La varianza di genere: cos’è e chi ne fa parte

La varianza di genere

La varianza di genere è quell’espressione che si utilizza per indicare persone che non appartengono né al genere femminile e né al genere maschile, e che il più delle volte vengono anche indicate col termine “non binarie”. Scopriamo però di cosa si tratta realmente e chi fa parte di questa categoria. 

Definizione di varianza di genere 

L’espressione “varianza di genere” o “non conformità di genere” serve per indicare il comportamento delle persone nell’esprimere il proprio genere che non appartiene né alla categoria di quello femminile e né alla categoria di quello maschile. Queste persone vengono spesso etichettate col termine “non binarie“, volto a sottolineare la loro non appartenenza alle norme di genere, ma tutto questo non è da confondere con l’incongruenza di gender, che differisce totalmente dalle caratteristiche presenti nella varianza di esso. 

La varianza di genere e l’incongruenza di genere differiscono tra loro? 

La risposta a questa domanda è assolutamente sì, perché mentre la varianza di genere riguarda la non appartenenza alle norme di genere di una persona, l’incongruenza di genere, invece, riguarda il non riconoscimento da parte dell’individuo al genere a cui appartiene sin dalla nascita. Un’altra differenza importante è che la varianza di genere non è patologica appunto perché l’essere umano, nell’identità di genere, ha la capacità di capire a quale genere appartiene e sa anche esprimerlo nella società. L’incongruenza di genere, o disforia di genere, è invece patologica, perché la persona non si riconosce al genere a cui appartiene sin dalla nascita e quindi vive un disagio vero e proprio che non gli permette di vivere bene, quindi il più delle volte per riconoscersi nel genere a cui sente di appartenere ricorre a veri e propri interventi chirurgici. A questa categoria appartengono le persone transgender, le quali riflettono in pieno il disagio che provano nel non riconoscersi al genere loro assegnato dalla nascita.

Le persone transgender 

Queste persone, definite “transgender“, riflettono in pieno la definizione di incongruenza di genere. Sono persone che non si riconoscono nel genere loro assegnato dalla nascita e che, per sentirsi meglio con loro stessi, decidono di ricorrere a interventi chirurgici. Le persone transgender si dividono in due categorie: transgender binarie, che si identificano perennemente o anche transitoriamente a un genere differente rispetto a quello assegnato loro alla nascita, e le persone transgender non binarie che hanno vissuto una disforia di genere presentando un atteggiamento sia a livello sociale che sessuale, combinando le caratteristiche sia del genere maschile che femminile senza che, in realtà, vi sia una reale identificazione da parte loro ai due generi. Inoltre le persone transgender non devono assolutamente essere confuse con le persone gender fluid che non hanno quindi una vera e propria identità di genere, ma oscillano tra diverse. Ciò però non significa che queste persone siano confuse nella scelta della loro identità di genere, semplicemente hanno scelto di non dare un’etichetta vera e propria volta a indicare l’appartenenza ad uno specifico genere. Infine, le persone transgender e le gender fluid sono spesso criticate dalla società che, non comprendendone la differenza, ricorre ad opinioni affrettate ponendo loro delle etichette razziste, creando disagio e malessere nella società. È triste vedere che al giorno d’oggi ancora esiste tutto questo razzismo nei confronti di persone che semplicemente hanno scelto di vivere la propria vita liberamente, senza etichettare il proprio genere di appartenenza.

Fonte immagine: Pixabay

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