I Buddha più importanti della tradizione giapponese, quali sono?

I Buddha più importanti della tradizione giapponese

Alla richiesta di restituire una dimensione empirica alla definizione di Buddhismo, il primo rimando che sovviene alla mente è quello relativo al Buddha storico. Quando parliamo di “Buddha storico”, infatti, facciamo riferimento a Siddharta Gautama, un uomo la cui vita è scandita da eventi che fungono da racconti esemplari. Nato presumibilmente tra il VI-V secolo a.C. in un piccolo regno situato ai piedi delle colline dell’Himalaya, suo padre era capo del clan dei Sākyamuni o Sākya. All’età di 29 anni, egli si spoglia delle vesti principesche, rinunciando ad una vita fatta di lusso e priva di qualsivoglia preoccupazione, al fine di imbracciare la via ascetica.

Tuttavia, molti ignorano che la parola “Buddha” sta ad indicare solo una tra le tante manifestazioni della “Bodhi” (Illuminazione). In altre parole, un Buddha non è altro che uno tra illuminati esistenti. Se è vero che il Buddhismo prende piede dagli insegnamenti del Buddha storico, ammettiamo, allo stesso tempo, che esistano vari tipi di “Buddha”, venerati in misura e modalità diverse a seconda della tradizione presa in considerazione. Difatti, parliamo di un sistema religioso e filosofico di pratiche e rituali che accomunano tutta l’Asia Orientale, dall’India, Cina, Giappone, Corea, fino al Sud-Est Asiatico. Le varie declinazioni, più o meno conservatrici, hanno permesso lo stabilirsi di diverse scuole: tra le più importanti quella Hīnayāna, Mahāyāna (diffusasi in Giappone), Vajrayāna. A ciascuna di esse è dato il merito di aver conferito una peculiare identità alla definizione “buddhista”.

Nel caso in cui il focus si concentri sulla tradizione giapponese, il termine “Buddha” è indicato con l’appellativo di “Butsu”( 仏 ) o “Nyorai” (如来). Ma quali sono quelli più venerati?

I Buddha più importanti

Buddha del Futuro

Il Buddha del Futuro va di pari passo con l’immagine di Miroku (弥勒), corrispettivo giapponese del sanscrito “Maitreya”. Prima di parlare di lui, è necessario ricordare che la dottrina buddhista prevede tre stadi in cui la Legge, chiamata “Dharma”, si dispiega. Essa si costituisce attraverso gli insegnamenti del Buddha.

  • Stadio iniziale: la ruota del Dharma viene messa in moto da un illuminato;
  • Stadio intermedio: la comunità monastica perpetua la Legge;
  • Stadio finale (anche detto “mappō”): indica il momento di “degenerazione della Legge”, ovvero quando essa decade e viene dimenticata. Il mondo deve accogliere un nuovo illuminato e questi, nella dottrina Mahāyana è identificato con Miroku. Egli ha il compito di rinnovare il Dharma. 

Non raramente Miroku è rappresentato anche come un “Bodhisattva“. Rientranti a tutti gli effetti nel pantheon buddhista, sono esseri altresì illuminati, ma caratterizzati da una forte componente compassionevole. Essi, infatti, antepongono la salvezza delle creature viventi al Nirvana.

Buddha del Passato

Con il termine “Buddha del passato“, invece, si identificano coloro che hanno preceduto l’arrivo di Sakyamuni. Tra i più importanti ricordiamo Tahō Nyorai (たほう如来), corrispettivo del sanscrito “Prabhūtaratna”, associato ad un episodio narrato nel “Sutra del Loto”. Si racconta, infatti, che mentre Gautama era intento a predicare, dalla sua “urna” (il segno circolare posto sulla sua fronte e che, nell’iconografia comune, costituisce uno dei segni distintivi, detti “lakshana”) sia comparso uno stupa dal quale proveniva la voce del Buddha del Passato. Quest’ultimo aveva fatto voto di riapparire ogni volta che un illuminato avesse predicato la dottrina. 

Buddha cosmici

Se si parla di “Buddha cosmici“, si fa riferito ad illuminati che non si sono mai incarnati. Se ne distinguono cinque e ciascuno regna nel proprio paradiso purificato che, nella terminologia, prende nome di Terra Pura. Tra i più importanti distinguiamo quello Amida (あみだ) e il Buddha Vairocana/Rushana o anche detto “Dainichi” (大日). Amida è, insieme all’amidismo, la dottrina Mahāyāna più diffusa in Giappone. Collegato intrinsecamente alla Terra Pura, è particolarmente amato per via dell’aspirazione del fedele di rinascere nel suo paradiso. Nelle usuali raffigurazioni compare accompagnato da due attendenti, i Bodhisattva Kannon (観音) e Seishi (勢至), nel momento del “Raigō” (来迎): intento a discendere sulla Terra per accogliere le anime dei defunti. 

Buddha della guarigione

Una menzione va fatta anche al “Buddha della guarigione“, anche chiamato “della medicina”. Nonostante non si sia mai incarnato, non figura come uno dei cinque Buddha cosmici summenzionati. È assimilato a Yakushi Nyorai (薬師如来), molto venerato in Giappone, al punto che uno dei templi buddhisti giapponesi più antichi, lo Yakushi-ji, è dedicato a lui. Nelle rappresentazioni iconografiche compare assistito da Nikko (日輪) e Gakko (月輪) – così come nel caso di Amida, si tratta di Bodhisattva – e caratterizzato dal colore blu: egli infatti vive nella “Terra Pura dei Lapislazzuli”, del cui colore è tinta la sua pelle. Altro elemento peculiare è l’ampolla dell’elisir di immortalità, che regge ben salda in una mano, da cui è ricavato il suo appellativo. 

Fonte immagine in evidenza: Wikipedia

A proposito di Diana Natalie Nicole

Studentessa di Letterature Comparate, sostengo la continuità tra filosofia e letteratura, con qualche benigna interferenza di linguistica, arte e cultura.

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