Cixi, nota come imperatrice vedova Cixi, è stata una delle figure più potenti e controverse della storia cinese, dominando la politica della tarda dinastia Qing per quasi cinquant’anni. Nata nel 1835, la sua ascesa da concubina a sovrana de facto ha segnato l’ultimo, turbolento capitolo della Cina imperiale. In questo articolo esploriamo la sua storia.
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Le origini di Cixi: tra storia e leggenda
Secondo gli annali ufficiali, Cixi era figlia di Huizheng, un mandarino manciù di basso rango. Sebbene la sua prima infanzia sia poco documentata, è storicamente accettato che provenisse da una famiglia dell’aristocrazia Manciù. Nel corso del tempo, tuttavia, sono sorte leggende che le attribuivano origini più umili, come quella di essere nata da contadini cinesi han e venduta più volte a causa della povertà. Queste storie, pur essendo affascinanti, sono oggi considerate dalla storiografia moderna come narrazioni successive, forse create per delegittimare la sua figura.
L’ascesa nella Città Proibita
La vera storia di Cixi iniziò nel 1851, quando, a sedici anni, entrò nella Città Proibita dopo essere stata scelta come concubina di basso rango per l’imperatore Xianfeng. La sua intelligenza acuta e la sua bellezza la fecero notare rapidamente. La svolta decisiva avvenne il 27 aprile 1856, quando diede alla luce l’unico erede maschio dell’imperatore, il futuro imperatore Tongzhi. Questo evento la catapultò ai vertici della gerarchia imperiale, garantendole un prestigio e un’influenza enormi.
Tabella: le tappe chiave della sua ascesa al potere
Anno | Evento fondamentale |
---|---|
1851 | Entra nella città proibita come concubina dell’imperatore Xianfeng |
1856 | Dà alla luce l’unico erede maschio al trono, il futuro imperatore Tongzhi |
1861 | Alla morte di Xianfeng, diventa co-reggente per il figlio di cinque anni |
1861 (Golpe di Xinyou) | Orchestra un colpo di stato per eliminare i reggenti rivali e consolidare il suo potere |
La reggenza e la presa del potere
Alla morte dell’imperatore Xianfeng nel 1861, il piccolo Tongzhi salì al trono. Essendo troppo giovane per governare, Cixi divenne co-reggente insieme all’imperatrice consorte, Ci’an. Per assicurarsi il controllo assoluto, Cixi orchestrò il “golpe di Xinyou”, eliminando un consiglio di reggenti rivali e posizionandosi come la figura dominante a corte. Questo colpo di stato segnò l’inizio del suo lungo dominio sulla Cina, che sarebbe durato, quasi ininterrottamente, fino alla sua morte.
Il governo di Cixi: tra riforme e repressione
Il regno di Cixi fu un periodo di immense sfide per la Cina, reduce dalla sconfitta nella Seconda Guerra dell’oppio. Pur essendo spesso descritta come una conservatrice, Cixi riconobbe la necessità di modernizzare il paese per resistere alla pressione delle potenze straniere. Sostenne il “Movimento di auto-rafforzamento” per introdurre tecnologie e tattiche militari occidentali. Tuttavia, il suo governo fu anche segnato da una forte repressione. Quando suo nipote, l’imperatore Guangxu, tentò di avviare la “Riforma dei Cento Giorni” nel 1898, Cixi la stroncò con un altro colpo di stato, confinandolo agli arresti domiciliari. Il suo appoggio iniziale alla violenta Ribellione dei Boxer (1899-1901) si rivelò un errore catastrofico, che portò a un’umiliante sconfitta e a pesanti sanzioni per la Cina.
L’eredità controversa e la fine di un’era
La storiografia tradizionale ha spesso accusato Cixi di essere la principale causa della caduta dell’impero, a causa del suo conservatorismo e della sua presunta corruzione. Un famoso aneddoto, forse esagerato, la accusa di aver dirottato i fondi destinati alla modernizzazione della flotta navale per costruire il suo Palazzo d’Estate. Visioni più recenti, tuttavia, tendono a offrirne un ritratto più sfumato: una donna pragmatica e abile politicamente, che tentò di navigare la Cina attraverso una delle sue epoche più turbolente. Cixi morì nel 1908, nominando come suo successore il nipote di due anni, Puyi. La sua abdicazione, appena quattro anni dopo, pose fine a oltre duemila anni di storia imperiale cinese.
Fonte immagine: Wikimedia Commons
Articolo aggiornato il: 06/09/2025