Endre Ady e le opere sull’amore

Endre Ady

Endre Ady è stato uno scrittore molto importante per la letteratura ungherese ed è stato anche uno fra i poeti più tradotti in Italia. La famiglia era di origine nobile aristocratica che nel tempo si era impoverita, e fu il secondo di tre figli. È importante inoltre ricordare che studiò con insegnanti molto prestigiosi e che era di religione calvinista. Dopo aver frequentato il collegio si trasferì successivamente a Debrecen, dove intraprese gli studi universitari; iniziò a scrivere già durante gli anni dell’università. 

Endre Ady nutrì molto interesse per letteratura e il giornalismo . Tuttavia suo padre disapprovava a pieno le sue passioni, ragion per cui gli scontri con suo figlio erano molto frequenti . Endre Ady iniziò dapprima come giornalista e collaborò con due riviste importanti: la prima fu Budapest Naplo (ovvero il diario di Budapest) e successivamente -nel 1908- con la rivista Occidente.

La prima raccolta di poesie – ovvero “Poesie“- venne pubblicata nel 1899; tuttavia, essa non riscosse molto successo .

I suoi continui spostamenti – o lo scrivere per tantissimi giornali – lo aiuterà in realtà ad acquisire consapevolezza dei problemi del tempo . Ed infatti esso sarà una tematica continuamente presente nei suoi componimenti.

La religione in questo periodo è molto importante per l’autore ed è infatti anche argomento di discussione. Non solo in Ungheria, ma anche in Francia ed Italia si affrontano i cosiddetti discorsi anticlericali, che esprimevano la volontà di separare la politica dallo stato. Ady diventerà un vero e proprio sostenitore di questo pensiero.

La produzione poetica dell’autore è molto vasta, e difatti si compone di varie poesie , come quelle amorose e/o religiose.

Le poesie d’amore affrontano la presenza dei sentimenti, l’amore ideale e la mancanza di passione carnale. Per capire a fondo questo stile possiamo pensare alle opere di Petofi. Endre Ady tuttavia rompe questa visione in quanto si fa portavoce di tutti quegli aspetti fisici della passione, dell’amore e della sensualità, affermando pertanto che le stesse non debbano essere motivo di vergogna, ragion per cui non deve esserci alcun timore nel parlare dell’eros. Con Ady troviamo dunque – sviluppato ampiamente – l’argomento del sesso e della sensualità.

Successivamente, l’autore si trasferì a Parigi, in cui avrà un incontro con una donna sposata e con la quale avrà una relazione. Nelle poesie di Ady questa fanciulla verrà definita Leda; ella  lo aiuterà tantissimo economicamente e soprattutto nel conoscere le persone giuste al fine di realizzarsi come artista. I due tuttavia si lasceranno in malo modo nel 1914, anno in cui Ady conobbe una donna più giovane, ossia Berta.

Ady ha quindi queste due muse ispiratrici nella sua vita, che gli generano tuttavia sensazioni diverse. Con Leda l’autore vive la passione carnale, assapora i litigi, e quindi vive l’aspetto un po’ più materialistico dell’amore. Contrariamente, con Berta, egli vive la pace e la serenità, e dunque l’aspetto più emotivo dell’amore. È da asserire che Berta è stata la donna che si è presa cura del poeta nei suoi ultimi anni di vita. Ady infatti scoprì di aver contratto la sifilide, malattia che lo accompagnò fino alla morte, avvenuta nel 1919.

Tra le varie poesie d’amore del poeta, ricordiamo sicuramente Sera nel Bois , ovvero sera nel parco. In questa poesia viene descritto il suo rapporto con Leda ed è ambientata a Parigi. Endre Ady ci parla di una passeggiata che fa con la sua amante. È qui che Leda diventerà la sua aiutante e un supporto a Parigi.

