Don Carlos, storia del principe delle sventure

Don Carlos, storia del principe delle sventure

Non di bell’aspetto né tanto meno di carattere facile, Don Carlos fu una personalità alquanto singolare del suo tempo, tant’è che la sua vita piena di sventure ispirò Giuseppe Verdi nel 1867 nella comporre un’opera intitolata Don Carlo tratta dall’omonima tragedia di Friedrich Schiller. Verdi con il suo Don Carlo, in qualche modo, cerca di dare dignità a questo personaggio che ai giorni nostri sarebbe passato come un inetto o, addirittura, uno sfigatello.

Don Carlos: la biografia

Nato da un’unione infelice, Don Carlos era il primogenito di Filippo II di Spagna e di Maria Emanuela d’Aviz, i quali, in realtà, erano cugini di primo grado. La madre di Don Carlos morì quattro giorni dopo la nascita del figlio a causa di un’emorragia avuta dopo il parto, segnando così l’inizio di tutt’una serie di sventure che caratterizzarono la vita del principe fino alla sua morte. In realtà, la cattiva sorte accompagnò Don Carlos ancor prima che lui nascesse. Di fatto, il travaglio durò tre giorni, privando il neonato di ossigeno che gli causò la perdita parziale delle funzioni motorie di metà del corpo.
Don Carlos nacque con una lunghezza diversa delle gambe, lordosi e un’asimmetria delle spalle e della postura da far accapponare la pelle, tant’è vero che quando fu presentato al nonno, Carlo V, quest’ultimo ordinò di mostrare il principe il meno possibile al pubblico.

Fin da piccolo, Don Carlos mostrava un comportamento violento, in particolar modo indirizzava la sua aggressività alla servitù e agli animali. Vulgata vuole che una una volta cercò di costringere un calzolaio a mangiare le scarpe che riteneva insoddisfacenti. Inoltre, senza alcun apparente motivo, Don Carlos era solito torturare e aggredire le sue compagne di gioco.

A 14 anni, Carlos si fidanzò con Elisabetta di Valois, figlia maggiore del re Enrico II di Francia. Tuttavia, la fanciulla venne data in sposa al padre Filippo. Vennero, quindi, proposte altre tre spose per il principe.
Don Carlos era molto cagionevole: soffriva di ricorrenti attacchi febbrili, che si sospettava fossero causati dalla malaria.

All’età di 17, l’erede al trono di Spagna si procurò una grave ferita alla testa dopo essere caduto da una scala procurandosi un trauma cranico. In seguito alla caduta, le condizioni del giovane peggiorarono rapidamente. Nonostante le possibilità di sopravvivere fosse alquanto basse, miracolosamente la salute del giovane migliorò. Alcuni attribuiscono la responsabilità di tale miracolo all’intervento di un padre francescano fatto appositamente chiamare dal padre Filippo; altri, invece, attribuiscono la guarigione del principe a una trapanazione del cranio. Il carattere di Don Carlos divenne sempre più ingestibile: ordinò di dare fuoco a una casa dopo essere stato accidentalmente schizzato con l’acqua gettata da una finestra della casa. Nonostante le numerose malefatte, il padre era sempre disposto a perdonare il figlio. Inizialmente, cercò di giustificare le gesta violente di Don Carlos allorché Filippo ordinò che il figlio fosse confinato nella sua stanza senza contatti con il mondo esterno dopo aver attaccato più volte Giovanni d’Austria. Filippo II fece arrestare il principe facendo sequestrare i suoi documenti e le sue armi e, come risposta, Don Carlos minacciò il suicidio.

Morte precoce

La prigionia decretò le sorti della vita del principe: i continui scioperi della fame resero il corpo del ragazzo sempre più fragile e debole e ciò, molto probabilmente, fu la causa della sua morte a soli 23 anni. In realtà, ci sono diverse teorie circa le cause del decesso; alcuni sostengono che sia morto per avvelenamento, mentre altri sostengono che sia semplicemente morto per cause naturali.

La sventurata storia di Don Carlos ha ispirato tv show e numerose opere teatrali. Particolarmente conosciuta è l’opera di Giuseppe Verdi. L’opera di Verdi è forse la storia più familiare al pubblico contemporaneo. Qui, Don Carlos è simpaticamente ritratto come una vittima dei numerosi intrighi di corte, e non si fa alcun accenno alla sua instabilità mentale o alle sue tendenze violente. Ancora oggi, l’opera viene messa in scena riscuotendo molto successo. Di fatto, l’opera Don Carlo (in italiano) il 7 dicembre ha inaugurato la stagione del Teatro alla Scala di Milano.

Fonte immagine: Wikipedia

Altri articoli da non perdere
Shinsengumi: la polizia speciale dell’ultimo shogunato Tokugawa
Shinsengumi: la polizia speciale dell'ultimo shogunato Tokugawa

Il nome della Shinsengumi probabilmente farà suonare qualche campanello nella memoria di coloro che abbiano già conoscenze della storia giapponese, Scopri di più

Carnevale di Ivrea: la storia della celebre Battaglia delle Arance
Carnevale di Ivrea: la storia della celebre Battaglia delle Arance

Il Carnevale è una festività particolarmente sentita e diffusa in Italia: fin dalle settimane che precedono questo giorno, le strade Scopri di più

La rinascita delle città nel Basso Medioevo: caratteristiche
La rinascita delle città nel Basso Medioevo

Con la rinascita delle città nel Basso Medioevo queste cominciarono ad assumere forme diversificate, lontane dalla tipologia delle città dell'antica Scopri di più

Kojiki: il primo testo scritto giapponese
Kojiki: il primo testo scritto giapponese

Il Kojiki (古事記  - "vecchie cose scritte") è il più antico testo storico e letterario giapponese pervenutoci. L’opera si presenta Scopri di più

Il castello di Carini: tra storia e leggenda
il castello di Carini

Il castello di Carini è una fortezza medievale dalla ricca storia e cultura affascinante. Localizzato nella città omonima, in provincia Scopri di più

Il regime dei Khmer rossi: i Killing Fields in Cambogia
Il regime dei Khmer rossi: i Killing Fields in Cambogia

Il genocidio in Cambogia, consumatosi tra l'aprile del 1975 e il gennaio del 1979, si colloca storicamente nel contesto della Scopri di più

A proposito di Doranna Castellana

Vedi tutti gli articoli di Doranna Castellana

Commenta