Gli investigatori del paranormale: chi sono e cosa fanno?

Gli investigatori del paranormale: i luoghi dove operano sono abbandonati e spesso infestati

Il mondo del paranormale e dell’occulto è sempre esistito: ha spaventato alcuni, affascinato altri, altri addirittura ne hanno abbracciato così tanto il mistero da renderlo il loro lavoro e far nascere una nuova figura nel settore lavorativo, quella degli investigatori del paranormale. Non tutti credono nel paranormale, tuttavia quella degli investigatori del paranormale è una vera e propria professione, esercitata con strumenti appositi ed una équipe pronta a qualsiasi evento. Andiamo a scoprire insieme chi sono e come svolgono il loro lavoro!

Gli investigatori del paranormale: chi sono?

Generalmente gli investigatori del paranormale sono persone comuni, spinte da episodi vissuti in prima persona o dalla semplice passione per questo mondo misterioso che decidono di loro spontanea volontà di intraprendere questo percorso. La loro ricerca può avvenire per puro desiderio personale (dunque ad esempio recandosi in maniera autonoma in luoghi abbandonati e ricercando lì le possibili presenze con gli appositi strumenti) oppure possono essere ingaggiati da terzi (ad esempio famiglie che ritengono di aver vissuto fenomeni paranormali all’interno delle loro abitazioni). Un esempio in Italia può essere il GHT, un gruppo di ragazzi che si avvale di diversi membri all’interno del suo staff, dal tecnico alla sensitiva; tutte figure che possono aiutare al meglio a carpire eventuali fenomeni inspiegabili.

Tuttavia la figura dell’investigatore del paranormale è ancora molto stigmatizzata: nonostante le prime persone a ricoprire tale ruolo risalgono ai primi anni del 1900, ancora molte persone sono scettiche circa il mondo del paranormale e il ruolo di questi investigatori. Legato a questo scetticismo sulla loro professione, c’è la piena consapevolezza da parte di questi operatori che quello dell’investigatore del paranormale è un lavoro che può essere mantenuto come secondario, ma che chiaramente non costituisce da solo un salario utile alla sopravvivenza.

Gli investigatori del paranormale: cosa fanno?

Gli investigatori del paranormale cominciano il loro lavoro recandosi sul luogo presumibilmente infestato ed iniziano a stabilire le prime comunicazioni con i presunti spiriti: iniziano dunque a parlare come se davanti a loro ci fosse una persona in carne ed ossa, avvalendosi dell’aiuto di un K2, un apparecchio che rileva campi elettromagnetici e quindi corpi invisibili. Se durante la loro interazione il K2 si illumina fino alla fine dei led raggiungendo il colore rosso allora gli investigatori possono sfoggiare altri dispositivi, come macchine fotografiche modificate e in grado di rilevare anche i più impercettibili movimenti tramite sensori: nel momento in cui la fotocamera rileva un movimento scatta una foto con il flash, ed esaminandola si può carpire la presenza o meno di spiriti, che nelle fotografie si presentano come piccole sfere luminose dette “orbs”.

Inoltre possono avvalersi di una spirit box, un dispositivo in grado di poter trasformare le frequenze in parole, funziona dunque un po’ come una radio, e tramite essa gli spiriti possono rispondere alle domande che gli investigatori gli pongono.

Verità o no, il lavoro dell’investigatore del paranormale è un lavoro davvero ben organizzato e soprattutto affascinante.

Immagine di copertina da pixabay.com

A proposito di Giada Bonizio

Sono una studentessa dell'Università degli studi di Napoli "l'Orientale", amo leggere, la musica e l'arte.

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