che per gelosia di Anfitrite, la sposa di Poseidone, si trasformò in un mostro in seguito ad un avvelenamento delle sue acque.

Tifone ed Echidna

Meglio conosciuto come il padre delle creature mostruose, Tifone è l’ultimo figlio di Gaia, generato nel Tartaro, e considerato il più potente tra i mostri greci, seppur mortale. La sua forma e il suo aspetto sono difficili da descrivere con precisione. Ci sono infatti opinioni contrastanti: alcuni affermano avesse l’aspetto di un uomo, altri invece che fosse dotato di teste di drago. La parte inferiore del suo corpo rimanda però a quella di una vipera, anche in relazione al continuo sibilo che lo caratterizza. Con Echidna, la madre dei mostri, generò molte altre creature, ma Zeus lo imprigionò, secondo la leggenda, nell’Etna, dopo avergli inflitto oltre cento dei suoi fulmini. Metà donna alata, metà serpete, Echidna trascinava le sue vittime in spazi molto angusti per divorarle, dato che viveva sottoterra. Altra sua caratteristica sono un paio di occhi scintillanti.

Cerbero

Il famoso cane a tre teste, animale domestico di Ade, dio della morte e degli Inferi, è una delle più note creature mostruose. Di guardia alle porte degli Inferi, impediva ai mortali di entrare e ai defunti di uscire. Oltre alle sue tre teste di cane, altra caratteristica peculiare è la coda di serpente. Solo due eroi, secondo la mitologia, riuscirono a raggirarlo: Orfeo ed Ercole. Il primo, facendolo addormentare, mentre il secondo lo sconfisse con la propria forza. Figlio di Tifone ed Echidna, aveva un fratello, un mostro con due teste di cane, dal nome Orthus, anch’esso di guardia negli Inferi.

La mitologia greca affascina proprio per la sua vasta gamma di creature mostruose e non, miti e storie, e queste sopracitate sono solo alcune delle tante, che hanno caratterizzato il credo del mondo antico, influenzando artisti, scrittori e sceneggiatori di tutto il mondo, che con rispetto le hanno rappresentate, talvolta rivisitate, nelle loro opere così che restassero vive nella memoria collettiva.

Fonte immagine: Wikipedia

A proposito di Martina Calia

Classe 1997, laureata in Mediazione Linguistica e Culturale e attualmente specializzanda in Lingue e Letterature europee e americane presso L'Orientale di Napoli. Lettrice accanita di romance in ogni sua forma, che a tempo perso, si cimenta nella scrittura creativa sia in italiano, ma soprattutto in inglese.

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