Un viaggio nel tempo attraverso i 5 libri più antichi del mondo
Affascinante pensare che il modo in cui è stato scritto questo articolo è il risultato di una delle tradizioni più antiche del mondo: la scrittura. La comunicazione iconografica preistorica è stato uno dei mezzi più efficienti utilizzato dai nostri antenati per preservare la comunicazione nel tempo; proprio grazie alla scrittura possiamo permetterci, oggi, di dilettarci in letture di ogni genere. Infatti, è proprio grazie alla scrittura oggi possiamo chiederci “quali sono i libri più antichi del mondo?”. Facciamo quindi un tuffo nella storia di questo atto magico e arbitrario, ponendo l’attenzione proprio su alcuni dei colossi più antichi del mondo. Ecco, quindi, una classifica di 5 libri tra i più vecchi del mondo, non elencati in ordine cronologico, ma scelti per la loro rilevanza storica e culturale.
La Genesi: il racconto delle origini del mondo (VI-V secolo a.C.)
Il primo libro nella classifica dei libri più antichi del mondo che citiamo è il Libro della Genesi. Conosciuto anche come Libro di Mosè, è il libro che apre l’Antico Testamento e, in generale, la Bibbia cristiana. Suddivisa in cinquanta capitoli, il libro può essere diviso in tre sezioni: nella prima (1-11) narra della creazione, del peccato originale e del diluvio universale; nella seconda sezione (11-39) narra le storie di Abramo, Isacco figlio di Abramo e Sara e di Giacobbe (anche chiamato “Israele”), figlio di Isacco e il cui figlio, Giuseppe, sarà il protagonista dell’ultima sezione della Genesi (39-50). A causa della gelosia dei suoi fratelli, Giuseppe sarà venduto come schiavo in Egitto, a Potifarre il quale era a capo delle guardie del Faraone. Grazie alla sua abilità di interpretare i sogni, acquisita la fiducia del Faraone, Giuseppe diverrà Vice-Re d’Egitto. Dall’unione di Giuseppe con la figlia di Potifarre, Asenat, nasceranno Efraim e Manasse. La stesura della Genesi, secondo gli studiosi, si collocherebbe tra il VI e il V secolo a.C. Si tratta di un testo fondamentale per le religioni ebraica e cristiana, che narra le origini del mondo e dell’umanità secondo la tradizione biblica. I primi racconti della Genesi sono giunti a noi attraverso la tradizione orale e sono poi stati trascritti in ebraico, probabilmente su rotoli di papiro o pergamena.
La Regola di San Benedetto: i precetti della vita monastica (534 d.C.)
Dettata da San Benedetto da Norcia nel 534, altro scritto importante, tra i libri più antichi del mondo, è la Regola di San Benedetto (o regola Benedettina) che sancisce i punti cardine della vita monastica. Secondo la Regola Benedettina il rapporto tra monaco e Dio si basa su silenzio, umiltà ed obbedienza e sancisce i doveri di un monaco sia nella vita spirituale che nella vita personale. È proprio da qui che proviene il famosissimo “ora et labora”. Pregare e lavorare sono, infatti, i punti cardine della vita di un monaco. La vita diurna e notturna sarà quindi scandita dal dovere della preghiera, mentre la loro vita materiale si baserà su un modello di vita semplice, praticheranno un’alimentazione libera dagli eccessi, utile solo a mantenerli in buona salute. La Regola di San Benedetto sancisce, inoltre, che la vita dei monaci, posti sotto la guida dell’abate, sarà sempre vincolata al monastero. Questo testo ha avuto un’enorme influenza sulla storia del monachesimo occidentale, fornendo un modello di vita comunitaria basato sulla preghiera, il lavoro e la vita in comune. Le prime copie della Regola erano manoscritte su pergamena.
Il Sutra del Diamante: un testo sacro del Buddismo Mahayana (868 d.C.)
Tra i libri più antichi del mondo ritroviamo anche il Sutra del Diamante, un sutra Mahāyāna facente parte della categoria dei Sutra della perfezione della saggezza. La versione cinese di questo sutra, ritrovato a Dunhuang in Cina e datato 11 maggio 868, è l’unica copia con datazione che ci rimane oggi, precedente addirittura alla stesura della Bibbia di Gutenberg (1455). Il Sutra del Diamante è considerato uno dei testi fondamentali del Buddismo Mahayana e tratta temi come la vacuità, l’impermanenza e l’illuminazione. Nella versione cinese ritrovata a Dunhuang, la copia del testo, un rotolo di carta lungo circa 5 metri, è affiancata anche da delle immagini, rappresentative del contenuto del sutra. Scritta con la tecnica xilografica, la copia portava anche il nome del copiatore, un certo Wang Jie. La xilografia, un’antica tecnica di stampa che utilizza matrici di legno incise, ha permesso una maggiore diffusione di questo testo sacro.
Il Libro delle Due Vie: una guida egizia all’aldilà (4.000 anni fa)
Tra i libri più antichi del mondo annoveriamo poi il Libro delle Due Vie, considerato il primo libro illustrato del mondo, risalente a ben 4.000 anni fa. Ritrovato in Egitto, nella necropoli di Dayr al-Barshā, inciso su un sarcofago di legno, il Libro delle Due Vie rappresenterebbe il viaggio che l’anima del defunto dovrebbe percorrere prima di giungere nel regno dei morti, l’Oltretomba, governato da Osiride. Le vie, come da nome, sono due: una via terra ed una via mare, entrambe irte di ostacoli e insidie. Il testo, corredato da immagini e geroglifici, fornisce una sorta di mappa dell’aldilà e una serie di formule magiche per aiutare il defunto a superare i pericoli del viaggio. Questo antico testo funerario testimonia la complessità delle credenze religiose dell’antico Egitto e la loro concezione dell’aldilà.
Ultimo tra i libri più antichi del mondo: l‘Enciclopedia Yongle: un monumento alla conoscenza della Cina Ming (1403 d.C.)
L’ultimo posto della nostra classifica sui libri più antichi del mondo è dedicato all’Enciclopedia Yongle. Commissionata dall’imperatore Yongle (1402-1424) della dinastia Ming e risalente al 1403, si tratta dell’enciclopedia generalista rimasta la più grande al mondo per 600 anni. Ben 2.169 studiosi furono necessari all’impresa: riunire in quest’enciclopedia testi (8.000 per la precisione) che andavano dal periodo antico al periodo Ming trattanti diversi tipi di argomenti (agricoltura, arte, geologia, storia, medicina, letteratura, tecnologia, teatro, scienze naturali e religione). L’Enciclopedia, un’opera monumentale, comprendeva 22.937 rotoli manoscritti suddivisi in 11.095 volumi. Ogni volume misurava circa 40 cm x 25 cm. Purtroppo, gran parte di quest’opera è andata perduta nel corso dei secoli, ma i volumi superstiti testimoniano l’incredibile vastità delle conoscenze della Cina dell’epoca Ming.
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