*Orgoglio e Pregiudizio* (1813) di Jane Austen è considerato un romanzo proto-femminista perché, attraverso la sua eroina e l’uso magistrale dell’ironia, critica le limitate opzioni a disposizione delle donne e ne rivendica l’indipendenza intellettuale e morale. Sebbene l’opera narri di fidanzamenti e matrimoni nella provincia inglese dell’Epoca della Reggenza, la sua analisi va ben oltre il pettegolezzo. Molti lo hanno considerato un’opera moralista, ma una lettura più attenta rivela una profonda critica sociale celata sotto una superficie di commedia romantica.
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Il matrimonio come necessità economica nell’Inghilterra della Reggenza
Il tema centrale del romanzo è il matrimonio, presentato non come una questione d’amore, ma di sopravvivenza economica e sociale. L’incipit del romanzo lo chiarisce subito con ironia:
“È verità universalmente riconosciuta che uno scapolo in possesso di un solido patrimonio debba essere in cerca di moglie.”
Questa affermazione riassume la mentalità della Signora Bennet, la cui unica ambizione è maritare le sue cinque figlie. La sua non è solo frivolezza: a causa della legge del maggiorascato (entailment), la proprietà di famiglia è destinata a un erede maschio, lasciando le figlie senza sicurezza economica. Come sottolinea la British Library, per le donne della classe media, un buon matrimonio era l’unica carriera possibile. Il loro ruolo era sottostare all’autorità maschile e diventare delle accomplished women, abili nel canto, nel disegno e nella conversazione, non per coltivare il proprio intelletto, ma per attirare un marito.
L’ironia di Austen come strumento di critica sociale
Pur riflettendo le convenzioni dell’epoca, *Orgoglio e Pregiudizio* si rivela un romanzo rivoluzionario. Jane Austen, consapevole dei limiti imposti alle scrittrici, adotta una forma di scrittura indiretta per criticare la società patriarcale. La sua arma è l’ironia. Attraverso dialoghi brillanti e personaggi caricaturali come Mr. Collins, l’autrice mette in ridicolo le assurdità dei costumi del suo tempo, dall’ossessione per il rango sociale al sistema educativo femminile, che trascurava l’intelletto a favore di abilità superficiali.
Elizabeth Bennet: un’eroina proto-femminista
La critica sociale di Austen si incarna nell’eroina, Elizabeth Bennet, un personaggio proto-femminista che si distingue per la sua intelligenza, arguzia e rifiuto di conformarsi. “Lizzy” non permette alla società di definire il suo valore. La sua modernità emerge potentemente quando rifiuta la proposta di matrimonio di Mr. Collins, scegliendo l’incertezza economica piuttosto che un’unione senza amore e rispetto intellettuale. A differenza della sua amica Charlotte Lucas, che accetta lo stesso uomo per pura convenienza, Elizabeth lotta per il diritto di scegliere il proprio destino, mettendo in discussione la disparità di potere tra uomini e donne.
Elizabeth Bennet contro le convenzioni dell’Epoca Regency
| Aspettativa sociale | La risposta di Elizabeth Bennet |
|---|---|
| Il matrimonio è un contratto economico per la sicurezza. | Rifiuta matrimoni vantaggiosi se non basati su amore e rispetto reciproco. |
| Una donna deve essere deferente e mai troppo schietta con gli uomini. | Affronta Mr. Darcy con arguzia e sfida apertamente l’arroganza di Lady Catherine. |
| L’educazione femminile deve focalizzarsi su “talenti” superficiali. | Privilegia la lettura, la conversazione intelligente e l’osservazione critica della società. |
| Il giudizio di una donna è subordinato a quello maschile e al rango sociale. | Si fida del proprio giudizio, anche quando la porta a commettere errori (come con Wickham), e impara da essi. |
La “voce femminile” e il messaggio di uguaglianza
Ciò che ha reso *Orgoglio e Pregiudizio* un’opera femminista ante litteram è la creazione di un’eroina che, pur senza ribellarsi apertamente, non si sottomette. Come attestato anche dalla critica letteraria sull’autrice (Treccani), la rivoluzione di Elizabeth risiede nella sua capacità di realizzarsi nel poco spazio di libertà che le è concesso, lottando per la propria felicità e il diritto di scegliere. Con la sua opera, Jane Austen afferma la necessità di un’unione basata sull’uguaglianza intellettuale, incoraggiando le lettrici a far sentire la propria “voce femminile”.
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Articolo aggiornato il: 27/09/2025

