La propaganda politica è sempre esistita?
Ebbene sì, gli studi dimostrano che essa nasce di pari passo con la società. È possibile definirle la propaganda politica come uno strumento di persuasione ma allo stesso tempo comunicazione, poiché attraverso esso è possibile diffondere al pubblico i propri obiettivi, servizi in vari ambiti, dal sociale al politico. Le prime propagande risalgono all’epoca pre-romana utilizzate come strumento per la costruzione dell’opinione pubblica ma allo stesso tempo per mantenere un equilibrio sociale.
Quando si parla di propaganda politica non si può non far riferimento al periodo delle dittature fasciste e naziste, una propaganda su vasta scala, in cui venivano utilizzate tecniche nuove diventando un’arma vincente a tutti gli effetti. Mussolini utilizzò la stampa per affermare il suo potere, facendo propaganda politica attraverso i giornali infatti, prese il controllo di molti giornali italiani riuscendo ad avere il consenso di tutti. Hitler utilizzò la propaganda politica per promuovere le sue idee antisemite e la sua visione della Germania nell’era del dopoguerra.
La propaganda politica ha un obiettivo: promuovere gli interessi del mittente e offrire risposte ai destinatari.
La propaganda politica è sempre stata messa in atto utilizzando molteplici strumenti come i comizi, manifesti elettorali, la televisione, la radio, spot pubblicitari e programmi televisivi. La centralità della televisione ha modificato la comunicazione elettorale. Mentre il comizio consisteva in un lungo discorso nel quale era possibile fare ampie argomentazioni, il dibattito o lo scontro televisivo hanno imposto il rispetto di tempi più stretti e di un ritmo incalzante. I ritmi delle trasmissioni televisive hanno quindi imposto una semplificazione della propaganda politica.
Inoltre, la presenza in televisione dei candidati ha spostato l’attenzione dal contenuto dei programmi elettorali all’aspetto del candidato, personalizzando cosi la campagna elettorale. Da qui nasce la necessità per i politici di “curare la propria immagine’’, intesa non solo come l’insieme dei comportamenti pubblici e privati, ma anche come estetica.
Ad oggi, vivendo in un’era digitalizzata si è aggiunto un ulteriore strumento per facilitare la propaganda politica: la rete.
Internet ha permesso di ridurre la distanza tra emittente e destinatario consentendo una maggior interazione tra le parti.
Tale interazione ha permesso all’emittente di poter raccogliere informazioni, suggerimenti e comprendere il pensiero e i bisogni del destinatario.
Il vantaggio di una campagna politica in Internet è quello di poter interagire costantemente con gli elettori, di raccogliere suggerimenti, impressioni e critiche in modo rapido e capillare, favorendo la nascita di una “democrazia digitale”.
Il medium di Internet per veicolare messaggi propagandistici ha portato anche a una trasformazione della forma e del contenuto dei messaggi, che devono essere sintetici e incisivi. Il caso più emblematico è quello dei tweet, messaggi brevi nei 280 caratteri (inizialmente in 140 caratteri) consentiti da Twitter.
Per essere più efficace, la propaganda politica è andata assumendo gli aspetti propri della persuasione pubblicitaria, cioè della pubblicità che serve a vendere prodotti: in questo caso il “prodotto” è rappresentato dal candidato insieme al programma elettorale che propone.
Fonte immagine: Pixabay
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