Qingdao è una città sub-provinciale che si trova sulla punta meridionale della penisola dello Shandong, una provincia orientale della Cina che si affaccia sul Mar Giallo, nota per il patrimonio culturale taoista e confuciano. Questa regione fu la sede dell’antico stato feudale di Qi, l’ultimo regno conquistato da Qin Shi Huang, che si autoproclamò primo imperatore cinese nel III secolo a.C.
Qingdao, per la sua posizione geografica strategica, è attualmente un importante porto internazionale, base navale e centro industriale. Ospita paesaggi costieri non convenzionali: la città è sormontata da grattacieli, che affacciano sul mare; ma è anche sede di meravigliosi panorami montuosi. Qingdao è una meta turistica che attrae visitatori da tutto il mondo, sia per gli edifici in stile europeo, sia per la sua notorietà come città natale della celebre birra cinese, Tsingtao.
Ma che ci fa uno stile architettonico europeo in una città asiatica?
A prima vista, ciò che emerge da questa città sono gli alti grattacieli moderni, di costruzione recente, ma man mano che ci si addentra nei meandri di Qingdao, si renderanno visibili degli edifici di chiara impronta tedesca. Tutto ciò è giustificando dal fatto che Qingdao per 16 anni è stata una colonia dell’Impero coloniale tedesco. La presenza tedesca a Qingdao diede il via ad un rapido sviluppo della città. In meno di due decenni i coloni tedeschi trasformarono quello che era un villaggio di pescatori in una vera e propria metropoli, nonché un modello militare ed economico di orgoglio nazionale, grazie anche allo statuto di Zona Economica Speciale, concessole dal governo nel 1984, che consentiva a Qingdao e altre tredici città costiere di aprire le porte agli investimenti di capitali stranieri.
Storia della città di Qingdao
Prima dell’arrivo dei tedeschi, l’attuale città di Qingdao era un semplice villaggio di pescatori dell’Impero cinese, governato dalla dinastia Qing. Tuttavia, l’Impero germanico ambiva il raggiungimento di un prestigio pari a quello delle altre potenze coloniali, pertanto, seguiva con interesse gli sviluppi della futura Qingdao, fino a che non si presentò il momento giusto per invadere il territorio. Il 1° novembre 1897 furono assassinati due sacerdoti tedeschi nel sud-est dello Shandong e questo fu per la Germania il capro espiatorio per attaccare e occupare la baia di Jiaozhou, nella regione dello Shandong.
Il 14 novembre 1897 la flotta navale prussiana, al comando dell’ammiraglio Otto von Diederichs, invase la baia di Jiaozhou. L’anno successivo (1898), fu firmato un trattato con il governo imperiale cinese che assegnò il territorio per novantanove anni all’amministrazione tedesca. Tuttavia, il protettorato tedesco fu assediato dalle forze militari giapponesi nel novembre del 1914, che dichiararono guerra alla Germania, segnando anche la fine delle ambizioni territoriali della Germania in Asia.
Dopo la sconfitta della Germania nella Prima guerra mondiale, la Cina si aspettava di riprendere il controllo di Qingdao, ma il Trattato di Versailles assegnò lo Shandong al Giappone; il malcontento innescò nel 1919 le proteste studentesche, note come il Movimento del 4 maggio, a cui la città di Qingdao ha dedicato una piazza. Nel 1922 la Cina riuscì a riprendersi la città, poi di nuovo ceduta nel 1938 al Giappone che, sconfitto durante la Seconda guerra mondiale, si ritirò definitivamente dallo Shandong nel 1945.
Nonostante le diverse occupazioni, Qingdao ha mantenuto i suoi quartieri e i suoi edifici coloniali, che oggi la rendono una celebre meta turistica, sia in patria che al di fuori di essa.
Le principali attrazioni turistiche della città di Qingdao:
Badaguan è un quartiere storico di Qingdao, che si affaccia sulla baia di Taiping e confina con il mare. Originariamente era una zona residenziale per i tedeschi, costruita quando Qingdao era un protettorato tedesco e, in seguito, prima della fondazione della Repubblica Popolare Cinese nel 1949, ha ospitato molti consolati stranieri. Perciò, le strade del quartiere sono sormontate da ville con stili architettonici di oltre venti paesi, tra cui Germania, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Giappone, Svizzera, Paesi Bassi e Danimarca.
