Christopher McCandless: uno dei più grandi viaggiatori di tutti i tempi

Christopher McCandless: uno dei più grandi viaggiatori di tutti i tempi

Christopher McCandless: il viaggio verso l’ignoto

Christopher McCandless, anche noto come Alexander Supertramp, è stato un viaggiatore statunitense che, dopo aver concluso gli studi, partì per un viaggio nel ovest degli Stati Uniti d’America. Il suo obiettivo finale era l’Alaska, una località che raggiunse nell’aprile del 1992, ma che si rivelò fatale per lui.

La vita prima del viaggio

Christopher McCandless era un giovane proveniente da una famiglia benestante della Virginia. Si laureò con il massimo dei voti all’Università Emory nel 1990, conseguendo una specializzazione in Storia ed Antropologia. Nonostante il suo successo accademico, McCandless sentiva un crescente discontento nei confronti della società moderna e delle aspettative familiari. Decise quindi di abbandonare tutto.

Dopo aver donato 24.000 dollari di risparmi all’Oxfam, salì a bordo della sua auto, una Datsun B210 gialla del 1982, con l’intenzione di viaggiare verso il “vero significato della vita” e in cerca di un legame più profondo con la natura. Tuttavia, l’auto venne presto ritrovata nel deserto del Mojave, e si presume che McCandless l’abbia abbandonata a causa di un’inondazione.

Il viaggio verso l’Alaska

Proseguendo il suo viaggio, McCandless si spostò a piedi e in autostop, girovagando tra gli Stati Uniti occidentali e il Messico settentrionale. Il suo cammino non era solo un viaggio fisico, ma anche un viaggio interiore, una fuga da una realtà di cui non si sentiva parte. Nel 1992, finalmente raggiunse l’Alaska, un luogo che aveva idealizzato come simbolo di libertà e avventura.

Il Magic Bus

Arrivato nel parco nazionale del Denali, McCandless trovò un vecchio autobus abbandonato, che soprannominò Magic Bus. Questo diventerà il suo rifugio temporaneo, dove trascorrerà diverse settimane. All’interno del bus, si imbatté in oggetti utili per la sopravvivenza, come un fucile, una sacca di riso, un libro sulle piante commestibili locali e una mappa della regione, simboli di un legame profondo con la natura che cercava.

La ricerca di libertà e auto-sufficienza

McCandless si dedicò a una vita semplice e isolata, vivendo alla ricerca di una connessione autentica con l’ambiente. La sua scelta di abbandonare la civiltà era motivata da una profonda critica ai valori consumistici e alla superficialità che percepiva nel mondo moderno. In questo contesto, la sua ingegnosità e resilienza emersero, permettendogli di adattarsi a una vita di sobrietà e avventura.

La tragica fine di Christopher McCandless

Dopo mesi di vita in solitudine e ricerca, nel luglio del 1992, McCandless decise di tornare a casa. Dopo due giorni di cammino, giunse a un fiume che aveva attraversato in precedenza, ma scoprì che il disgelo dei ghiacciai aveva fatto straripare le acque, rendendo impossibile il suo attraversamento. Di fronte all’impossibilità di tornare indietro, fu costretto a ritornare al Magic Bus.

Nel settembre del 1992, due cacciatori trovarono il corpo di Christopher McCandless, che era già morto da circa due settimane. La versione ufficiale della sua morte suggerisce che fosse morto di fame. Tuttavia, ci sono diverse teorie riguardanti le circostanze della sua morte, compresa l’ipotesi che possa aver mangiato bacche tossiche scambiandole per fagioli.

L’eredità di Christopher McCandless

Accanto al suo corpo furono rinvenuti numerosi appunti scritti, una macchina fotografica per i suoi autoscatti, e alcuni libri. Questi oggetti testimoniano un viaggio interiore oltre che fisico, uno che ha coinvolto l’anima e la psiche di un giovane in cerca di libertà.

Christopher McCandless e la cultura popolare

La vita e la morte di Christopher McCandless hanno catturato l’immaginazione del pubblico, dando vita a una serie di opere artistiche e letterarie. Il film Into the Wild – Nelle terre selvagge, diretto da Sean Penn, è basato sulla biografia di McCandless scritta da Jon Krakauer nel 1997. Il film ha contribuito a diffondere la sua storia, esplorando i temi della libertà, della ricerca di identità e del desiderio di evadere dalle convenzioni sociali.

Il libro “Nelle terre estreme”

Il libro di Krakauer offre una narrazione più dettagliata e introspectiva della vita di McCandless, esaminando le sue motivazioni e il contesto sociale in cui si muoveva. Attraverso interviste e ricerche, l’autore cerca di tratteggiare un ritratto complesso e sfumato del giovane viaggiatore e del perché avesse sentito il bisogno di allontanarsi da tutto ciò che conosceva.

La rivelazione dei segreti familiari

Nel 2014, la sorella minore di McCandless, Carine McCandless, pubblicò un libro intitolato Into the Wild Truth, rivelando segreti sulla loro infanzia e l’atmosfera instabile che permeava la loro famiglia. Carine ha descritto un ambiente domestico segnato dalla violenza e dall’alcolismo, elementi che potrebbero aver contribuito al desiderio di libertà e fuga di Christopher.

Tuttavia, la famiglia McCandless ha smentito alcune delle affermazioni di Carine, dichiarando che il viaggio di Christopher fosse principalmente determinato dal suo spirito avventuroso e dalla sua personalità, piuttosto che dalle dinamiche familiari. Nonostante ciò, le rivelazioni hanno acceso un dibattito sul legame tra le esperienze formative e le decisioni di vita, facendo luce sulle complessità delle interazioni familiari e delle influenze sociali.

Legato tra natura e libertà

La storia di McCandless rappresenta una connessione profonda tra l’individuo e la natura, un tema ricorrente nel pensiero romantico e nell’ideologia ecologista. La sua vita e la sua morte sollevano interrogativi sulla condizione umana, sulla ricerca di libertà e sull’interazione con l’ambiente naturale. Per McCandless, l’idea di libertà era legata all’idea di una vita autentica, lontana da compromessi e ipocrisie.

Il viaggio di McCandless è un richiamo per molti che desiderano una vita più semplice e significativa, riconnettendo con elementi fondamentali dell’esistenza umana e sfidando le norme sociali. In varie interviste, altri giovani viaggiatori hanno dichiarato di essere stati ispirati dalla sua storia, spingendoli a intraprendere viaggi simili alla ricerca di scoperta e verità.

La sua eredità, quindi, non è solo quella di un giovane che ha cercato di sfuggire, ma di qualcuno che ha spinto gli altri a interrogarsi sul significato di “libertà” e “autenticità” in un mondo dove le pressioni sociali sono potenti. La sua vita continua a suscitare interesse e dibattito, rendendo Christopher McCandless una figura iconica nel panorama culturale contemporaneo.

Fonte immagine: newyorker.com

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