Lo zombieing è una tendenza relazionale sempre più diffusa, soprattutto nell’era dei social media. Ma cos’è esattamente lo zombieing? In questo articolo, definiremo questo fenomeno, ne analizzeremo le cause, le conseguenze e forniremo consigli pratici per affrontarlo, basandoci su fonti autorevoli e approfondimenti psicologici.
Cos’è lo zombieing: definizione e differenze con ghosting e orbiting
Lo zombieing è una delle modalità relazionali, insieme a ghosting e orbiting, che descrive l’improvvisa scomparsa di una persona con cui si aveva un legame. Nello specifico, fare zombieing significa scomparire per poi ripresentarsi inaspettatamente, come uno “zombie” che torna dal mondo dei morti. L’analogia con i zombie dei film horror, che sembrano sconfitti per poi rialzarsi, rende bene l’idea.
Questo atteggiamento è particolarmente problematico per chi lo subisce, perché riapre ferite emotive che si pensavano superate e genera confusione e incertezza.
Per chiarire ulteriormente, ecco le differenze principali tra questi fenomeni:
- Ghosting: scomparsa improvvisa e totale, senza alcuna spiegazione.
- Orbiting: scomparsa, ma con la persistenza di interazioni minime sui social media (like, visualizzazioni di storie, ecc.), mantenendo una presenza “fantasmatica”.
- Zombieing: scomparsa (ghosting), seguita da un ritorno inaspettato, spesso dopo un lungo periodo di silenzio.
Perché si fa zombieing? Le cause psicologiche del ritorno
Spesso chi fa zombieing non ne è pienamente consapevole, agendo d’impulso o per motivazioni egoistiche. I casi più frequenti si verificano dopo litigi o rotture sentimentali, ma possono riguardare anche amicizie o rapporti professionali. Il ritorno dello “zombie” può essere motivato da diversi fattori, spesso interconnessi:
Narcisismo ed egocentrismo
Il narcisismo gioca un ruolo importante. Dopo un allontanamento, colui che aveva inizialmente “ghostato” può ripresentarsi (dando il via al passaggio da ghosting a zombieing) con un atteggiamento arrogante, convinto che l’altra persona sia ancora in sua balia. È un tentativo di riaggancio finalizzato più a nutrire il proprio ego che a un reale desiderio di riavvicinamento. Si tratta di una forma di manipolazione emotiva, in cui l’individuo cerca di mantenere il controllo sulla relazione e sull’altra persona.
La speranza di una seconda possibilità (o la paura della solitudine)
In alcuni casi, lo zombieing può nascondere un sincero desiderio di riprovarci, un ripensamento dopo un periodo di allontanamento. Tuttavia, anche in questi casi, il modo in cui avviene il ritorno (improvviso, senza spiegazioni) è problematico e denota una mancanza di rispetto per i sentimenti dell’altra persona. A volte, la motivazione principale può essere semplicemente la paura della solitudine o la noia, che spingono a cercare un contatto con qualcuno del passato, senza considerare le conseguenze.
L’erronea convinzione che il tempo guarisca tutto (e la mancanza di empatia)
Alcune persone credono che, con il passare del tempo, le ferite si rimarginino da sole e che un ritorno improvviso possa essere accolto senza problemi. Questa convinzione denota una mancanza di empatia e di consapevolezza dell’impatto emotivo che la propria scomparsa e il proprio ritorno possono avere sull’altra persona. Si innesca un meccanismo manipolatorio che, come vedremo, rappresenta una delle principali conseguenze dello zombieing.
Incapacità di gestire le relazioni
Alla base dello zombieing, in molti casi, c’è proprio l’incapacità di gestire le relazioni in modo maturo e responsabile.
Le conseguenze del fare zombieing sulla vittima
I danni sono soprattutto di natura psicologica:
Insicurezza, ansia e confusione
La vittima si sente insicura, confusa e in balia della speranza di un ritorno, che puntualmente si verifica, alimentando un circolo vizioso. L’ansia è una conseguenza comune, soprattutto se si era creduto di aver superato la rottura. Il ritorno inaspettato riattiva emozioni negative e mette in discussione la propria capacità di giudizio e di interpretazione dei segnali.
Difficoltà a elaborare la rottura e a fidarsi
Il ritorno dello “zombie” riapre vecchie ferite, ostacolando il processo di elaborazione del lutto e la possibilità di andare avanti. Inoltre, mina la fiducia nelle relazioni future, rendendo difficile credere nella sincerità e nell’affidabilità degli altri.
Stress e frustrazione
Lo zombieing può essere fonte di stress e frustrazione, in quanto la vittima si sente usata e manipolata.
Come affrontare lo zombieing: strategie di difesa
Ecco alcune strategie per difendersi, basate sulla consapevolezza e sull’autoprotezione:
Riconoscere il pattern e non cadere nella trappola
Il primo passo è rendersi conto di essere vittima di zombieing. Se una persona scompare e riappare senza spiegazioni, è importante non giustificare il suo comportamento e non cadere nella trappola della speranza.
Chiarire l’assenza di speranze e mettere dei limiti
Se non si desidera riallacciare il rapporto, è fondamentale comunicare chiaramente che non c’è alcuna possibilità di ritorno, per evitare di alimentare il circolo vizioso del “tira e molla”. È importante mettere dei limiti chiari e far rispettare il proprio spazio emotivo.
Bloccare lo “zombie” sui social media (e, se necessario, ovunque)
Se la comunicazione avviene tramite social media, bloccare la persona è una soluzione drastica ma efficace per evitare ulteriori contatti indesiderati. Se necessario, si può bloccare la persona anche su altri canali di comunicazione (telefono, email, ecc.).
Concentrarsi su se stessi e sul proprio benessere
Dopo aver subito zombieing, è importante dedicare tempo ed energie a se stessi, alle proprie passioni e ai propri affetti. Ricostruire la propria autostima e il proprio equilibrio emotivo è fondamentale per superare l’esperienza negativa.
Cercare supporto se necessario
Se lo zombieing causa sofferenza e disagio, parlarne con amici, familiari o un professionista (psicologo, terapeuta) può essere di grande aiuto. Un supporto esterno può fornire strumenti e strategie per affrontare la situazione e per elaborare le emozioni negative.
Zombieing e social media: un legame pericoloso
I social media, con la loro immediatezza e la possibilità di rimanere connessi anche dopo una rottura, facilitano lo zombieing. È importante usare queste piattaforme in modo consapevole, prestando attenzione alle dinamiche relazionali che si instaurano online e proteggendo il proprio benessere emotivo. Essere consapevoli dei rischi e imparare a riconoscere i segnali di comportamenti manipolatori è fondamentale per evitare di cadere vittima di queste dinamiche relazionali tossiche.
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