In particolare, a est di Badaguan, è situata una villa russa nota come Huashi Lou, “Il palazzo dei fiori di pietra”, costruita nel 1932 in marmo e pietra, con uno stile gotico.
Zhongshan Road è una delle vie commerciali di Qingdao, interessante perché è sede di edifici che rivelano il passato coloniale della città, come la cattedrale di San Michele.
Il Molo di Zhanqiao è situato lungo la costa meridionale di Qingdao ed è l’emblema della città, costruito nel 1891 sotto l’Impero Qing. Alla sua estremità, il molo presenta un padiglione ottagonale, noto come Padiglione Huilan. Il parco del Molo è ricoperto da fiori e dal verde lussureggiante. Non a caso, il nome della città stessa suggerisce le sue caratteristiche: il carattere 青 qīng in cinese significa “verde” o “lussureggiante”, mentre il carattere 島 dǎo vuol dire “isola”.
Il Monte Lao affaccia sul Mar Giallo ed è uno dei principali punti panoramici della Cina ed è noto per essere un luogo sacro per il Taoismo, in cui sono collocati numerosi templi e palazzi taoisti. Attualmente il Palazzo Taiqing è il più grande e il più antico tempio taoista della città di Qingdao e conserva una storia di oltre duemila anni.
La Piazza 4 Maggio, come il suo nome suggerisce, è stata costruita per commemorare lo storico movimento studentesco del 4 maggio 1919. Era una protesta contro le umiliazioni subite dalla Cina, a seguito del Trattato di Versailles, che consegnava Qingdao e lo Shandong al Giappone. Al centro della piazza erge una scultura rossa a spirale, il cui nome è “Vento di Maggio”.
Ma qual è la celebre impronta di stampo tedesco, lasciata dall’ex Impero coloniale?
I sedici anni (1898 – 1914) di protettorato tedesco in Cina non hanno solo lasciato una città sparsa di edifici dall’architettura occidentale, ma hanno anche insediato una fabbrica, produttrice di birra. I coloni tedeschi, approfittando della disponibilità delle acque cristalline del Monte Lao, nel 1903 fondarono il birrificio Germania-Brauerei, che sfornò le prime birre nel dicembre del 1904. Tuttavia, dieci anni dopo, con il Trattato di Versailles Qingdao fu consegnata ai giapponesi e il birrificio seguì le sorti del paese. Dopo il ritiro definitivo dei giapponesi dalla Cina nel 1945, lo stabilimento è passato prima nella mani di una famiglia cinese e poi, fino al 1949, quando, con la proclamazione della Repubblica Popolare Cinese, passò sotto il controllo statale.
All’inizio degli anni ’90, la compagnia è stata privatizzata e si è fusa con altri tre birrifici di Qingdao, dando origine alla Tsingtao Brewery Company Limited. La birra assunse così definitivamente il nome di Tsingtao, per omaggiare l’ortografia coloniale di Qingdao: all’epoca i toponimi cinesi venivano resi in Occidente usando la romanizzazione del sistema postale cinese e la colonia tedesca era nota come “Tsingtao”, proprio come l’attuale birra.
Il museo della birra presso la città di Qingdao è stato inaugurato il giorno del 100° anniversario della fondazione del birrificio Tsingtao ed ha luogo nel vecchio stabilimento utilizzato durante il periodo coloniale. È un viaggio all’esplorazione del mondo della birra e della storia che cela dietro il marchio Tsingtao, un luogo perfetto per gli appassionati birrofili. Nei pressi del museo della birra si trova la cosiddetta Beer Street, ricca di locali e negozi in cui è possibile acquistare birra sfusa in un sacchetto di plastica, tradizione della città risalente agli anni ‘80.
Ma l’omaggio al mondo della birra non finisce qui: la città di Qingdao ospita il Qingdao International Beer Festival, una sorta di Oktoberfest asiatico, che promuove gli scambi economici e culturali tra le persone locali e i turisti internazionali, e si tiene annualmente nel mese di agosto.
Quella che è nata nel 1904 come un’industria coloniale, è oggi uno dei più grandi birrifici al mondo.
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