No, l’argomento di questo articolo non avrà nulla a che fare con i lounge bar. Il nome Bloody Mary evoca sia un noto cocktail che una delle leggende più oscure del folklore americano. Questo articolo esplorerà la leggenda di Bloody Mary, le sue diverse versioni e la sua influenza nella cultura popolare.
La leggenda di Bloody Mary: origini e versioni
È vero, il Bloody Mary fa subito pensare a un celebre cocktail, ma anche a una leggenda tra le più oscure e spaventose del folklore americano, fonte di ispirazione per molti racconti horror. La leggenda di Bloody Mary è stata raccontata in molte versioni, ognuna con particolari differenti.
La storia della ragazza sepolta viva
La storia più celebre è ambientata in un villaggio di fine Ottocento. Mary è una ragazzina di sedici anni affetta da difterite, una malattia che distrugge organi e tessuti del corpo. A quei tempi la medicina non era ancora sviluppata e il padre, il medico del villaggio, disse alla comunità che non c’era più nulla da fare e la seppellì lui stesso. La madre di Mary non accettò quella decisione e fece legare una corda che spuntava fuori dalla bara, collegata a una campanella attaccata a un palo di ferro che avrebbe suonato, nel caso la ragazza si fosse svegliata. Il racconto prosegue con una macabra scoperta e una successiva vendetta.
Altre versioni della leggenda
In altre versioni della leggenda di Bloody Mary cambiano i particolari. Una, ad esempio, vuole che la ragazza sia morta in un incidente d’auto e che perseguiti le sue vittime cercandole di notte. Altre, invece, ricollegano la leggenda a un’usanza del XX secolo diffusasi presso le giovani donne che di notte osservavano lo specchio per poter vedere il volto del loro futuro marito. Ma poteva anche capitare di ritrovarsi davanti il volto di una strega o della Morte stessa, presagio di future disgrazie. Le diverse versioni contribuiscono a rendere la leggenda di Bloody Mary ancora più inquietante.
Bloody Mary e la regina Maria I
Alla figura di Bloody Mary si ricollega la regina d’Inghilterra Maria I che, come si sa, fu soprannominata “Maria la sanguinaria” per aver condannato a morte migliaia di protestanti con l’obiettivo di rimporre il Cattolicesimo come religione della monarchia. Secondo alcuni, il motivo che la portò ad assumere questo atteggiamento fu il trauma per le gravidanze che fu costretta a interrompere. Curiosamente, altre versioni della leggenda rappresentano Bloody Mary proprio come una donna incinta. Il collegamento con la regina Maria I aggiunge un ulteriore livello di complessità alla storia di Bloody Mary.
Il legame con la leggenda della Llorona
La leggenda ha delle attinenze con quella della Llorna, diffusa in America Latina. Si racconta di una donna bellissima che fu data in sposa a un marito violento, da cui ebbe alcuni figli. Abbandonata dall’uomo la donna non sapeva come sfamare propri figli e decise di annegarli in un fiume, pentendosi della decisione. Da quel giorno il suo spirito vaga in cerca dei suoi bambini e appare agli sfortunati che incrociano la sua strada come donna vestita a lutto, gli occhi che lacrimano sangue e la bocca spalancata in un urlo di dolore. Proprio come nella leggenda americana, anche la Llorna perseguita le sue vittime e predice il giorno della loro morte. Il legame con la leggenda della Llorona sottolinea come il tema degli spiriti vendicativi sia ricorrente in diverse culture.
Bloody Mary nell’immaginario collettivo
Con la sua storia macabra e morbosa, la donna ha stimolato la fantasia di molti autori del genere horror. La leggenda di Bloody Mary ha avuto un impatto significativo nell’immaginario collettivo.
Bloody Mary e il cinema horror
Non si contano sulle dita di una mano i film con protagonisti teenagers ingenui che, credendo che si tratti di un semplice gioco per farsi quattro risate, invocano quest’entità che gliela fa pagare. Molti registi si sono ispirati a questa leggenda per creare film horror di successo.
Le varianti di Clive Barker e Tim Burton
Tuttavia, molti autori hanno creato diverse varianti della storia come Clive Baker per la saga di Candyman dove il personaggio principale è un assassino che uccide le sue vittime con l’uncino che si ritrova al posto della mano destra e il cui rituale d’invocazione è simile a quello di Bloody Mary. Una versione più “leggera” la propone Tim Burton in Bettlejuice dove il personaggio che dà il titolo a un film è un bizzarro esorcista che viene invocato non dagli esseri umani, come si potrebbe pensare, ma dagli spiriti che vogliono scacciarli dalle loro case. Alcuni autori come Clive Barker e Tim Burton hanno reinterpretato la leggenda in chiave horror e fantasy.
Il cocktail Bloody Mary
Infine, Bloody Mary è anche il nome di un famoso cocktail inventato nel 1939 a base di vodka, succo di pomodoro e spezie. Come la sua controparte horror, anche questo drink è divenuto popolare tanto da comparire in tantissimi film come I Tenebaum, Il Diario di Bridget Jones e molti altri. Il cocktail Bloody Mary, con il suo nome evocativo, contribuisce a mantenere viva la leggenda.
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