La Pasqua ebraica: struttura, rituale e piatti

La Pasqua ebraica: struttura, rituale e piatti

La Pasqua ebraica, detta Pesach, celebra la liberazione degli ebrei dalla schiavitù in Egitto e il loro ultimo esodo. Questa storia di redenzione dalla schiavitù è la “storia principale” del popolo ebraico, una storia che ha plasmato la coscienza e i valori ebraici.

Il rituale 

Il rituale centrale della Pasqua ebraica è il Seder (SAY-der), un pasto rituale attentamente coreografato che si svolge la vigilia della Pasqua ebraica  a casa con la famiglia e gli amici o con la comunità, gli altri sette giorni vengono celebrati con la Festa del pane non lievitato o Festa dei pani azimi. È sia una festività sontuosa che celebra l’inizio della primavera sia un’esperienza educativa per bambini e adulti. Il Seder inizia leggendo l’Haggadah (Ha-ga-DAH), un libro di 2000 anni che racconta in dettaglio la storia dell’Esodo dall’Egitto. I bambini cantano Le quattro domande (Mah Nishtanah in ebraico) che introducono al racconto della storia.

I piatti della Pasqua ebraica

Una parte essenziale del Seder è mangiare cibi rituali simbolici del viaggio dalla schiavitù alla libertà:

– Vino (quattro coppe): simboli di gioia;
-Erbe amare: ci ricordano la sofferenza della schiavitù;
-Verdure a foglia verde: rappresentano la crescita della primavera e la continuazione del popolo ebraico;
-Matzah (pane azzimo sottile e croccante): che è allo stesso tempo il pane povero degli schiavi e il simbolo della nostra libertà.

La Haggadah ci insegna che «ciascuno deve vivere personalmente l’esodo dall’Egitto, come se noi stessi fossimo stati liberati dall’Egitto». La parola ebraica per “Egitto” significa letteralmente “il luogo angusto e angusto”. Durante il Seder si contempla la propria vita, dove ci si sente bloccati e come ci si potrebbe muovere verso la libertà.

Durante gli otto giorni della festa della Pasqua ebraica non si può ne mangiare né possedere alcun cibo che possa contenere lievito o qualsiasi prodotto alimentare a base di grano, orzo, segale, avena o farro che è entrato in contatto con l’acqua e gli è stato permesso di fermentare e “lievitare”. In pratica, quasi tutto ciò che è fatto con questi cereali, tranne la matzah pasquale, che viene attentamente controllata per evitare la lievitazione, deve essere considerato chametz. Ciò include farina (anche prima che venga mescolata con acqua), torte, biscotti, pasta, pane e prodotti che contengono chametz come ingrediente, come il malto.

Gli ebrei osservanti puliscono accuratamente le loro case nei giorni prima della Pasqua ebraica per rimuovere eventuali cibi lievitati dalle pentole, dalle padelle e dai piatti di tutti i giorni. C’è chi passa l’aspirapolvere in macchina, lava le tovaglie e ne approfitta per pulire a fondo la casa! Gli ebrei di molti livelli di osservanza o religiosità mangeranno matzah durante la Pasqua ebraica invece del pane.

La storia dell’esodo degli ebrei dalla schiavitù alla libertà è il fondamento dell’etica ebraica. La Torah (Bibbia ebraica) invita a proteggere gli impotenti, poiché la popolazione ebraica empatizza con essi a causa della loro storia di persecuzione da schiavi in Egitto. Per loro è importante creare una società basate sui principi di giustizia, rettitudine e compassione. Nel corso delle generazioni, la storia dell’Esodo ha incoraggiato sia gli ebrei laici che quelli religiosi a impegnarsi per portare più giustizia nel mondo.

Il Seder è una meravigliosa opportunità per le famiglie di qualsiasi fede, cultura o etnia di riconnettersi alle proprie storie e valori personali.

Fonte immagine: Wikipedia

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