Istruzione greca: il sistema della paideia

Istruzione greca: il sistema della paideia

Il logos (che vuol dire parola, discorso, pensiero, ragionamento) era alla base della conoscenza greca. Il parlare era ciò che distingueva l’umano dall’animale e necessitava di attiva partecipazione mentale: pensare equivaleva ad interrogarsi con razionalità. Per questo, i greci la ricercavano in ogni ambito. La conoscenza era frutto delle risposte alle domande che venivano via via poste. La propensione alla conoscenza permise alla società ellenica di svilupparsi anche letterariamente. Divenne necessario trovare un metodo per formare i più giovani: perciò, nacque la Paideia  (παιδεία, da παῖς,παιδός ossia ragazzo), che è il nome con cui ci si riferisce al sistema dell’istruzione greca nel suo complesso. Vediamone l’evoluzione!

Iter dell’istruzione greca

Se le leggi di Solone del 594 a.C. inizialmente imponevano un’istruzione domestica da parte della famiglia, più tardi cominciarono ad essere assoldati maestri di professione per educare i propri figli: ossia i pedagoghi, spesso colti schiavi di guerra. L’istruzione greca di base, la paideia, che cominciava dai sei anni fino ai sedici, prevedeva tre discipline fondamentali: la grammatica, la musica e la ginnastica. Questi studi erano affiancati anche da delle lezioni di rudimenti di calcolo per i primi tre anni.

La struttura della paideia

La Grammatica (γράμματα) consisteva primariamente nella lettura e nella scrittura: i supporti utilizzati erano tavolette spalmate di cera (o cocci) utilizzando uno stilo di metallo o avorio. Dal IV secolo a.C. in poi comincerà ad apparire il papiro col relativo calamos (sottile cannuccia antenata del calamaio). L’istruzione greca proseguiva con la lettura di testi poetici, per lo più omerici, da scolpire nella propria memoria.

La Musica (μουσική) comprendeva lezioni non impartite mai in direzione formativo-professionale, dato che il lavoro non si confaceva agli uomini liberi. Per accompagnare il canto (essenziale per la vita pubblica) venivano preferiti gli strumenti a corda, quali la cetra, la lira, l’arpa e il bàrbitos  (una lira con corde più lunghe), e a fiato, come l’aulós (un flauto a due canne).

La Ginnastica (γυμναστική) ricopriva inoltre un ruolo fondamentale per lo sviluppo armonico di una persona e preparava i cittadini alle gare sportive e alle guerre. C’erano ginnasi pubblici per allenarsi con palestre e spogliatoi. L’esercizio fisico veniva arricchito da attività specifiche a seconda dell’età e comprendeva esercizi di atletica leggera e pesante. Gli atleti più performanti potevano addirittura essere ampiamente riveriti e ricompensati.

Oltre la paideia

Tutta la vita pubblica era paideia volta all’istruzione greca, e il più grande maestro era la polis stessa nelle sue istituzioni dove i Greci dovevano dimostrare la loro aderenza all’areté (ossia un sistema di valori condivisi di ospitalità, lealtà, intelligenza, eccellenza fisica). I rampolli delle famiglie più ricche potevano anche godere di un avviamento all’Arte della parola da parte di dispendiosi sofisti e rhètores. Dal IV secolo a.C. in poi i giovani ateniesi tra i 18 e i 20 anni venivano sottoposti a due anni di coscrizione obbligatoria alle frontiere dell’Attica attraverso l’istituto dell’Efebia, preliminare all’acquisizione della piena cittadinanza.

L’esclusione femminile nell’istruzione greca

Le donne erano escluse dall’istruzione greca e dalla vita mondana: al contrario, venivano loro richieste mansioni dell’oikos (ossia legate alla casa) come cucinare e filare. Le ballerine e le donne povere, che erano decisamente più libere, erano pregiudicate da una scarsa reputazione sociale. Solo decenni dopo le donne ottennero incarichi fuori dal gineceo.

Sparta come eccezione

A Sparta gli Spartiati dovevano sottostare alle rigide regole di condotta dell’agoghé: un sistema di valori che poneva la patria al di sopra di tutto e richiedeva silenzio ed obbedienza (anche attraverso immeritati trattamenti e punizioni), mentre il furto era accettato come prova di scaltrezza. Le donne spartane potevano fare sport, partecipare alle gare e praticare la poliandria per motivi di eugenetica, dato che i figli considerati deformi venivano soppressi.

L’istruzione era a carico dello stato che sceglieva un paidonomos che per sette anni forniva una completa istruzione greca ai bimbi avviandoli, non tanto alla scrittura, quanto all’esposizione orale, al canto corale (utile per la declamazione dello spaventoso inno di guerra) e, soprattutto, alla ginnastica a fini militari.

Fonte immagine di copertina: Freepik

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A proposito di Eleonora Sarnataro

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