Italiano L2 e accoglienza: 5 attività da proporre

Italiano L2 e accoglienza

Italiano L2 e accoglienza: 5 attività da proporre in un contesto di apprendimento

La fase di accoglienza è un momento molto importante in un contesto di apprendimento (scolastico e non) di lingue straniere, anche in relazione all’Italiano L2. A questo proposito, risultano fondamentali alcuni aspetti che possono favorire a tutti gli effetti una reale integrazione. Innanzitutto, per comprendere il rapporto tra apprendimento dell’Italiano L2 e accoglienza si dovrebbe porre attenzione al valore delle lingue di origine, dando l’opportunità agli allievi facenti parte di un gruppo di continuare a pensare anche nella propria lingua di origine, in quanto il bilinguismo può essere di aiuto nel processo di apprendimento. Sarà così fondamentale conoscere lingue e culture di origine, nonché la pedagogia e la didattica caratterizzanti le scuole dei diversi Paesi. Importante è la fase in cui si stabiliscono gli obiettivi didattici in base ai bisogni degli apprendenti; sicuramente questi dovranno essere il più possibile “concreti” — anche quando si ha a che fare con apprendenti adulti — e,  di conseguenza, è altrettanto importante la selezione di contenuti, in base a dei criteri di frequenza e utilità.

Per consolidare il legame tra Italiano L2 e accoglienza è importante cercare di fare sentire a proprio agio gli allievi, aiutandoli a “ridurre” l’ansia, quindi rispettare la fase del silenzio, naturale nei processi di apprendimento linguistico; è altrettanto importante far leva sull’affettività, che comprende, fra i suoi elementi, per esempio, il senso di sé e l’autostima di ogni singolo apprendente.

Ecco alcune attività che potranno migliorare il rapporto tra apprendimento dell’Italiano L2 e accoglienza, e che potrebbero essere utilizzate in un contesto di apprendimento in cui siano presenti allievi di diversa “provenienza” culturale e linguistica.

Italiano L2 e accoglienza: 5 attività da svolgere

Per il legame tra Italiano L2 e accoglienza, attività n.1: gli allievi vengono fatti disporre in cerchio, l’insegnante li saluta dicendo «Ciao/Buongiorno, io sono…, la vostra insegnante», e chiede di rispondere insieme: «Ciao/Buongiorno…».  Potranno essere suggeriti e mimati alcuni gesti di saluto, come un segno fatto con la mano, una stretta di mano, per esempio. Per valorizzare la lingua di origine, si potrà chiedere ad ogni allievo/a di fare un gesto di saluto ai compagni e di salutare nella propria lingua. Al termine, si fornisce agli allievi una scheda in cui compaiano delle situazioni nelle quali vengono utilizzati i saluti e, facendoli lavorare in coppia, si potrebbero leggere i mini-dialoghi della scheda, per poi farli ripetere. Qui, inoltre, si potrebbero fare simulare le situazioni ad ogni coppia e, in seguito, dare un’ulteriore scheda in cui compaiano diversi saluti, a seconda dei momenti della giornata. Gli alunni vengono invitati a ripetere anche queste formule di saluto. Si passa poi ad una breve formula di presentazione, del tipo «io sono…, vengo da…».

Per il legame tra Italiano L2 e accoglienza, attività n.2: si chiederà agli allievi anche in questo caso di disporsi in cerchio e di dire il proprio nome al compagno/a vicino/a, utilizzando la frase proposta dall’insegnante: «Ciao, io mi chiamo…, e tu?»; l’attività verrà ripetuta per due volte. Al termine, si chiederà agli allievi di fare un disegno che li rappresenti e quindi di incollarlo su un cartellone: sotto ogni disegno, ognuno potrà scrivere il proprio nome.

