Anime pezzentelle, alla scoperta dell’antico culto napoletano

Anime Pezzentelle

Anime pezzentelle. Che cosa sono? Alla scoperta di un’antichissima pratica legata al folklore della città di Napoli

Il culto delle Anime pezzentelle è una pratica antichissima appartenente al folklore  della città di Napoli. Si tratta  di curare e di “adottare” uno dei tanti teschi contenuti all’interno dell’ipogeo  della Chiesa di Santa Maria delle anime del Purgatorio ad Arco, situata a via dei Tribunali. 

Le origini di questa tradizione partenopea risalgono al XVII secolo, nel momento in cui la Chiesa cattolica attraversò una fase di profondo cambiamento teologico e sociale, dopo le decisioni del Concilio di Trento. Una nuova fase dovuta agli esiti della predicazione di Martin Lutero (e la conseguente nascita del luteranismo in Germania), nonché l’arrivo di nuove sette protestanti e lo Scisma anglicano voluto dal sovrano d’Inghilterra Enrico VIII, dopo il rifiuto papale di sciogliere il matrimonio con la consorte Caterina. 

Le anime pezzentelle, la nascita di un culto folk della città di Napoli

In seguito alle decisioni del Concilio di Trento, la Chiesa cattolica stabilì tra gli obblighi anche la cura delle “anime del Purgatorio”: cioè quelle dei credenti che si sono pentiti prima di morire. Per questo motivo, le anime di costoro non sono  spedite all’Inferno; bensì, in un luogo  di transito già riconosciuto dalla Chiesa di Roma nel XII secolo. In questo regno ultraterreno, esse devono purificarsi prima di poter giungere in Paradiso ma; affinché ciò avvenga, necessitano delle preghiere dei vivi. 

In questo modo nacque un culto popolare e folklorico che è, ancora oggi, parte fondamentale della cultura popolare della città. I Napoletani si recano in questo ipogeo sotterraneo e adottano uno di questi teschi (si tratta di antichi resti umani risalenti ad epoche precedenti, quando le fosse comuni svolgevano il ruolo di cimiteri di massa). Il vivo prega per velocizzare la permanenza in Purgatorio e lenire le sofferenze dell’anima; in cambio, avviene l’espiazione dei peccati del vivente. 

Successivamente, la Chiesa di Santa Maria delle anime del Purgatorio ad Arco venne conosciuta con il nome di la “Chiesa de’ ’e cape ’e morte”, mentre le anime sono state battezzate “pezzentelle” dal latino pĕto, pĕtis, petii, petitum, pĕtĕre ossia “chiedere”. 

L’anima di Lucia: il teschio con il velo nunziale che protegge le anime delle fanciulle innamorate

Oltre alla maggior parte dei teschi anonimi dell’Ipogeo, tra le Anime pezzentelle c’è la famosa “Anima di Lucia”. Si tratta di un teschio che indossa un velo nunziale, circondata da fiori, ceri, gioielli ed ex-voto d’argento o di cartapesta.

Esistono due leggende in merito all’identità di questo misterioso cranio. Secondo la prima, Lucia sarebbe la figlia di don Domenico d’Amore, principe di Ruffano e barone di Ugento ( due località pugliesi, dal momento che la Puglia faceva parte del Regno di Napoli), e sarebbe morta a causa della tisi dopo le nozze con un marchese. L’altra leggenda racconta di una ragazza del popolo di 17 anni, la quale aveva perso il proprio fidanzato pochi giorni prima di sposarsi. La morte del futuro marito era dovuta all’esplosione della polvere da sparo nella bottega di fuochi d’artificio dove lui lavorava. In preda ad una follia d’amore e di disperazione, Lucia si gettò in un pozzo. 

Infine, quel teschio con il velo nunziale divenne il protettore delle fanciulle innamorate. 

Quando visitare l’ipogeo delle Anime pezzentelle

Il sito della Chiesa delle Anime del Purgatorio ad Arco riporta gli orari per i visitatori. Il complesso ecclesiastico è visitabile dal lunedì al sabato dalle ore 10:00 alle ore 14:00 assieme alla Sagrestia, all’Oratorio e all’Ipogeo. 

Fonte immagine di copertina: Pixabay

A proposito di Salvatore Iaconis

Laureato in Filologia moderna presso l'Università Federico II di Napoli il 23 febbraio 2024. Sono stato un lettore onnivoro fin da piccolo e un grande appassionato di libri e di letteratura, dai grandi classici letterari ai best-seller recenti, e grande ammiratore dei divulgatori Alberto e Piero Angela. Oltre ad adorare la letteratura, la storia antica e la filosofia, sono appassionato anche di cinema e di arte. Dal 26 gennaio 2021 sono iscritto all'Albo dei Giornalisti continuando a coltivare questo interesse nato negli anni liceali.

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