“Quando un vecchio danza, di vecchio in lui non ci sono che i capelli; il suo spirito è giovane ancora”. È così che Anacreonte parlava della danza, istinto primordiale dell’uomo. Le danze popolari e le danze tradizionali sono espressioni culturali ricche di storia e significato, che riflettono l’identità di un popolo. Se oggi la danza è un’attività di svago o una disciplina sportiva, nell’antichità era alla base di riti devozionali, un modo per entrare in contatto con il divino o per celebrare eventi importanti. Queste danze, tramandate di generazione in generazione, rappresentano un patrimonio culturale immateriale di inestimabile valore, che merita di essere conosciuto e preservato.
Indice dei contenuti
- 1. Cosa sono le danze popolari?
- 2. Danze tradizionali dal mondo: un viaggio tra i continenti
- 2.1. Zaouli: la danza in maschera della Costa d’Avorio
- 2.2. Cumbia: la danza di corteggiamento della Colombia
- 2.3. Hopak: la danza dei cosacchi in Ucraina
- 2.4. Frevo: la danza patrimonio UNESCO del Brasile
- 2.5. Valzer: dalle campagne tedesche alle sale di Vienna
- 2.6. Footwork: la danza moderna di Chicago
- 3. Le danze popolari in Italia
- 3.1. La Galoppa: una tradizione dell’Appennino bolognese
- 3.2. La pizzica: il cuore pulsante del Salento
- 3.3. La tarantella: un simbolo del Sud Italia
- 4. Il significato e la struttura delle danze popolari
Cosa sono le danze popolari?
Le danze popolari, o danze tradizionali, sono forme coreutiche nate spontaneamente in seno a una comunità e strettamente legate alla sua storia, ai suoi costumi e alle sue credenze. Si distinguono dalle danze accademiche per la loro origine popolare e per la loro funzione sociale. Ad oggi si contano innumerevoli danze popolari; vediamo insieme le più importanti.
Danze tradizionali dal mondo: un viaggio tra i continenti
Ogni paese ha le sue danze tradizionali, che spesso riflettono momenti storici significativi o aspetti peculiari della cultura locale.
Zaouli: la danza in maschera della Costa d’Avorio
In Costa d’Avorio, il ballo più importante è lo Zaouli. Flauti e tamburi accompagnano il danzatore, che batte forsennatamente i piedi a terra, con il volto coperto da una maschera tradizionale. Ogni villaggio ha il suo danzatore, che si esibisce durante celebrazioni o funerali con lo scopo di rafforzare la pace e garantire una buona produttività.
Cumbia: la danza di corteggiamento della Colombia
Lungo la costa caraibica della Colombia, si balla la cumbia. Si tratta di un mix di seduzione e corteggiamento, arricchito da movimenti sensuali dei fianchi. Il partner maschile danza intorno alla compagna in una sorta di rito primordiale. Fino alla metà del XX secolo, era considerata una danza inadeguata per le classi alte. Oggi è un “ballo di coppia” diffuso in tutta l’America Latina, eseguito uno di fronte all’altra, senza contatto fisico diretto.
Hopak: la danza dei cosacchi in Ucraina
L’Ucraina è il regno dell’Hopak. Eseguita a partire dal XVI secolo nelle comunità militari, i soldati celebravano la vittoria mettendo in scena episodi della battaglia con salti, spaccate e posture accovacciate. La danza “dei cosacchi” coinvolge tutto il corpo e richiede grande abilità fisica.
Frevo: la danza patrimonio UNESCO del Brasile
In Brasile troviamo il “frevo”. I ballerini eseguono circa 120 movimenti diversi, inclusi quelli della capoeira. I “passistas” indossano costumi colorati e si esibiscono durante il carnevale di Olinda. Considerata patrimonio dell’UNESCO dal 2012, ha tre varianti: de bloco (più aulico), canção (cantato) e de rua (tipico del carnevale).
Valzer: dalle campagne tedesche alle sale di Vienna
A Vienna, verso il 1774, nacque il valzer. Sebbene oggi sia associato a eleganti sale da ballo, le sue origini sono popolari e affondano nelle campagne tedesche. Il suo nome deriva probabilmente dal tedesco “walzen” (strisciare), per il tipico movimento dei piedi. Uno dei suoi massimi esponenti fu Johann Strauss.
Footwork: la danza moderna di Chicago
Più moderna è la Footwork di Chicago (USA), che letteralmente significa “lavoro di piedi”. È caratterizzata da musica elettronica ad alta velocità e passi energetici. Parente della breakdance, prevede diverse categorie in base alla parte del corpo coinvolta: legwork (gambe), floor works (movimenti a terra) e threading (incroci).
Le danze popolari in Italia
Anche in Italia troviamo diversi balli popolari, tramandati di generazione in generazione e studiati dall’etnocoreologia.
La Galoppa: una tradizione dell’Appennino bolognese
“La Galoppa” è un ballo dell’Appennino bolognese, le cui origini risalirebbero all’Ottocento. I suoi passi si ispirano al galoppare spensierato dei cavalli nei campi, da cui prende il nome.
La pizzica: il cuore pulsante del Salento
Nel Salento troviamo “la pizzica”, danzata in coppia, anche dello stesso sesso. Non è solo una danza di corteggiamento, ma si balla anche in occasioni familiari. Oltre alla funzione ludica, in passato la pizzica veniva usata in un rito di esorcismo per guarire le “tarantate“, donne morse dal ragno mitico della taranta, attraverso un ritmo frenetico.
La tarantella: un simbolo del Sud Italia
La tarantella è una vasta famiglia di balli tradizionali del Sud Italia. Ad essa si ricollegano la tammuriata campana e la già citata pizzica pugliese. Le sue origini sono anch’esse legate al fenomeno del Tarantismo, con un carattere terapeutico e propiziatorio per esorcizzare le influenze maligne.
Il significato e la struttura delle danze popolari
Oltre alla funzione, è fondamentale considerare la struttura della danza: può essere aperta, chiusa, in linea o in cerchio. A seconda della sua forma, si può decifrare il messaggio codificato nei passi, nella musica, negli strumenti musicali e nei costumi tradizionali. Ogni danza ha i suoi passi base, tramandati oralmente. Ballare promuove l’espressività e crea un tessuto sociale saldo. Ancora oggi, le danze popolari costituiscono un patrimonio culturale senza fine, massima espressione del folklore.
Foto per l’articolo sulle danze popolari by Pixabay