Guerra dell’oppio: scontro tra Cina e Inghilterra

Guerra dell'oppio: scontro tra Cina e Inghilterra

L’oppio era molto conosciuto in Cina, soprattutto perché veniva usato per scopi medici; tuttavia, portò allo scoppio delle guerra dell’oppio dal 1839 al 1842 e il problema verrà risolto solamente in un secondo momento con le campagne antidroga. 

La Cina gestiva i rapporti con gli altri paesi attraverso il commercio estero: fu in questo contesto che si presentarono i britannici a corte. Nel 1792, Lord Macartney partì per una missione diplomatica, ignorando i protocolli di sistema di tributo cinesi: si fece ricevere direttamente dall’imperatore, portò con sé 600 casse piene di ricchezze e chiese la liberalizzazione del commercio e il diritto di residenza di un console britannico. Lord Macartney, anziché seguire il sistema cinese del koutou, non si inginocchiò per sottolineare la parità tra i due. La missione britannica fallì perché l’imperatore non sembrava interessato alla merce inglese: in Inghilterra c’era stata la rivoluzione industriale e al nord si era sviluppata l’industria tessile, quindi il Lord decise di portare abiti di lana in Cina ma in quel periodo faceva caldo, quindi per questo motivo il dono venne rifiutato, dando inizio ad un astio tra le due potenze.

Lo scontro tra le due potenze si fece ancora più vivo quando in Cina venne proibita sia la vendita sia il consumo di oppio a causa della tossicodipendenza. Malgrado ciò, per ovviare alla difficile situazione economica dell’Inghilterra, la Compagnia britannica delle Indie orientali iniziò a vendere l’oppio indiano in Cina. La prima guerra dell’oppio scoppiò appena Lin Zexu sequestrò una grande quantità di oppio e arrestò i mercanti inglesi. Gli inglesi risposero mandando la propria flotta verso Pechino, sconfiggendo la difesa cinese. In seguito alla loro vittoria, gli inglesi ottennero degli accordi politico-commerciali grazie al trattato di Nanchino.

I casus belli che fecero scoppiare la seconda guerra dell’oppio furono un altro sequestro di una nave inglese e l’uccisione di un missionario francese da parte dei cinesi: nel 1856 la flotta anglo-francese attaccò la Cina, la quale perse ancora una volta. Durante la Convenzione di Pechino nel 1860 la Cina fu costretta a cedere alcuni suoi territori, ad aprire il commercio esterno e l’insediamento di legazioni a Pechino.

Le ragioni per cui la Cina aveva perso sia la prima sia la seconda guerra dell’oppio erano legate al suo rifiuto di aprirsi alla modernità del mondo occidentale; infatti la Cina era caratterizzata da una certa chiusura in quanto paese che faceva affidamento solo alla propria storia. Inoltre, in Cina non c’era stato il progresso economico che aveva conosciuto l’Europa grazie alla prima rivoluzione industriale: per questo motivo, durante lo scontro fu chiara la differenza tra le varie forze militari. A tutto ciò si aggiunsero anche tutte le rivolte interne a cui il paese doveva far fronte. Da questo momento in poi, il commercio viene autorizzato in tutto il territorio cinese.

Immagine in evidenza: Wikipedia

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