L’attivista e scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie, vincitrice del Commonwealth Writers Prize con il libro L’ibisco viola, affronta in un toccante TED talk una problematica sulla quale ha riflettuto in più fasi della sua vita. L’autrice discute l’importanza delle narrative multiple e il pericolo che comporta la storia unica: avere una visione unilaterale su un altro popolo, possedendone un’idea erronea e stereotipata. Nel suo discorso, Adichie fornisce validi esempi personali a sostegno delle sue argomentazioni.
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Che cos’è una storia unica?
Il concetto di “storia unica” si riferisce al presentare un popolo, un luogo o una cultura attraverso una sola narrazione, ripetuta così tante volte da diventare l’unica verità percepita. Questa visione limitata e semplificata crea stereotipi che, sebbene possano contenere un frammento di verità, ignorano la complessa e sfaccettata realtà delle persone che descrivono. Come spiega Adichie, il problema degli stereotipi non è che sono falsi, ma che sono incompleti. Fanno di una sola storia, l’unica storia.
Gli esempi di Adichie: un percorso di consapevolezza
Cominciando dalla sua infanzia, Adichie evidenzia la difficoltà nell’identificarsi con un personaggio che possedesse i suoi stessi tratti. Da bambina leggeva libri di letteratura inglese e immaginava solo personaggi caucasici. Crebbe convinta che non esistessero personaggi come lei. Quando scoprì la letteratura africana, prese consapevolezza dell’importanza di non limitarsi a raccontare una storia da un unico punto di vista.
Lei stessa ha applicato uno sguardo unilaterale su Fide, un ragazzino che svolgeva faccende domestiche in casa sua. Ne aveva sviluppato una visione stereotipata, basata solo sulla povertà, e provava pietà per lui. Quando scoprì che la famiglia di Fide era abile e creativa, rimase sorpresa, perché la sua narrazione su di loro era falsa e incompleta.
Il percorso di realizzazione di Adichie giunse al culmine quando si trasferì in un’università americana e la sua coinquilina l’associò a una serie di stereotipi sulla cultura africana: pensava che non conoscesse l’inglese o che ascoltasse solo “musica tribale”. Ancor prima di conoscerla, provava già un sentimento di paternalismo. Adichie capì che la ragazza possedeva una sola storia sull’Africa, una storia di catastrofe, e non concepiva gli africani come esseri umani alla pari dei bianchi.
Esempio di storia unica | La realtà multidimensionale |
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L’Africa è un luogo di catastrofi, guerre e povertà, abitato da persone bisognose di pietà | L’Africa è un continente vasto con nazioni, culture, lingue e storie diverse, pieno di persone complesse e resilienti |
La famiglia di Fide è definita solo dalla sua povertà, incapace di produrre alcunché | La famiglia di Fide, nonostante le difficoltà economiche, possiede abilità, creatività e dignità |
I messicani sono immigrati clandestini che approfittano del sistema sanitario | I messicani sono un popolo con una cultura ricca, persone che lavorano e contribuiscono alla società in molti modi |
Le origini della storia unica e il potere di chi narra
Adichie identifica nella letteratura occidentale una grande responsabile nel mostrare l’Africa come un luogo incivile. Tutto ciò sin dalla produzione di John Locke, che segna l’inizio della tradizione occidentale nel ritrarre l’Africa sub-sahariana come un luogo pericoloso. Questa percezione è legata al processo di colonizzazione, per cui fu necessario dipingere gli africani come selvaggi per giustificare azioni spregevoli.
La creazione di una storia unica è intrinsecamente legata al potere. Adichie fa riferimento a un concetto della lingua Igbo: “nkali”, che può essere tradotto come “essere più grande di un altro”. È il potere che determina chi racconta la storia, come viene raccontata e quale storia diventa quella definitiva. «Il potere è la capacità non solo di raccontare la storia di un’altra persona, ma di farne la storia definitiva di quella persona […] Inizia la storia con le frecce dei nativi americani e non con l’arrivo degli inglesi, e hai una storia completamente diversa».
Le conseguenze: dignità e empatia
Adichie conclude il suo discorso sottolineando le conseguenze della storia unica: chi ne è vittima viene privato della sua dignità. Risulta complesso riuscire ad empatizzare con un popolo che conosciamo solo attraverso una visione parziale, perché saremmo portati a concentrarci sulle differenze che ci separano. Difatti afferma che «la storia unica crea stereotipi e il problema con gli stereotipi non è solo che sono falsi, ma sono anche incompleti. Rendono una storia la storia unica». Così come una narrazione può deumanizzare un popolo, può allo stesso tempo restituirgli la dignità perduta, se affidata a chi di quelle storie è protagonista. Rifiutare la storia unica significa recuperare una sorta di paradiso, abbracciando la complessità del mondo.
Fonte immagine: Copertina del video YouTube Chimamanda Ngozi Adichie: The danger of a single story | TED
Articolo aggiornato il: 09/09/2025