Le 5 teorie anticapitaliste: quali sono?

Le 5 teorie anticapitaliste: quali sono?

Il capitalismo è un sistema economico basato sull’accumulazione del capitale, meccanismo che consente di trasformare il capitale di un determinato periodo  in uno maggiore nel periodo di tempo successivo. In questo articolo andremo ad analizzare le 5 teorie anticapitaliste, quali sono, chi si è opposto al capitalismo e perché.

Ideologie pro capitaliste

Prima di parlare delle 5 teorie anticapitaliste, facciamo un salto indietro per capire esattamente a quali ipotesi si oppongono. Innanzitutto, gli studiosi a cavallo tra Ottocento e Novecento si pongono una serie di domande sulla Rivoluzione industriale

  • Perché c’è stato un vorticoso aumento del Pil pro capite nel Settecento?
  • Perché è avvenuto proprio in Inghilterra?
  • Perché ha avuto un ritmo diverso rispetto ad altri paesi?
  • Perché un paese come la Cina, ad alti livelli di reddito pro capite come l’Inghilterra, ha cominciato a colmare il divario degli ultimi decenni del Novecento?

Queste domande portano all’elaborazioni di tesi e ipotesi da parte di economisti e teorici dell’epoca, che si oppongono alle 5 teorie anticapitaliste. Tra questi:

  • Joel Mokyr vede come radice della Rivoluzione industriale una rivoluzione tecnico-scientifica; sono proprio queste innovazioni ad aver consentito di creare delle macchine migliori per produrre nuovi prodotti;
  • David Landes propone una spiegazione legata ai fattori culturali ed istituzionali, secondo cui l’Inghilterra presentava una cultura e delle istituzioni più favorevoli allo sviluppo economico;
  • Gregory Clark parla di una cultura più favorevole al capitalismo;
  • Kenneth Pomeranz, che si focalizzò in modo particolare sulla divergenza Cina-Inghilterra, spiega che le traiettorie economiche di questi due paesi sono diverse e, in quanto basate sull’utilizzo del carbone, energia fossile essenziale per la rivoluzione industriale, afferma che in Inghilterra, durante il corso del Settecento, fu trovato in grande quantità, a differenza della Cina dove, all’epoca, non era stato ancora scoperto;
  • Jack Goldstone evidenzia il fatto che tutti i fattori sopra citati meritano di essere considerati nel loro insieme;
  • Douglass North enfatizza la protezione della proprietà privata, elemento decisivo per lo sviluppo finanziario ed economico della Gran Bretagna a partire dal 1688;
  • Altri economisti tendono a dimostrare che le radici della Rivoluzione Industriale e del suo successo debbano essere collocate nella religione protestante, superiore al cattolicesimo, che enfatizza il lavoro. 

Quali sono le 5 teorie anticapitaliste?

Ecco le 5 teorie che si oppongono al capitalismo e alle teorie appena illustrate, che si pongono come obiettivo quello di evidenziare quelli che sono gli effettivi lati oscuri della storia del capitalismo.

  • Karl Marx. Il marxismo si fonda sull’idea che la rivoluzione capitalista è frutto di sfruttamento della classe operaia, smontando la visione idilliaca degli economisti classici;
  • Eric Williams evidenzia il contatto tra capitalismo e colonialismo: la schiavitù ha favorito la disponibilità di mano d’opera a costi estremamente bassi o, addirittura, gratuita, e il capitalismo si sviluppa nelle stesse condizioni, in quanto il reddito commerciale di schiavi sviluppatosi a cavallo tra Seicento e Settecento ha avuto un ruolo importante nel finanziamento dell’economia britannica; 
  • Wallerstein e Arrighi elaborano la teoria del sistema-mondo negli anni Settanta e Ottanta del Novecento, cercando di dimostrare che lo sviluppo del capitalismo durante il periodo dal Seicento all’Ottocento è stato un processo di dominazione di alcuni paesi ad opera di altri paesi. Il Regno Unito, ad esempio, dominava l’India;
  • Ellen Meiksins Wood, secondo cui il capitalismo rappresenta una rottura storica del processo di accumulazione attraverso lo sfruttamento e la dominazione. 

Fonte immagine: Wikipedia Commons

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