La Llorona, la “donna piangente”, è un archetipo emblematico del folklore messicano e della cultura chicana. Quest’ultima rappresenta l’identità della popolazione di origine messicana residente nei territori del sud-ovest degli Stati Uniti, che un tempo appartenevano al Messico. Il mito, nato da un profondo sincretismo culturale, fonde elementi della tradizione preispanica con quelli del colonialismo spagnolo.
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La leggenda della donna piangente
Secondo la versione più diffusa della leggenda, la Llorona era una donna di grande bellezza, tradita e abbandonata dal suo amante. In un impeto di disperazione e vendetta, affogò i propri figli in un fiume. Resasi conto del suo atto terribile, si tolse la vita. Da allora, la sua anima è condannata a vagare di notte, specialmente vicino a corsi d’acqua, piangendo e cercando disperatamente i suoi figli con il lamento straziante: “¡Ay, mis hijos!” (“Oh, figli miei!”). Vestita di bianco, attira gli uomini che viaggiano soli, conducendoli alla pazzia o alla morte.
Le interpretazioni del mito: oltre il fantasma
Il mito della Llorona è poliedrico e si presta a molteplici livelli di lettura, che vanno ben oltre la semplice storia di fantasmi.
Interpretazione | Significato simbolico |
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Simbolo della madrepatria tradita | Rappresenta la terra messicana violata dai conquistadores spagnoli. I figli uccisi sono i meticci, rifiutati da entrambe le culture. |
Icona femminista | Incarna la rabbia contro l’oppressione patriarcale. L’infanticidio è un atto estremo di ribellione di una donna privata di ogni potere. |
Monito del folklore | La sua storia viene usata come racconto ammonitore per i bambini, per non farli allontanare da casa di notte, e per gli uomini, come avvertimento contro l’infedeltà. |
Archetipo della rinascita | Nella sua ricerca infinita presso l’acqua, simbolo di vita, la Llorona cerca di ricostruire il suo legame materno, diventando un simbolo di rivoluzione e di un nuovo ordine sociale. |
Le origini preispaniche e coloniali della Llorona
Le radici della Llorona sono profonde e complesse. Molti studiosi, come documentato da fonti accademiche sul folklore ispanico, collegano la sua figura a divinità azteche. Una delle più importanti è Cihuacōātl (“donna serpente”), una dea madre che, secondo le cronache, vagava per Tenochtitlán piangendo per i suoi figli, gli Aztechi, alla vigilia della conquista spagnola.
Con l’arrivo degli spagnoli, questo archetipo si è fuso con la figura storica di Doña Marina, meglio nota come La Malinche. Interprete e amante indigena di Hernán Cortés, ebbe da lui un figlio ma fu poi data in sposa a un altro conquistador. Nel folklore, è stata trasformata in una figura tragica, la “madre traditrice” della nazione messicana, accusata di aver consegnato il suo popolo agli stranieri. La Llorona, quindi, non esprime solo una perdita personale, ma anche la perdita collettiva di una cultura e di un territorio, diventando il lamento eterno di un popolo sottomesso. Per questo motivo, il suo mito è tanto una storia di fantasmi quanto un potente simbolo di resistenza culturale e di denuncia dell’ingiustizia.
Fonte Immagine: Freepik
Articolo aggiornato il: 28/09/2025