La rivoluzione delle suffragette e le battaglie per il diritto al voto

La rivoluzione delle suffragette: come le donne hanno ottenuto il voto

Se oggi le donne, in gran parte del mondo, hanno il diritto di voto e godono di libertà un tempo inimmaginabili, un merito fondamentale va alle battaglie combattute da quello che è oggi noto come il movimento delle suffragette.

Chi erano le suffragette?

Il movimento delle suffragette fu un movimento di emancipazione femminile, nato nell’Ottocento, il cui obiettivo principale era ottenere il riconoscimento del diritto di voto (o suffragio) per le donne. Il termine “suffragetta”, derivato dall’inglese “suffrage”, fu inizialmente usato in modo dispregiativo dalla stampa, ma venne presto adottato con orgoglio dalle attiviste stesse per distinguere il loro approccio, più combattivo e militante, da quello dei movimenti precedenti.

Le origini del movimento in europa

Olympe de Gouges e la rivoluzione francese

Le radici del movimento affondano nel clima della Rivoluzione francese. Già negli Stati generali del 1789 furono presentate le prime istanze per i diritti femminili. La figura più emblematica di questo periodo fu Olympe de Gouges, che nel 1791 pubblicò la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina. In questo testo rivoluzionario, rivendicava non solo il diritto di voto, ma una completa parità giuridica, politica e sociale tra uomini e donne. Il suo attivismo, però, le costò la vita: fu ghigliottinata nel 1793 durante il Terrore di Robespierre.

La lotta delle suffragette nel regno unito

Fu nel Regno Unito che il movimento trovò il suo epicentro. L’opera di Mary Wollstonecraft, A Vindication of the Rights of Woman (1792), gettò le basi ideologiche per la futura rivoluzione femminista. Un primo, timido passo fu il Municipal Franchise Act del 1869, che concesse ad alcune donne (non sposate e proprietarie) il diritto di voto nelle elezioni locali.

Dalle suffragiste alle suffragette: Fawcett vs Pankhurst

È importante distinguere due correnti principali. Nel 1897, Millicent Fawcett fondò la National Union of Women’s Suffrage Societies (NUWSS). Le sue seguaci, note come “suffragiste”, portavano avanti la lotta tramite metodi pacifici e costituzionali. La frustrazione per la lentezza dei progressi portò però a un cambio di strategia. Nel 1903, Emmeline Pankhurst, insieme alle figlie Christabel e Sylvia, fondò la Women’s Social and Political Union (WSPU). Le sue attiviste, le “suffragette”, adottarono il motto “fatti, non parole” (deeds, not words), ricorrendo a forme di protesta eclatanti: si incatenavano ai cancelli, interrompevano comizi, rompevano vetrine e, una volta arrestate, attuavano lunghi scioperi della fame, come fece per prima Marion Wallace Dunlop nel 1909. A questi scioperi le autorità risposero spesso con la brutale pratica dell’alimentazione forzata. L’atto di protesta più tragico fu quello di Emily Davison, che nel 1913 morì dopo essersi gettata sotto il cavallo di Re Giorgio V durante il Derby di Epsom.

La conquista del voto: il “representation of the people act 1918”

Il ruolo determinante svolto dalle donne durante la Prima Guerra Mondiale, quando sostituirono gli uomini nelle fabbriche e nei servizi, cambiò l’opinione pubblica. Finalmente, il 6 febbraio 1918, il Parlamento britannico approvò il Representation of the People Act, una legge che concedeva il diritto di voto alle donne di età superiore ai 30 anni che soddisfacevano determinati requisiti di censo. La piena parità elettorale con gli uomini (a 21 anni) fu raggiunta solo nel 1928.

Il movimento delle suffragette in italia

L’unione femminile e le battaglie sociali

Anche l’Italia fu teatro di importanti lotte femministe. Agli inizi del ‘900 figure come Ersilia Majno Bronzini e Ada Negri Garlanda fondarono a Milano l’Unione femminile. Le suffragette italiane si batterono non solo per il suffragio, ma anche per il divorzio, la parità salariale, il riconoscimento dei figli nati fuori dal matrimonio e la tutela del lavoro minorile e femminile. Il movimento crebbe rapidamente, ma fu sciolto con la forza dal fascismo nel 1938.

L’arrivo del suffragio universale nel 1945

Con la caduta del fascismo, la questione tornò centrale. Le donne italiane ottennero il diritto di voto con il decreto legislativo luogotenenziale n. 23 del 1° febbraio 1945, che estese il suffragio a tutte le italiane di almeno 21 anni. La prima occasione per esercitare questo diritto furono le elezioni amministrative del marzo 1946, seguite dal referendum istituzionale del 2 giugno dello stesso anno, in cui si scelse tra monarchia e repubblica.

Quando le donne hanno ottenuto il diritto di voto nel mondo

Il Regno Unito non fu il primo Paese a concedere il voto alle donne. La strada per il suffragio universale, cioè il diritto di voto esteso a tutti i cittadini maggiorenni senza distinzioni di sesso, censo o etnia, è stata lunga e diversa in ogni nazione. Negli Stati Uniti, ad esempio, la battaglia condotta da figure come Susan B. Anthony portò all’approvazione del 19° Emendamento nel 1920. Ancora oggi, il diritto al voto non è garantito universalmente.

Anno Paese
1893 Nuova Zelanda
1902 Australia
1906 Finlandia
1913 Norvegia
1915 Danimarca e Islanda
1917 Russia
1918 Regno Unito (parziale), Germania, Austria, Canada (parziale)
1920 Stati Uniti
1945 Italia, Francia
1971 Svizzera (a livello federale)
2015 Arabia Saudita (solo elezioni locali)

L’eredità delle suffragette oggi

Votare è un privilegio frutto di lotte, battaglie e rivoluzioni. Significa partecipare attivamente alla vita democratica e onorare chi ha sacrificato la propria libertà, e talvolta la propria vita, per permetterci di esprimere una preferenza. La lotta femminista, pur avendo ottenuto traguardi storici, continua ancora oggi per raggiungere una parità sostanziale in ogni ambito della società. In questo senso, l’eredità della rivoluzione delle suffragette è più viva che mai.

Articolo aggiornato il: 16/09/2025

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A proposito di Alessia Nastri

Studentessa di venti anni iscritta all'università l'Orientale di Napoli. Appassionata dell'arte in ogni sua forma, amo particolarmente leggere e studiare le letterature. La mia personalità si costruisce su pochi aspetti: i libri, la scrittura, Taylor Swift e la mia frangetta.

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