Egli farà dei confronti  fra Parigi e l’Ungheria, con una poesia che si chiama Mikor Parizsbol. In questa poesia egli, quando ritorna a Parigi, comincia ad essere molto critico nei confronti dell’Ungheria; ovviamente questo costituì un motivo di critica e di dibattito, perché era forse la prima volta che si muoveva una critica nei confronti della propria nazione. Infatti Ady critica gli ungheresi che hanno deciso di rimanere in Ungheria per timore, pur avendo la possibilità di agire.

Tra le varie poesie d’amore  di Ady abbiamo Adesso pretendo te per me.

È un’altra poesia che lui rivolge a Leda e parla proprio del desiderio sessuale nei confronti di questa donna. Ovviamente tale desiderio è considerato peccaminoso; Ady si sente colpevole visto che la sua amante era già sposata . Vi è così tensione fra il desiderio e l’appagamento sessuale da parte dell’autore.

Sempre seguendo il filone amoroso abbiamo La mia sposa. In questa poesia abbiamo una rottura con gli ideali del romanticismo; infatti all’inizio l’autore afferma che la donna da lui amata è probabilmente una prostituta. Dunque non c’è più la donna idealizzata d’un tempo, anzi, in questa poesia afferma che vuole dare dedizione totale a questa donna, la quale è stata cacciata, ripudiata e negata. Ella viene vista inoltre come una sgualdrina (così viene definita dal poeta) ma tutto ciò ad Ady non interessa.

Sembra quasi essere un amore cieco e – nonostante le botte che questa donna abbia preso, ed il suo senso di malessere presente, visto il suo mestiere – agli occhi di Ady appare tuttavia bellissima. Pertanto il poeta afferma che vuole essere ripudiato assieme a lei visto il forte amore che prova nei suoi confronti.

Ti voglio tenere qui con me è un ulteriore poesia da cui vengono fuori la sessualità, la passione ed il godimento.

Egli dice “le tue labbra devono gelare“; notiamo come c’è questo attirarsi e spingersi, viene fuori anche l’egoismo. Inoltre, sempre alla donna viene detto di cacciarlo fuori dalla notte o trattarlo male visto il suo senso di colpa per questa relazione. In definitiva, il poeta si maledice per le passioni che prova verso di lei. Inoltre, alla fine della poesia afferma “ti lascio perché ti desidero troppo“; quindi, anche in questo momento vige il senso di calamità che questi due amanti vivono. Tutto il loro rapporto in realtà si basa su questo senso di litigio e pace, sancita dal loro fare l’amore. Un altro punto importante di questa poesia è quello della conservazione; infatti il poeta dice che vuole conservare questa donna e che per tenerla deve scegliere la lontananza.

Un’ulteriore poesia dedicata a Leda è Con Leda al ballo; si tratta di un componimento alquanto crudo. Con la parola ballo l’autore allude alla vita.

Qui il poeta fa riferimento alle stagioni per quanto riguarda l’amore. Paragona la primavera al conoscersi, e dunque all’inizio dell’amore. L’estate rappresenta l’amore pieno; l’autunno incarna l’amore che si sta affievolendo, mentre l’inverno costituisce la rottura del legame amoroso. Con questa poesia abbiamo sia la passione che l’amore e il brio, e dunque vi è inserito tutto quello che la coppia ha vissuto. Ci troviamo cosi durante un ballo ove la musica squilla diffondendosi in tutta la sala. Qui ci sono giovani coppie che tra di loro ballano tutti inghirlandatati, che però ad un certo punto rabbrividiscono in quanto vedono una coppia vestita di nero, ovvero Ady e Leda. Ovviamente tutti si chiedono chi sono i due i due amanti così vestiti, gli stessi che entrano in silenzio in questa stanza. Abbiamo molta dinamicità in questa poesia; di fatti abbiamo il rumore della musica, il poeta e l’amata che entrano in silenzio, le coppie felici che danzano inghirlandati di rose, contrariamente a Leda e Ady, molto freddi a differenza degli altri giovani. Tale simbolismo (gli abiti neri) è adoperato dal poeta per indicare che il loro amore sta andando ad affievolirsi, e che quindi è quasi giunto a termine.

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

 

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