Per il legame tra Italiano L2 e accoglienza, attività n.3: l’insegnante mostrerà fotocopie a colori con differenti bandiere del mondo, tra cui quella dell’Italia, nonché quelle dei Paesi di provenienza degli allievi; poiché per questa attività sarà necessario conoscere il lessico relativo ai colori, si potranno preparare prima dei cartoncini colorati, mostrarli agli allievi e dire: «Questo è rosso/giallo…». Gli allievi dovranno ripetere la frase. In seguito, si potranno distribuire dei cartoncini bianchi, che saranno colorati in base al colore mostrato e alla frase pronunciata dall’insegnante (si potrebbe proporre pure di disegnare qualcosa che riporti il colore mostrato). Gli allievi verranno fatti disporre a semicerchio, guarderanno le bandiere e si dirà di quali Paesi sono, permettendo anche a loro di intervenire nel momento in cui verrà mostrata la bandiera del proprio Paese di origine. Poi, si mostrerà la bandiera dell’Italia e si chiederà: «Di che colore è la bandiera dell’Italia?». Gli allievi verranno guidati a rispondere e, quindi, si procederà allo stesso modo con le bandiere di altri Paesi, si risponderà collettivamente. A questo punto, a turno, gli allievi sceglieranno una delle bandiere e  chiederanno al compagno/a vicino/a di dirne il colore e magari anche il nome del Paese corrispondente. Al termine, si proporrà di disegnare su un cartoncino la bandiera del Paese di provenienza e di incollarla sulla fotocopia di un planisfero nella giusta posizione; gli allievi, guidati, diranno: «Questo è il mio Paese, il/la…, la bandiera è…».

Per il legame tra Italiano L2 e accoglienza, attività n.4: l’attività ha lo scopo di proporre un’indagine su gusti e preferenze degli allievi, per approfondire la conoscenza reciproca. Verranno scritte alla lavagna delle domande, del tipo: «Qual è il tuo colore preferito? Qual è il tuo cibo preferito?». L’insegnante leggerà e spiegherà, porrà le domande una alla volta e gli allievi dovranno prendere “appunti” su un foglio per le risposte da dare poi ai compagni, magari anche utilizzando il disegno. Per guidare gli allievi, l’insegnante potrà dare l’esempio di risposta, del tipo: «Il mio colore preferito è…, il mio cibo preferito è…» (in quest’ultimo caso, l’insegnante potrebbe aiutare, in caso di difficoltà). Al termine, si potrebbe preparare un cartellone con una sorta di tabella riassuntiva in relazione alle preferenze emerse.

Per il legame tra Italiano L2 e accoglienza, attività n.5: gli allievi lavoreranno a coppie, si proporrà loro di porre, a turno, delle domande al compagno/a: «Quanti anni hai? Quando sei nato/a? Dove sei nato/a?Dove abiti?» (che verranno scritte alla lavagna). Per dare inizio all’attività, si sceglierà una coppia e si farà dare così un esempio (guidato) delle domande e risposte. Relativamente alla seconda domanda da porre e alla corrispondente risposta, per aiutare gli allievi, si chiederà loro di scrivere alla lavagna la data di nascita e, quindi, di rispondere. Qui sarebbe utile, prima, proporre qualche attività, facendo riferimento ai numeri e ai mesi, utilizzando magari un calendario e associando ad ogni mese un numero, per cui disponendo gli allievi in cerchio, si chiederà di ripetere alternativamente i numeri e i nomi dei mesi. Dopo un po’ di esercizio collettivo, si chiederà agli allievi, per esempio, «qual è il mese numero 5?», e si suggerirà la risposta «il numero 5 è maggio» e così via. Si potrebbero invitare gli allievi, al termine, a formulare frasi come: «Io sono nato/a nel mese di…». Passando alla terza domanda, si potrà suggerire la risposta «sono nato/a a…, in…», facendo porre l’attenzione sulle due preposizioni utilizzate. Poi, si aiuteranno gli allievi a rispondere anche alla quarta domanda, fornendo l’esempio: «Abito a…, in via…, numero…». Quando le coppie di allievi avranno “completato” i dialoghi, l’insegnante può porre le quattro domande ai singoli alunni e invitarli a rispondere. Al termine dell’attività, si potrebbe chiedere agli allievi di compilare una breve “carta di identità”, fornendo un modello (che potrebbe ritornare utile agli allievi, nel momento in cui si ritrovano a dover compilare dei moduli).

 Fonte immagine: Freepik

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