Guerre dell’oppio: gli scontri tra Cina e Inghilterra

Guerre dell'oppio

Guerre dell’oppio: oggi parleremo dei famosi scontri tra Cina e Inghilterra

L’oppio era conosciuto e utilizzato in Cina principalmente per scopi medici, essendo impiegato per alleviare dolori e trattare diverse malattie. Questo potente narcotico, tuttavia, ebbe un impatto ben più ampio sul paese, divenendo un problema sociale e politico che deteriorò ulteriormente i rapporti internazionali della Cina. L’uso dell’oppio portò al graduale aumento della dipendenza tra la popolazione e al conseguente indebolimento della fibra sociale, lasciando il paese vulnerabile all’influenza straniera. Le guerre dell’oppio tra il 1839 e il 1842 furono eventi drammatici che segnarono un’era di conflitti e trasformazioni per la Cina, incidendo profondamente sulla sua storia e sulla sua cultura. Questo periodo complesso fu risolto solo in un secondo momento attraverso rigorose campagne antidroga, che cercarono di porre rimedio agli effetti devastanti del commercio illecito di oppio.

Lord Macartney: Il contesto internazionale nel XVIII secolo

Relazioni estere della Cina

La Cina del XVIII secolo gestiva i suoi rapporti internazionali principalmente attraverso il commercio estero, stabilendo relazioni diplomatiche con varie potenze in cerca di vantaggi commerciali e politici. In questo periodo, la Cina era vista come una potenza dominante in Asia, governata dalla Dinastia Qing e caratterizzata dalla sua cultura sofisticata e dalla forte economia agricola. Fu in questo contesto che i britannici cercarono di instaurare legami con la Cina imperiale, venendo accolti non senza riserve. I rapporti tra la Cina e i paesi occidentali erano, tuttavia, complicati dalla profonda differenza culturale e dalle disparate aspettative nei riguardi delle relazioni internazionali. Nonostante la crescente curiosità delle potenze europee nei confronti delle ricchezze e delle tradizioni cinesi, il paese rimase piuttosto isolato, promuovendo una politica di autarchia che rifletteva la sua concezione di superiorità culturale.

Fallimento diplomatico  e tensioni anglo-cinesi

Nel 1792, Lord Macartney guidò una storica missione diplomatica britannica in Cina, cercando di negoziare un accordo per liberalizzare il commercio e stabilire un console britannico in territorio cinese. La missione avrebbe dovuto rappresentare un passo avanti verso una fruttuosa relazione commerciale tra l’Inghilterra e la Cina, permettendo l’approvvigionamento di beni di lusso cinesi, come la seta e la porcellana, in cambio di prodotti britannici. Ignorando i tradizionali protocolli cinesi di tributo, la sua presentazione all’imperatore non riuscì a stabilire un’intesa. Macartney portò ricchezze tra cui abiti di lana, che però vennero respinti a causa del clima caldo, segnando l’inizio di difficoltà diplomatiche tra le due potenze. Le differenze culturali e le incomprensioni radicate portarono a un vicolo cieco diplomatico, che accrebbe le tensioni tra la Cina, tradizionalmente chiusa, e il mondo occidentale, in fermento per l’espansione dei propri mercati.

Prime tensioni e lo scoppio della prima guerra dell’oppio

Proibizione dell’oppio e reazione britannica

Con l’aumento della tossicodipendenza, la Cina introdusse severe misure contro la vendita e il consumo di oppio, decisione che colpì pesantemente gli interessi economici britannici. La Compagnia britannica delle Indie orientali aveva incrementato la vendita di oppio indiano alla Cina per rispondere a una difficile situazione economica, cercando di ridurre il deficit commerciale britannico. Nonostante il divieto, l’oppio continuò a fluirvi illegalmente, alimentando la dipendenza e il malcontento popolare. La situazione precipitò quando Lin Zexu, zelante funzionario cinese e difensore della moralità pubblica, sequestrò ingenti quantità di oppio e arrestò mercanti inglesi, provocando la reazione militare inglese e portando alla prima guerra dell’oppio. Questo conflitto non fu solo una disputa sui diritti commerciali ma un confronto tra due visioni del mondo, con la Cina che tentava di preservare la sua autonomia e sovranità di fronte alla crescente pressione occidentale.

Guerra dell’oppio e il trattato di Nanchino

La superiorità tecnologica e militare britannica risultò schiacciante, portando a rapide vittorie che culminarono con la firma del trattato di Nanchino nel 1842. Questo documento storico non solo segnó una clamorosa vittoria britannica, ma stabilì anche un precedente per i trattati ineguali successivi. Con questo accordo, gli inglesi ottennero significativi vantaggi commerciali, costringendo la Cina ad aprire diversi porti, tra cui Canton e Shanghai, al commercio estero. Inoltre, Hong Kong passò sotto il controllo britannico, diventando un’importante base operativa in Asia. Il trattato di Nanchino rappresentò un umiliante colpo per la sovranità cinese, sancendo l’inizio di una nuova era di dominazione straniera e di subordinazione economica per l’Impero Qing. Esso evidenziò l’importanza dell’industrializzazione e della potenza navale nella geopolitica del XIX secolo, spingendo altre potenze europee a seguire l’esempio britannico.

