Figure mitologiche coreane: le 3 da conoscere

Figure mitologiche coreane: le 3 da conoscere

Fin dai tempi più antichi, la Corea del Sud rappresenta un paese ricco di leggende metropolitane, che hanno come protagonisti figure mitologiche molto interessanti. Le origini delle leggende derivano dal Confucianesimo, Taoismo, Buddismo e Sciamanesimo. Vediamo quali sono le 3 figure mitologiche coreane più popolari.

Goblin (Dokkaebi): tra le figure mitologiche coreane più popolari

I Goblin o Dokkaebi sono tra le più note figure mitologiche coreane. Diversamente dai Gwisin, ovvero i “fantasmi”, non rappresentano le anime intrappolate di persone morte, ma nascono da oggetti, che possono essere anche sporchi di sangue umano. La descrizione del loro aspetto cambia da epoca ad epoca; vengono rappresentati con una gamba sola, corpo peloso, corna, occhi sporgenti, denti lunghi e affilati e artigli. Di solito, escono di notte.

Secondo alcuni miti, si tratta di creature innocue che aiutavano gli uomini e scherzavano insieme a loro. In altri casi, si scontravano con loro nella lotta coreana (ssireum). Possiedono oggetti magici, ad esempio il cappello gamtu, che permette a chi lo indossa di diventare invisibile, e una bacchetta che permette di evocare oggetti.

Questa figura ha ispirato diversi drama, come Guardian: The Lonely and Great God, conosciuto come Goblin.

Volpe dalle nove code (kumiho)

La volpe dalla nove code o kumiho è una delle figure mitologiche coreane ma proviene dalla mitologia cinese. La volpe possiede il potere di raccogliere molta energia e di vivere per 1000 anni. Nel folklore coreano, è vista solitamente come una creatura cattiva, poiché tra le sue capacità c’è anche quella di assumere l’aspetto di una donna affascinante, per poter attirare gli uomini e mangiarli. Nonostante la sua trasformazione, c’è sempre una parte del suo corpo che resta come prima. Secondo alcune leggende, se la volpe riesce a non mangiare gli uomini per più di 1000 giorni, potrà diventare del tutto umana.

La volpe dalla nove code possiede anche altri poteri, come portare gli esseri umani ad avere allucinazioni e trasformare coloro che indossano delle maschere in ciò che le maschere stesse rappresentano.

I fantasmi d’acqua (mul gwishin)

I mul gwishin, o fantasmi d’acqua, sono delle figure mitologiche coreane che furono avvistate sull’isola di Jeju. Secondo il folklore coreano, l’origine di queste figure deriva dalla necessità di spiegare la causa delle numerose morti per annegamento; difatti, esse simboleggiano le anime delle persone annegate, che abitano laghi, oceani e fiumi.

I fantasmi d’acqua hanno vestiti bagnati e braccia molto lunghe. Essi non sono mai visti interamente, ma si vedono, per poco tempo, solo la testa e le loro braccia. Secondo la leggenda, infatti, questi fantasmi, essendo morti da soli, vorrebbero qualcuno con cui stare; per questo, spesso trascinano, con le loro lunghe braccia, le persone che si trovano nella loro stessa acqua, conducendoli alla morte. Il fenomeno prende il nome di “mul gwishin jeokjeon”, ovvero “attacco di un fantasma dell’acqua”.

Anche queste figure mitologiche sono state rappresentate in diversi drama, ad esempio in Hotel del Luna.

Fonte immagine: Pixabay 

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