Pòlis greca: cos’era e com’era fatta la città-stato

Pòlis greca

Pòlis greca, tutto quello che c’è da sapere

Avete mai sentito parlare di Pòlis?
Sicuramente nel corso degli anni scolastici sarà capitato a tutti di aprire il libro di storia e leggere questa parola.
Le Pòlis, le città-stato, nascono nel periodo dell’età del bronzo per volontà dei greci per dare ordine al caos.
Era una comunità, un’organizzazione sociale e politica priva di sovranità, né come persona fisica né come persona religiosa.
Alla base di questa comunità vigeva la regola dell’uguaglianza, tutti avevano gli stessi diritti e doveri.
La Pòlis greca era divisa in quattro parti:
Acropoli: era una collina fortificata al centro della Pòlis e ospitava edifici pubblici e religiosi.
Agorà: era la piazza principale, luogo di incontro politico, sociale ed economico.
Chora: era il territorio agricolo, diviso in piccoli appezzamenti di terreno coltivati da contadini liberi.
Asty: le aree adiacenti all’agorà, dove si trovavano le abitazioni dei cittadini.

L’educazione nella Pòlis greca era una parte fondamentale, l’obiettivo era quello di formare cittadini responsabili, capaci di svolgere il proprio ruolo nella società e contribuire al benessere della Pòlis.
Gli studi evidenziano che l’educazione era basata su una formazione intellettuale, morale e fisica riservata agli uomini poiché le donne, gli schiavi e non cittadini avevano un’educazione limitata.
Quattro erano le fasi dell’educazione: infanzia, elementare (le materie insegnate erano la lettura, scrittura e aritmetica), superiore (le materia insegnate erano filosofica, politica, storia e ginnastica) e addestramento militare.
I cittadini avevano diritti e doveri. Tra i diritti troviamo i diritti politici: ne godevano gli uomini liberi, potevano partecipare alle assemblee ed eleggere i propri rappresentati, potevano inoltre prendere decisioni politiche importanti.
Diritti giuridici: i cittadini potevano essere giudicati in base alle leggi della comunità.
Diritti economici: questi diritti erano legati a quelli sociali e politici, i cittadini potevano possedere delle attività economiche e possedere delle proprietà.
Diritti religiosi: i cittadini avevano il diritto di partecipare ai rituali religiosi ed accedere ai templi.

Tra i doveri troviamo il servizio militare: un dovere esclusivamente per gli uomini liberi, dovevano servire l’esercito e difendere la Pòlis greca.
Pagamento delle tasse: i cittadini erano tenuti a pagare le tasse per le varie spese pubbliche.
Rispetto delle leggi: i cittadini dovevano sottomettersi alla giustizia rispettando le leggi.

È evidente che la donna nelle Pòlis greche era sottoposta a molte restrizioni e limitazioni perché erano considerate inferiori (come un po’ nella società romana). Si occupavano di attività domestiche e della famiglia, non avevano il diritto di voto e non potevano partecipare alla vita politica. La loro persona era legata alla proprietà della famiglia quindi loro erano legate al loro uomo.
Un’ulteriore evidenza riguarda i cosiddetti non cittadini, gli stranieri, chiamati “meteci”, gli schiavi e i residenti permanenti.
Gli stranieri si differenziavano perché erano privi di diritti politici ma potevano possedere proprietà e attività economiche.
Si differenziavano dai cittadini soprattutto per le tasse elevate che dovevano pagare.

Fonte immagine sulla Pòlis greca: Wikipedia 

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