L’arcano senza nome nei tarocchi: la forza di rinascere

arcano senza nome

«L’errore più diffuso riguardo l’Arcano senza nome lo compie la tradizione attribuendogli in modo superficiale il significato, e a volte anche il nome, di La Morte. La sua collocazione al centro dei Tarocchi ci spinge a considerarla come un lavoro di pulizia, una rivoluzione necessaria per il rinnovamento e l’ascesi che condurranno gradualmente alla totale realizzazione de Il Mondo [l’Arcano finale]»
(A. Jodorowsky e M. Costa ne La Via dei Tarocchi)

Conosciuto comunemente come La Morte, l’arcano tredicesimo dei tarocchi potrebbe spaventare i meno esperti di questa pratica, ma in realtà, questa carta nasconde uno dei significati più affascinanti di tutto il mazzo. Il nome originale de La Morte è l’Arcano senza nome, infatti la carta originale mostra solamente la sua illustrazione e il numero, a differenza delle altre. Si pensa che nel 600, quando sono nati i Tarocchi Marsigliesi, non fosse di buon auspicio indicare il nome originale della carta, così ne è rimasta senza. Il protagonista dell‘Arcano senza nome è, ovviamente, lo scheletro armato di falce: nel mazzo di tarocchi più antico, quello dei Visconti-Sforza, la morte porta con sé un arco anziché una falce; invece, nelle carte egizie, il signore oscuro è raffigurato dal dio Anubi. Lo scheletro è spesso avvolto da un mantello nero ed è intento a mozzare teste e membra umane su un terreno fertile; nel mazzo Rider-Waite, invece, la Morte veste un’armatura nera e cavalca un cavallo bianco, mentre regge uno stendardo raffigurante una rosa a cinque petali.

Analisi dei simboli dietro l’Arcano senza nome

Il messaggio principale dell‘Arcano senza nome è trasformazione, evoluzione, cambiamento radicale. Trovandosi a metà mazzo, questa carta indica la metà di un percorso, un momento di pausa che sfida il consultante per capire se è pronto per il prossimo capitolo della sua vita. Esotericamente, la morte simboleggia rinnovamento e rinascita, un cambiamento necessario per chiudere con il passato e per guardare al futuro con consapevolezza diversa e con maggiore maturità. L’illustrazione dell‘Arcano senza nome, nonostante le immagini macabre, ha colori vivi e accesi: l’erba del prato è verde speranza, lo scheletro ha un colorito roseo e le teste mozzate sul terreno non hanno alcun colore spento. Perciò, nella carta c’è vitalità e incitamento a prendere coraggio. Jodorowsky spiega la scelta dei colori nel seguente modo: «lo scheletro è rosa carne, il colore per eccellenza della vita organica. Si tratta dello scheletro che abbiamo dentro di noi, l’ossatura, l’essenza viva e la struttura di ogni movimento, e non dello scheletro che ci lasciamo dietro quando ce ne andiamo da questa vita».

La falce, invece, simboleggia il raccolto, l’ennesima rappresentazione della distruzione (il taglio delle piante) che porta inevitabilmente alla rinascita (la semina): «l’Arcano XIII rievoca un lungo lavoro di pulizia e di purificazione, come un’aratura o una mietitura che preparano il terreno a una nuova vita. […] Impugna la falce per il manico giallo, colore dell’intelligenza: il lavoro è stato desiderato, pensato, e ora viene portato a termine. Naturalmente, questo lavoro può essere vissuto come un lutto». Infine, i tredici pezzi d’uomo che si trovano sul terreno – «il suolo nero […] è il colore dell’inconscio, della vacuità, del mistero profondo» – essendo ancora vivi ed espressivi, ricordano che nulla muore per davvero, tutto è in costante evoluzione e trasformazione. Ergo, più che carta della morte, l’Arcano senza nome è, paradossalmente, la carta della vita!

Cosa indica La Morte durante una lettura?

Quando in una lettura esce l‘Arcano senza nome, questo indica la fine di una determinata situazione che il consultante si sta portando avanti da fin troppo tempo, e che deve cercare di chiudere. Se riuscirà a passare questo step, rinascerà e maturerà ulteriormente. Se la carta esce dritta dal mazzo, indica un rinnovamento imminente che bisogna affrontare con la giusta cautela. Uscendo dritta, la lettura sarà prettamente positiva, ma questo non significa che il cambiamento sarà indolore: bisogna abbandonare le catene del passato, ma l‘Arcano senza nome in questa lettura indica che in realtà il fondo è già stato toccato dal consultante, perciò non gli rimane altro che rinascere dalle ceneri. Inoltre, indica anche risveglio interiore, consapevolezza di sé e novità nel lavoro e/o in amore. Come insegna Saturno nell’astrologia – nonché il pianeta rappresentativo di quest’Arcano – ogni sconfitta, in fondo, non è altro che una lezione.

Al contrario, se l‘Arcano senza nome esce al rovescio, allora il consultante farà fatica ad evolvere, a passare al prossimo step della sua vita. Ancora peggio, potrebbe sentire un senso di rifiuto nei confronti del cambiamento, probabilmente a causa di paure e blocchi emotivi che portano al vittimismo e all’inettitudine. Non per niente, questa carta indica anche una chiusura inconscia e spesso suggerisce di intraprendere un percorso terapeutico. Il consultante è chiamato ad agire in fretta, altrimenti sarà sempre bloccato nei suoi timori e problemi, sarà incapace di agire da solo e svilupperà scarso rispetto di sé. A volte, l’Arcano senza nome al rovescio fa riferimento ad una figura instabile, se non ad un assassino o ad un maniaco.

L’Arcano senza nome e L’Arcano senza numero: un parallelismo

Jodorowsky e Costa, nel libro La Via dei Tarocchi, fanno un interessante parallelismo tra l’Arcano senza nome, la carta a metà mazzo, e Il Matto, la prima carta dei tarocchi: «d’altronde, questa carta numerata ma senza titolo risponde come un eco a Il Matto, che ha il nome ma non il numero. La rassomiglianza nell’atteggiamento dei due personaggi è evidente: lo scheletro dell’Arcano XIII potrebbe quasi essere quello de Il Matto visto ai raggi X. Dal che si può dedurre che i due Arcani rappresentano due aspetti di una stessa energia fondamentale». La stessa energia deriva proprio dal concetto di inizio, di partenza: la carta de Il Matto indica l’inizio ufficiale di un’avventura, La Morte è invece l’inizio che nasce da una fine.
In conclusione, riportiamo anche le parole di The Tales Behind Tarot: Discover the stories within your tarot cards, un libro che spiega il significato di tutti gli Arcani, sia maggiori che minori, usando la figura del Matto che viaggia nei mondi di ogni carta del mazzo: «Il Matto rispose: “E ho imparato molte cose durante i miei viaggi”. Ogni giorno è una morte: il vecchio giorno svanisce per far nascere il nuovo. Deve accadere, perché se non accadesse, la vita non continuerebbe”. “La morte non è la fine“, disse infine il Matto. “È un nuovo inizio“. Dobbiamo solo essere pronti ad accogliere il cambiamento, a morire e a rinascere in nuovi giorni. Questa è la natura ciclica della vita e il Matto finalmente capì cosa significava».

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

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