Fare zombieing: cosa significa?

Fare zombieing: cosa significa?

Fare zombieing è una tendenza che si riscontra molto negli ultimi anni, a partire dal boom dei social media.

Forse non siamo tanto abituati a sentir parlare di questo fenomeno con un termine così specifico, e potremmo aver la sensazione di star leggendo in merito a qualcosa di mai sperimentato prima. In realtà, lo zombieing è parte della nostra quotidianità.

È una delle tre modalità relazionali che con ghosting e orbiting sottolinea un’improvvisa scomparsa della persona con cui stavamo ormai stringendo o avevamo stretto un legame. Più precisamente, fare zombieing significa “scomparire per poi ripresentarsi inaspettatamente”.  Da qui l’associazione alla parola zombie. Quante volte negli horror ci sembra di esserci liberati di questi ossessivi non-morti, per poi rivederli tornare in piedi come per miracolo?

È un atteggiamento relazionale fortemente problematico, soprattutto per chi ne è vittima.

Vediamo attentamente da cosa scaturisce e quali sono le conseguenze del fare zombieing

Perché tornare nel mondo dei vivi?

Molto spesso chi fa zombieing non ne è nemmeno consapevole, e accoglie tale atteggiamento con completa naturalezza. I casi più frequenti in cui si riscontra un ritorno di uno “zombie” è dopo un litigio o una rottura in ambito sentimentale. Tenetelo a mente: gli ex non muoiono mai.

Il motivo che li spinge a palesarsi per l’ennesima volta può essere dovuto a vari fattori:

  • Narcisismo, o egocentrismo del soggetto in questione;
  • Speranza di una seconda possibilità;
  • Erronea convinzione che il tempo guarisca ogni malanno.

Cosa c’entra il narcisismo con il fare zombieing? Attualmente moltissimo.

Lo si rivede nel caso in cui dopo un improvviso allontanamento dal proprio partner, colui che ci ha in primis ghostato si ripresenta (dando il via al passaggio da ghosting a zombieing) con arroganza e sfrontatezza. L’arroganza che dopotutto noi siamo pronti ad accogliere il suo ritorno perché strettamente dipendenti dalla sua compagnia. Quindi si rivela più come un tentativo di riaggancio per accrescere il proprio ego che per riprovarci davvero.

Scatta un terribile meccanismo manipolatorio che, come vedremo tra poco, è una delle conseguenze dello zombieing.

Conseguenze dello zombieing

I danni che il fare zombieing esercita sulla vittima sono di natura esclusivamente psicologica. Determina un forte senso di insicurezza in noi stessi e ci lascia in balia della speranza di un ritorno dell’altra metà. La recidività dello zombie amplifica ulteriormente le emozioni negative di chi lo subisce. Anche l’ansia è una delle conseguenze, per esempio in circostanze di rottura dei rapporti con qualcuno. Crediamo di essercene completamente sbarazzati, ma un suo ritorno potrebbe disturbare un equilibrio che credevamo di aver ritrovato, aprendo vecchie cicatrici.

Come affrontarlo

Una delle miglior iniziative per non sottostare al giogo del non-morto è mettere in chiaro che non ci sono speranze di un riaggancio, così da non lasciarsi trascinare da un circolo vizioso di tira e molla. Naturalmente non è un’opzione facilmente eseguibile se si tratta di qualcuno a cui ci sentiamo ancora legati, ma è la più salutare per noi stessi. Ricordiamo che fare zombieing è in molti casi incapacità comunicativa e trascuratezza dei sentimenti dell’altro individuo.

Nel peggiore dei casi, basterà ricorrere, se il tutto avviene tramite piattaforme social, a bloccare il colpevole per non essere ricercati.

Fonte immagine in evidenza: Pixabay

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