La lingua persiana, o farsi (فارسی), è spesso erroneamente associata all’arabo a causa della scrittura simile. In realtà, il persiano è una lingua indoeuropea, appartenente alla stessa grande famiglia dell’italiano, dell’inglese e del francese. L’arabo, invece, è una lingua semitica. Questa distinzione fondamentale rende le due lingue completamente diverse per grammatica, struttura e fonetica, nonostante la condivisione di parte del vocabolario e del sistema di scrittura.
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Dove si parla la lingua persiana nel mondo?
Il persiano è parlato da circa 110 milioni di persone ed è lingua ufficiale in Iran (dove è chiamato farsi), Afghanistan (come dari) e Tagikistan (come tagico, scritto in alfabeto cirillico). È presente anche in comunità significative in Uzbekistan e in altri paesi del Golfo Persico. Lo standard internazionale ISO 639 lo classifica come una macrolingua che include le sue varianti principali, il farsi occidentale (iraniano) e il dari orientale (afghano).
Perché il persiano non è arabo: le differenze principali
Le differenze tra le due lingue sono profonde e strutturali. L’unica vera somiglianza risiede nell’alfabeto, adottato dai Persiani dopo la conquista islamica della Persia nel VII secolo.
Origini e grammatica: mondi diversi
La differenza più grande è la famiglia di appartenenza. Il persiano appartiene al ceppo iranico delle lingue indoeuropee, come spiegato anche dall’Enciclopedia Treccani. Questo significa che la sua struttura grammaticale è concettualmente più vicina all’italiano che all’arabo. La caratteristica più sorprendente per un italiano è che il persiano non ha il genere grammaticale: non esistono articoli o aggettivi maschili e femminili. L’arabo, al contrario, ha una grammatica semitica complessa, basata su radici triconsonantiche, con generi, casi e una coniugazione verbale molto più articolata.
Alfabeto: simile ma non identico
Il persiano utilizza una versione modificata dell’alfabeto arabo, aggiungendo quattro lettere per rappresentare suoni che non esistono in arabo: پ [p], چ [tʃ] (il suono di “ciao”), ژ [ʒ] (il suono francese di “jour”) e گ [g] dura.
Tabella: persiano vs arabo, le differenze chiave
| Caratteristica | Confronto tra le lingue |
|---|---|
| Famiglia linguistica | Persiano: indoeuropea (come l’italiano). Arabo: semitica. |
| Genere grammaticale | Persiano: assente. Arabo: presente (maschile e femminile). |
| Verbi | Persiano: coniugazione regolare e più semplice. Arabo: sistema complesso basato su radici triconsonantiche. |
| Alfabeto | Persiano: 32 lettere (4 in più dell’arabo). Arabo: 28 lettere. |
È difficile imparare il persiano per un italiano?
Contrariamente a quanto si possa pensare, la grammatica persiana è sorprendentemente accessibile per un italofono. La mancanza del genere grammaticale, l’assenza di declinazioni complesse per i sostantivi e un sistema verbale abbastanza regolare la rendono, da questo punto di vista, più semplice non solo dell’arabo ma anche di molte lingue europee. La sfida principale per un italiano è l’apprendimento dell’alfabeto perso-arabo e la memorizzazione del vocabolario, che include molti prestiti dall’arabo ma anche dal turco e dal francese.
Fonte immagine: Wikimedia Commons
Articolo aggiornato il: 17/10/2025