Casus belli e intervento anglo-francese nelle Guerre dell’oppio

La tensione non si placò concludendosi in una seconda guerra dell’oppio. Tra i principali fattori scatenanti vi furono l’incidente di una nave inglese coinvolta in contrabbando e l’assassinio di un missionario francese, eventi che fornirono agli inglesi e ai francesi pretesti per un ulteriore intervento. Nel 1856, una coalizione anglo-francese, critica del comportamento cinese e risoluta ad espandere i propri interessi, attaccò di nuovo la Cina. Anche questa volta, la Cina subì una dura sconfitta, soffrendo l’avanzata di forze militari superiori sia in termini tecnici che strategici. Le potenze occidentali sfruttarono il conflitto per espandere la loro influenza economica, politica e culturale nella regione, imponendo ulteriori trattati ineguali. Il fallimento cinese nel tenere testa alle nazioni industrializzate occidentali servì a evidenziare la necessità di modernizzazione, riforma militare e ristrutturazione socio-politica interna.

Consegne cinesi e la Convenzione di Pechino

La Convenzione di Pechino nel 1860 impose ulteriori concessioni alla Cina, ampliando le concessioni commerciali e legali già ottenute dai britannici e francesi. Il trattato prevedeva la cessione di territori strategici e l’apertura di nuovi porti al commercio internazionale, oltre a concedere l’insediamento di legazioni diplomatiche straniere a Pechino, compromettendo gravemente la sovranità nazionale. La Cina fu costretta ad accettare condizioni sfavorevoli che ne aumentarono la dipendenza economica e politica dall’Occidente. Questa esperienza drammatica segnò il culmine delle tensioni e costrinse il paese ad affrontare una profonda crisi identitaria e un’accelerazione nelle riforme. In questo periodo difficile, la Cina fu spinta a rivalutare la propria posizione nel mondo e a considerare l’adozione di concetti e tecnologie sconosciute per preservare la sua integrità e indipendenza in un contesto sempre più globalizzato.

Risultati e impatti delle guerre dell’oppio

Rifiuto della modernità da parte della Cina

Una delle ragioni principali delle sconfitte cinesi nelle guerre dell’oppio risiede nel rifiuto testardo di aprirsi a influenze esterne e alla modernizzazione inevitabile. Sebbene la prima rivoluzione industriale avesse trasformato radicalmente l’Europa, la Cina preferì rimanere chiusa e rigida, continuando a contare sulla sua antica storia e cultura. Il mancato progresso economico e industriale danneggiò seriamente la capacità di competere efficacemente con le potenze occidentali che si avvalevano di tecnologie avanzate e tattiche moderne. Questa resistenza al cambiamento non solo indebolì la sua posizione geopolitica, ma alimentò anche sentimenti di insoddisfazione e ribellione all’interno delle sue stesse frontiere. Le sconfitte subite furono un’amara lezione sulle conseguenze dell’immobilismo politico e culturale e sulla necessità di un rinnovamento strategico e ideologico per mantenere rilevanza e indipendenza nel nuovo ordine mondiale.

Apertura del commercio e conseguenze interne

Le guerre dell’oppio provocarono significativi cambiamenti economici e sociali in Cina, spingendo il paese a un’apertura forzata che rivoluzionò la sua economia e il suo panorama culturale. Con la forzata apertura al commercio internazionale, il paese dovette affrontare l’influenza straniera in continua espansione, subendo una perdita di controllo sulle politiche commerciali e una crescente infiltrazione di idee e merci occidentali. La nuova realtà economica sollevò profonde questioni sociali ed etiche, mentre il disegno economico del paese fu gradualmente riallineato. Parallelamente, le rivolte interne come la Ribellione dei Taiping, amplificarono le difficoltà, esponendo le fragilità interne del sistema imperiale. Tali eventi forzarono la Cina ad avviarsi lentamente verso un percorso di modernizzazione e riforma, cercando soluzioni per garantire stabilità e prosperità in una nuova era caratterizzata da complessità globali e interdipendenze crescenti.

Conclusioni sul periodo delle guerre dell’oppio

Le guerre dell’oppio segnarono indiscutibilmente un momento di svolta nella storia della Cina, evidenziando le tensioni tra tradizione e modernità che definirono la sua traiettoria storica nei decenni successivi. Mentre il passato offre continuità e identità culturale, la necessità di adattarsi alle nuove realtà globali spinse la Cina verso un inevitabile cambiamento. Questi eventi traumatizzanti servirono, però, a posare le fondamenta per le trasformazioni che avrebbero ridefinito il paese nel secolo seguente, incitando la celebrazione dell’orgoglio culturale e una rinnovata attenzione alla reinvenzione. Le guerre dell’oppio, pur fungendo da catalizzatore drammatico per una nuova era, offrirono preziose lezioni sui rischi dell’isolamento e sulla necessità di bilanciare tradizione e innovazione in un mondo in rapida evoluzione. Oggi, riflettere su queste lezioni storiche fornisce una comprensione più profonda delle dinamiche che plasmano il mondo moderno e sulla storia intricata della Cina stessa.

Fonte immagine per l’articolo sulla Guerra dell’oppio; WIkipedia

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